Raccontiamo un tema per mezzo di una canzone
Vivere costantemente con l’idea di dover per forza apparire forti agli occhi degli altri sta diventando un’ossessione. Se ci poniamo come sicuri di noi stessi, la nostra immagine assumerà più valore e per le persone saremo un punto di riferimento. Insomma, sempre primi, sempre pronti, promossi ad ogni sfida per essere protagonisti al centro della scena ma nel momento in cui sorgono delle difficoltà, invece, è necessario ignorarle, fingere che non esistano ma soprattutto tenerle nascoste dietro la nostra ombra in modo che nessuno le noti.
“In questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin”. Per fortuna ci pensa Cesare Cremonini a fotografare questa situazione sottolineando quanto fragilità ed insicurezze siano situazioni sentimentali del tutto normali, comuni ai più; al contrario, invece, la continua ricerca di sicurezza porta come unico risultato la solitudine, rendendo il nostro mondo troppo lontano dalla realtà degli altri e quindi inaccessibile.
“Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli?”. Anche accettare le sconfitte, senza ricercare scuse per proteggere ad ogni costo il nostro operato può essere un punto di partenza per vincere con più soddisfazione ancora; invece no, la sconfitta non la facciamo mai apparire come nostra perché l’immagine del perdente ci rende ancora più insicuri amplificandola ulteriormente. E se pensiamo alla sfera sentimentale, avvicinandoci in modo diretto alla canzone, ecco che ritrovarsi nelle ammissioni di insicurezza di Cremonini non è mai stato così facile. La relazione è finita ma siamo ancora innamorati, soffriamo parecchio e cerchiamo di non mostrarlo in nessun modo, trovando scuse assurde pur di proteggere nel miglior modo possibile il nostro sentimento. “Se ti dicessi che mi manca il tuo cane, ci crederesti? Che in cucina ho tutto tranne che il sale, me lo daresti?”.
Tutte scuse volte a nascondere la verità di non riuscire a stare senza quella persona “è solo che a guardarti negli occhi mi ci perdo” e di non riuscire ad affermarlo a causa della totale inadeguatezza interiore di quel momento. “Ho una spina in gola che mi fa male”. In sostanza, pur di apparire un minimo forti, rinunciamo ad esprimere quello che davvero sentiamo dentro di noi “quel che vorrei dirti stasera..non ha importanza”. Ed ecco che ti ritrovi lì, consapevole di quello che sei e di quello che provi ,a contatto con una realtà che appare totalmente opposta: amici che ti dicono che al tuo posto saprebbero cosa fare, persone che ti consigliano di lasciar perdere, gente che descrive la propria situazione come perfetta senza la minima sbavatura, nemmeno emotiva. “Quanti inutili scemi, per strada o su facebook, che si credono geni, ma parlano a caso”. Nessuno in fin dei conti dimostra il coraggio di ammettere la fragilità che prova e proprio per questo si verifica una, a tratti probabilmente inconscia, paura di manifestarla. Il risultato non può che essere un continuo scontro interiore tra ciò che siamo e ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi, il che rende la situazione ancora più complicata e divisa: “complichiamo i rapporti come grandi cruciverba”.
È importante sottolineare, per chiudere il discorso, quanto sia doveroso per chiunque non provare paura davanti alla fragilità di certi sentimenti, perché nasconderli sotto la coperta dell’orgoglio apre le porte della solitudine, frequentata da chi cerca solamente di apparire, senza guardare alla sostanza delle cose. “Tutti col numero 10 sulla schiena e poi sbagliamo i rigori”. Essere sinceri senza sentirci inadeguati per quello che sentiamo di provare: è questa l’unica via possibile
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