PFM: “Viva i dischi dal vivo” – INTERVISTA

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A tu per tu con Franz Di Cioccio e Patrick Djivas, in occasione dell’uscita del disco live “PFM canta De André Anniversary“. Scopriamo cosa ci ha raccontato la PFM in questa intervista

In occasione dell’85esimo anniversario della nascita di Fabrizio De André (18 febbraio 1940 – 18 febbraio 2025), venerdì 21 febbraio la PFM, Premiata Forneria Marconi, pubblica il nuovo album live “PFM canta De André Anniversary” (Aereostella). In questa intervista, Franz Di Cioccio e Patrick Djivas ci raccontano del progetto, che comprende brani registrati durante il tour 2023 e 2024 che ha celebrato i 45 anni (1978/1979) dall’iconico sodalizio tra la prog band e il cantautore genovese, un incontro che ha segnato profondamente la musica italiana e ha dato vita a una fusione unica tra il rock progressivo e la poesia della canzone d’autore.

“PFM canta De André Anniversary“, l’intervista

Com’è nata l’idea di realizzare questo disco e di farlo uscire in occasione dell’85esimo anniversario dalla nascita di Fabrizio De Andrè?

«Le nostre idee nascono a livello ciclico, quando abbiamo molta musica la registriamo perché è importante che qualcuno che abbia voglia di sentire la nostra musica non debba seguirci per tutta l’Italia. Magari, può comprare un bel disco disco e ascoltarsi un po’ di musica suonata. In più nasce nel modo migliore, con il divertimento tipico del palco. Non ci sono sedute in sala di registrazione, ma siamo semplicemente noi che ci divertiamo sul palco. Viva i dischi dal vivo».

Questo doppio album si apre con “Bocca di rosa” e si chiude con la versione reprise di “Impressioni di settembre”. Com’è avvenuta la scelta delle canzoni sia per la scaletta del tour che, di conseguenza, del disco?

«Nasce tutto spontaneamente, ascoltiamo un pezzo e abbiamo voglia di farlo, perché i brani nel caso di Fabrizio De Andrè sono tanti e sono bellissimi. Ogni tanto ne scegliamo uno, lo lavoriamo e lo eseguiamo per sondare la risposta del pubblico. Quando abbiamo fatto il disco con Fabrizio, abbiamo scelto, anzi scegliere i brani è stata la cosa più lunga di tutta la lavorazione, perché la produzione era talmente ampia e c’erano talmente pezzi belli che non sapevamo cosa scartare. Invece, in questo disco, l’ultimo che abbiamo fatto, ci sono anche brani de “La buona novella”, riarrangiati nello stile PFM, e dobbiamo ammettere che sono piuttosto gustosi».

Infatti, la primissima collaborazione con De Andrè risale ai tempi de I Quelli, per la realizzazione de “La buona novella”, un disco che fu scritto nel ’69, in piena lotta studentesca e per molti versi è stato un po’ un’allegoria di quel momento storico. Riascoltando “La buona novella” oggi, trovate più domande o più risposte ai temi raccontati molti dei quali ritenuti ancora oggi attualissimi?

«Senz’altro più risposte, perché oggi di domande ce ne sono tante e ogni volta che c’è una domanda ci vuole una risposta e quindi ci sono altrettante risposte quando ci sono domande. In questo periodo storico così particolarmente, ci vogliono tante risposte perché il mondo intero ha bisogna di risposte. Noi rispondiamo con l’unica cosa che sappiamo fare ed è per questo che abbiamo un bellissimo rapporto col pubblico e sanno tutti che quando facciamo un disco, in questo disco ci sono delle belle storie per tutti quelli che amano la musica».

Per concludere, cosa manca della figura di De Andrè oggi e cosa invece resta del suo lavoro e della sua musica?

«Fabrizio ha lasciato in eredità un sacco di bella musica, un sacco di storie belle da raccontare. Lascia anche molti pensieri, molta concentrazione che i ragazzi di oggi devono avere sulla la vita, riflessioni su quello che sono e su quello che diventeranno. Questi temi li trovi in ogni brano di Fabrizio, e lì dentro ci sono anche delle risposte. Noi ci riteniamo dei privilegiati, perché abbiamo avuto l’opportunità di un confronto con lui, quando capitava che ci spiegava il significato dei suoi meravigliosi testi. Aveva una visione chiaramente molto più ampia di quello che era la canzone in sé, dietro ogni pezzo c’era un romanzo, proprio per questo quei brani sono rimasti nel tempo».

“PFM canta De André Anniversary“, la video intervista

Scritto da Nico Donvito
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