Recensione del brano che ha vinto la categoria delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021
Il palco del Teatro Ariston ha visto trionfare tra le Nuove Proposte “Polvere da sparo” di Gaudiano, brano autobiografico del giovane cantante e performer, classe 1991 e originario di Foggia (qui il link alla nostra intervista a Gaudiano).
Al centro di “Polvere da sparo” c’è la voce di Gaudiano che entra imponente dal primo secondo del brano. Una voce calda, la sua, ricca di armonici e di anni di studio per affinarne l’importanza. Il testo è scritto bene in relazione alla tematica affrontata, cioè la perdita del padre di cui lo stesso cantante non ha mai fatto mistero da “AmaSanremo” fino alla dedica dopo la vittoria. Poteva essere un grande disastro, invece, l’equilibrio tra scrittura, musica, arrangiamento e interpretazione vocale fanno di questo brano un gioiello da tenerci stretto.
“Polvere da sparo” è difficile da dire in una canzone, forse improbabile se fosse stato cantato qualche anno fa. Subito si inquadra un contesto impegnativo in cui la mancanza diventa assenza e di conseguenza dramma. L’unica consolazione è il trovare allo specchio il ricordo del padre scomparso. Tra colpi da spararsi nella testa, vento che taglia la faccia, tutte le parole scorrono veloci e dritte come schegge che arrivano al cuore ma senza banalità metaforiche. La verità è che quando si perde una persona cara tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo guardato le nuvole senza trovare una ragione così come ci siamo guardati allo specchio cercando la somiglianza che ci avvicina al ricordo.
Il fulcro del testo è quindi la sincerità del cantare a cuore aperto senza remore e senza patetismi vari che avrebbero nauseato l’ascoltatore. A trovare l’ equilibrio giusto tra testo, musica e primo posto a Sanremo c’è l’arrangiamento. La tonalità di Re minore accompagna tutto il brano e la ritmica smorza e alleggerisce il messaggio che sarebbe diversamente diventato un macigno troppo grande da sopportare. Un’attenzione particolare decisamente determinante al successo di “Polvere da sparo” è la ricerca sonora che dalle percussioni al riff arpeggiato di chitarra acustica nelle strofe e di violino nello strumentale ne confezionano l’originalità appieno.
Ultima ma non ultima, una nota di merito va data alla produzione artistica in generale, che ha saputo cogliere l’essenza giusta della voce di Gaudiano nell’equalizzazione della voce, senza troppa compressione sonora, ma lasciando che mostri tutte le armoniche di cui è ricca.
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Testo | Polvere da sparo
Ho dormito un tot, non sto ancora meglio
però per un po’ ho dimenticato tutto
sento che piano sparisce l’effetto del sonno anestetico
riaffiora il dolore il cassetto è sprovvisto di un buon analgesico
e mi brucia il cuore perché non ti ho detto quanto ti abbia amato
per quello che hai fatto, per come hai lottato con i mulini a vento
con la forza del tuo cuore fatto di cemento
tigre nella giungla dei pensieri sparsi
non riuscivi a dirmi quanto detestassi
non poterti alzarti la mattina a prepararmi quello stramaledetto caffè
Perché tutto quello che mi resta è una domanda
polvere da sparo in un solo colpo da spararmi nella testa
se guardo oltre le nuvole io non trovo ragione
se mi guardo allo specchio vedo te
io vedo te
se mi guardo allo specchio vedo te
io vedo te
se mi guardo allo specchio
Voglio scappare a Milano per farmi tagliare la faccia dal vento
se non elaboro ancora il tuo lutto è perché ho il metabolismo lento
ma cosa somatizzo a fare se voglio ancora piangere
se nella notte mi sveglio con la mano al collo di un demone
che mi toglie il fiato, faccio resistenza, con il mio autocontrollo
con la mia pazienza, spero sia soltanto un altro sogno
con la forza che mi hai dato mi alzo e vado in bagno
prendo un bel respiro, per un po’ l’accetto
poi riascolto del tuo cuore in petto
stringo negli occhi il ricordo in un mare di lacrime
Perché tutto quello che mi resta è una domanda
polvere da sparo in un solo colpo da spararmi nella testa
se guardo oltre le nuvole io non trovo ragione
se mi guardo allo specchio vedo te
io vedo te
se mi guardo allo specchio vedo te
io vedo te
se mi guardo allo specchio
Tutti che parlano e sanno capire
come mi sento, sanno cosa dire
la vita è questa non puoi farci niente
così come inizia dovrà anche finire
tu focalizzati sopra i dettagli, affidati al tempo e non sbagli
e nel frattempo che lento ricuce io resto sveglio ma spengo la luce
Perché tutto quello che mi resta è una domanda
polvere da sparo in un solo colpo da spararmi nella testa
se guardo oltre le nuvole io non trovo ragione
se mi guardo allo specchio vedo te
io vedo te
se mi guardo allo specchio vedo te
io vedo te
se mi guardo allo specchio
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