È stato uno degli artisti più discussi del Festival, Junior Cally, quest’anno in gara con No grazie
Dire che la sua partecipazione alla kermesse di quest’anno sia stata complicata, alla fine, pare quasi un eufemismo: le polemiche pre-Sanremo in questo senso, a parte quelle riguardanti Amadeus e i suoi “passi indietro”, sono state rivolte praticamente tutte verso l’artista romano, reo in passato di aver prodotto (a detta dei suoi detrattori) testi “violenti verso il genere femminile”.
Ma qui le polemiche le vorremmo lasciare dove stanno e ci piacerebbe parlare di quello che abbiamo davanti ora, ovvero la musica. La canzone proposta dal rapper per la sua prima partecipazione al Festival più importante d’Italia appare in linea con tutto quello prodotto finora da lui stesso nell’ultimo periodo: la parte musicale, curata da Merk & Kremont e Itaca, punta infatti forte su un beat martellante che entra in testa proprio grazie alla sua ridondanza e che in questo senso riesce nell’intento, risultando accattivante seppur non certamente elaborato.
Un pezzo che non spicca per la sua complessità, né musicale, né lirica, ma che si fa apprezzare per la sua freschezza e per la sincerità del testo, semplice e lineare ma in ogni caso diretto. Un possibile hit che probabilmente, senza le polemiche antecedenti alla gara, avrebbe trovato certamente più fortuna anche davanti al diffidente pubblico del Teatro Ariston e alla grande fetta di ascoltatori più mainstream.
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No grazie | Testo
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
Ogni mattina avrà l’oro in bocca
Finché ho i soldi nascosti nel letto
Con la resistenza alla dittatura
Del politicamente corretto
Il mio sogno è quello di arrivare in alto
Senza spendere i soldi di un altro
Faccio cattivo viso a buon gioco
E anche se sono bello non piaccio
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
Spero si capisca che odio il razzista
Che pensa al Paese ma è meglio il mojito
E pure il liberista di centro sinistra
Che perde partite e rifonda il partito
Si chiedono “questo da dov’è uscito?”
Dal terzo millennio col terzo dito
Parlare di eccesso non è eccessivo
Sono il fuori programma televisivo
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no
Giuro la smetto con sta storia del rap
Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex
Trovarmi un lavoro serio e diventare “yes, man”
Insultare tutti sì, ma solamente sul web
No grazie
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no grazie
No, no, no, no, no, no, no
No, no grazie
Francesco Cavalli
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