Analizziamo un tema tramite una canzone
Mantenere l’amore “In primo piano” nella propria vita. È questo il messaggio che Eros Ramazzotti veicola attraverso una canzone che fa della sensibilità emotiva il suo punto di forza.
Sarà per quell’atmosfera di malinconia che accompagna il brano dall’inizio alla fine, sarà per una melodia perfettamente in grado di fondersi in quella stessa atmosfera creata o più semplicemente per un testo che sa avvicinarsi molto al concetto di poesia. Come avete capito sono tanti i motivi che spingono “In primo piano” verso una direzione ben precisa.
La meta di questo viaggio è rinvenibile nella consapevolezza di non poter vivere senza l’amore e di conseguenza scatta l’esigenza di custodirlo sempre con noi in ogni circostanza “ti tengo dentro di me”.
Esigenza che deriva dall’aver capito che l’amore sia l’unica medicina per i nostri caratteri così fragili e insicuri davanti alle tante incertezze della vita. E forse il centro del discorso è proprio quello di porre una certezza, l’amore, che ci protegga dalle imprevedibilità e calmi le nostre anime “ho il cuore a posto quando penso a te, mi si riallineano le stelle in cielo”.
Questa immagine sembra descrivere la nostra vita come un quadro astratto che non capiamo nemmeno noi fino al giorno in cui arriva qualcuno a spiegarci il modo di osservare e di osservarci. Con l’amore tutto è più chiaro e anche il disordine mostra il suo senso, la sua logicità “sparisce tutto quello che non c’è e sembra tutto così vero” e le paure più sentite ci spaventano di meno “Io che non sono mai sicuro di niente”.
In secondo luogo il sentimento raccontato da Eros Ramazzotti risulta estremamente consapevole “la mia passione fonte dei miei guai, niente di noi che a pensarci non mi commuova”; Non si sta infatti descrivendo un amore ideale, ma reale. E come tutte le cose reali vive sia di momenti positivi che negativi. Non si sta raccontando l’amore nelle favole, si sta raccontando quello vissuto dalla gente “ti appartengo come il verde a un prato”.
Da questa disamina appare quindi chiaro che questo amore sia alla continua ricerca di equilibrio, sia proiettato senza dubbio all’infinito ma non per questo sia esonerato dall’essere a tratti preoccupato e malinconico. L’artista romano, infatti, canta di un sentimento che soffre lo scorrere del tempo e i cambiamenti che inevitabilmente questo comporta “Ho il cuore a pezzi quando penso che volano gli attimi di questi anni”, “questo dolore che non passa mai”.
Tuttavia alle fisiologiche difficoltà che si prospettano si risponde scegliendo di percorrere la strada della sincerità emotiva “Innamorarmi è il mio talento innato”. Molto concretamente significa non nascondere i sentimenti, viverli, manifestarli, rispettarli. Considerarli quando li percepiamo sulla scia dell’entusiasmo così come quando li intravediamo preoccupati nascosti dietro un’ombra. Ciò che conta è custodire dentro di noi il fuoco della sensibilità che faccia luce su quell’ombra. Fuoco che illuminerà la nostra realtà sentimentale facendo in modo che si manifesti per quella che è, in punti di forza e fragilità.
Vivere in questo modo significa vivere in pieno tutte le situazioni che la vita ci riserva, dalle più piccole alle più grandi, dai momenti di pura gioia a quelli più delicati. Perché in fondo vivere con lo sguardo sull’amore significa prima di tutto vivere. Ed è un vivere pieno con i sentimenti a portata di mano, lì vicino a noi, “dall’orizzonte al primo piano” qualunque cosa accada.
Giuseppe Currado
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