Affrontiamo un tema collegandoci ad una canzone
Per scrivere una canzone su se stessi ci vuole molto coraggio. Credo che dedicare dei contenuti agli altri sia invece di gran lunga più semplice. Parlare degli altri in un testo risulta più facile perché solitamente nel nostro orizzonte c’è proprio tutto ciò che ci circonda. Orizzonte che quindi spesso viene ad identificarsi con un riferimento esterno rispetto al nostro centro.
Nella nostra vita attribuiamo sempre tanta importanza ai comportamenti e alle reazioni di chi si relaziona con noi e le volte in cui abbiamo voglia di manifestare i nostri sentimenti ecco che questi si indirizzano sempre verso un qualcuno che è fisiologicamente altro da noi. Si tratta di un atteggiamento naturale, di un comportamento normalissimo derivante dal fatto che siamo abituati a parlare a tutti tranne che a noi stessi.
Marco Masini sceglie il palco dell’Ariston per descrivere all’opposto un dialogo che affronta con se stesso in un lungo percorso che mette in rassegna errori, vittorie, passi falsi e gioie. La canzone “Il confronto” è lo specchio da cui non si scappa, il libro a cui non manca nemmeno una riga. Dobbiamo a questo punto sottolineare l’idea che per trovarsi a scrivere una canzone così introspettiva sia necessario aver raggiunto un altissimo grado di maturità, perché davanti alla nostra storia non si scappa.
Serve quindi anche una buona dose di coraggio per ripercorrere anche ferite e periodi bui senza avere la possibilità di saltare quelle pagine e soprattutto di cancellarle o strapparle. A dire il vero Marco Masini ha sempre dimostrato una spiccata propensione nel saper analizzare con attenzione quello che provava e lo riguardava. Tuttavia in “Il confronto” la lente di ingrandimento mette in risalto davvero tutto il vissuto dell’autore e di chi si sente rappresentato in quel tipo di narrazione. Tra l’altro il momento del confronto non può che rappresentare l’inizio di una nuova consapevolezza, e non la fine.
Da qui infatti non può che cominciare un percorso che tenga conto di quello che è stato per rendere il futuro migliore. Non a caso “Il confronto” termina con un riferimento all’accettazione di se stessi, che altro non può essere se non appunto una base su cui costruire il domani. Trovo in conclusione molto interessante constatare che in una canzone presente nell’album precedente intitolata “Tu non esisti” l’artista toscano inserisca una frase che già preannunciava il fatto di essere in continuo ascolto di tutti quei segnali che provengono dall’interiorità “Guardare dentro ora è più importante che guardare fuori”.
Penso che “Il confronto” sia il proseguo di quanto appena detto. Non un confronto con gli altri, ma con se stessi. Per guardarsi dentro e far emergere le parole adatte a descriversi servono sensibilità e maturità. Qualità che a Masini di certo non mancano.
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