venerdì 22 Novembre 2024

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Per un tema una canzone: preoccuparsi per gli altri in “Angelo” di Francesco Renga

Raccontiamo un tema con una canzone

Non mettere al centro se stessi, ma pensare prima agli altri. Stiamo parlando probabilmente di una delle dimostrazioni d’amore più efficaci che esistano. Non è una dimostrazione che si manifesta in un oggetto, come può essere un regalo, ma qualcosa di molto più grande. Significa, infatti, regalare i propri pensieri, indirizzarli verso il bene di qualcuno, e costruire una protezione attorno a quel bene di quel qualcuno. Se io mi preoccupo per te, quindi, è perché sento di provare un sentimento sincero che mi spinge a fare di tutto al fine di proteggerti e farti stare meglio.

Ma questa paura per te non passa mai”. La canzone “Angelo” di Francesco Renga prende questo ragionamento e lo accompagna fino in fondo, verso il punto più estremo: sento così forte il desiderio di sostenerti da dover chiedere aiuto ad un’entità superiore, che sappia difenderti dove non arrivo io. “Angelo, prenditi cura di lei”.

In primo luogo è interessante sottolineare la consapevolezza di non sentirsi sufficientemente adatti a gestire qualsiasi tipo di situazione. Il tempo,con i suoi mutamenti e la sua imprevedibilità, è ricco di imprevisti fisiologicamente troppo grandi per essere sempre totalmente compresi e annullati dall’uomo; “il tempo passa in fretta e tutto se ne va,preda degli eventi e dell’età”.

Per questo motivo la preghiera rivolta alla figura celeste testimonia da un lato l’esigenza di avere protezione da tutti i mali che affliggono il mondo e dall’altro la richiesta che ci sia qualcuno che possa guidare i nostri passi nella direzione giusta nel momento in cui noi,inconsapevolmente,potremmo sbagliare. “Lei non sa vedere al di là di quello che fa e l’ingenuità è parte di lei”.

In secondo luogo emerge anche il tema della solitudine. L’uomo ha bisogno di non sentirsi solo e necessita di una guida che illumini il suo cammino in una realtà che a tratti può essere buia “siamo soli è questa la realtà”.

Renga identifica questa guida in un angelo, per avere la certezza che possa essere davvero sempre presente, in particolare in quelle notti in cui siamo così preoccupati per qualcuno da non chiudere occhio per il mare di pensieri che abbiamo nella testa “notte fonda, senza luna”. In certi momenti, infatti, ci si accorge della fragilità che è insita alla nostra natura e si cerca conforto in altro,per ottenere un aiuto da non indirizzare a noi stessi, ma verso coloro a cui vogliamo davvero del bene.