“Pop” di Renzo Rubino: te la ricordi questa?

Pop Renzo Rubino

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Pop” di Renzo Rubino

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2013 con “Pop” di Renzo Rubino.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Pop” di Renzo Rubino

Pubblicato nell’estate del 2013, all’indomani del terzo posto tra le Nuove Proposte di Sanremo con “Il postino (amami uomo)”, “Pop” è uno dei brani più irriverenti e spiazzanti di Renzo Rubino, tratto dal suo secondo disco “Poppins”. In un panorama musicale dominato da formule vincenti e radiofoniche, Rubino firma una dichiarazione d’intenti provocatoria, un pezzo che è al tempo stesso parodia, critica e manifesto del concetto stesso di “musica pop”.

“Pop” è una canzone che fa sorridere e riflettere, che non vuole piacere ma resta in testa, che dice tutto e niente, proprio come la musica pop che prende di mira. Renzo Rubino, con la sua intelligenza spiazzante, ci ricorda che il pop non è un suono, ma uno specchio dei tempi, delle mode, delle nevrosi di chi lo consuma. E ci invita a non prenderlo troppo sul serio. Oppure sì. Oppure… pop.

Il testo di “Pop” di Renzo Rubino

Pop
devi fare una canzone pop
una canzone di natura pop
una canzone che racconti poc

Spiccata orecchiabilità
utilizzo prepotente della metrica
devi fare il semplice
non devi essere semplice
devi fare una canzone pop

Ma chi cazzo è sto pop
Nessun Dorma è una canzone pop
la Dolce Vita è una canzone pop
la Gioconda è una canzone pop
pop, pop, pop pop pop pooop pop
In tutti i luoghi e in tutti i laghi sei appartenuta a me
la mia anima, le tue stelle
le tre parole sole cuore amore
ho cercato te
per andare su, su, su nel cielo
giù, giù, giù nel mare
Parlami d’amore
quando esta noce tramonta il sole
sarai la forza mia
bella stronza

Pop
devi fare una canzone pop
una canzone di natura pop
una canzone che racconti poc

Spiccata orecchiabilità
utilizzo prepotente della metrica
devi fare il semplice
non devi essere semplice
devi fare una canzone pop

Ma chi cazzo è sto pop
Nessun Dorma è una canzone pop
la Dolce Vita è una canzone pop
la Gioconda è una canzone pop
pop, pop, pop pop pop pooop pop

E sono i Figli delle stelle,
figli di Laura che non c’è,
hanno ammazzato l’Uomo Ragno,
più bella cosa non c’è!
Olè!
Poroporopopò…

E poi, e poi, e poi sarà come morire,
tutta cromata
è tua se dici
Pop
mi hanno detto: se vuoi fare pop
devi fare una canzone pop
una canzone che racconti poc

Spiccata orecchiabilità
utilizzo prepotente della metrica
devi fare il semplice
non devi essere semplice
devi fare una canzone pop
Ma chi cazzo è sto pop
Nessun Dorma è una canzone pop
la Dolce Vita è una canzone pop
la Gioconda è una canzone pop
Devi fare una canzone pop
Devi fare una canzone…
cioè come dire…
devi fare una canzone…
più…
meno…
cioè…
pop.

Scritto da Nico Donvito
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