Petit: “Non bisogna farsi uccidere dall’amore” – INTERVISTA

Petit

A tu per tu con Petit per parlare del nuovo singolo intitolato “Mezzanotte”, fuori dallo scorso 14 marzo. Ecco la nostra intervista al giovane artista emerso da Amici 23

Dopo il successo di “Mammamì” e “Lingerie“, Petit inaugura il suo 2025 con “Mezzanotte”, singolo disponibile per 21co Label / Warner Music Italy, prodotto da Dardust e scritto con Raige. In questa intervista, l’artista il giovane ci racconta il tema che ha ispirato questo pezzo, che parla di un amore che gira su se stesso, tra incomprensioni e solitudini, sempre in bilico tra il desiderio e la realtà.

Petit presenta il singolo “Mezzanotte”, l’intervista

Quali pensieri e quali stati d’animo hanno ispirato la nascita di “Mezzanotte”?

«Questo pezzo è nato in studio con Dardust e Raigee, durante una session, dopo che insieme avevamo già lavorato per “Mammamì”, ci andava di continuare con questo sodalizio. Siamo partiti da questo sound francese un po’ afro e lì abbiamo avvertito subito il significato della canzone, cioè di un amore complicato dove c’è un contrasto tra desiderio e in cui il protagonista ripercorre tutti i ricordi, i momenti e i luoghi condivisi. La frase principale della canzone appunto è: “finisce l’amore quando scocca la mezzanotte”, e descrive il momento in cui cala la solitudine, il buio e la notte».

Quali domande ti sei posto e quali risposte ti sei dato durante la lavorazione?

«Sicuramente un po’ di domande, mi sono interrogato sul senso di continuare una relazione forzatamente, solamente perché si prova del bene nei confronti di una persona. Personalmente credo che sia giusto staccarsi se la relazione non è più la stessa e se ci sono delle complicanze, per percorrere ciascuno la propria strada. Non bisogna farsi uccidere dall’amore, soprattutto quando viene a mancare o quando si trasforma in qualcos’altro».

Hai presentato “Mezzanotte” in anteprima ad Amici, dove sei tornato a un anno dalla tua partecipazione. Ti sei immedesimato negli allievi di quest’anno e he effetto ti ha fatto tornare lì?

«È sempre un’emozione forte tornare in studio ad Amici, perché comunque vedi i ragazzi. Poi, la puntata a cui ho preso parte era l’ultima della fase pomeridiana, prima dell’inizio del serale, quindi c’era molta emozione nell’aria, con le ultime maglie da assegnare. Mi è venuto spontaneo pensare alla mia ultima puntata del pomeridiano, quando arriva quel momento e non vedi l’ora che inizi il serale. È stato molto emozionante, perché comunque ho vissuto quasi un anno lì dentro ed è sempre un po’ come tornare a casa».

Per concludere, qual è la lezione più importante che secondo te senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Penso che per qualsiasi artista la cosa più importante sia quella di rimanere umili, con i piedi per terra. Questo ti aiuta a concentrarti solo sul lavoro e di credere in quello che fai, in quello che scrivi e in quello che canti. Questi sono dei punti fondamentali per me».

Scritto da Nico Donvito
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