venerdì 18 Ottobre 2024

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Premio Tenco 2024, diario di bordo: programma e conferenza stampa del secondo giorno (18 ottobre)

Al via la 50esima edizione della Rassegna dedicata alla Canzone d’Autore, il Premio Tenco 2024, Ecco il programma del secondo giorno (18 ottobre)

Ore 12:00 in punto, seconda conferenza stampa della 50esima edizione del Premio Tenco 2024, nella cornice della storica sede del Club Tenco, durante la quale è stato presentato il programma del secondo giorno, oggi 18 ottobre.

Le iniziative di questo pomeriggio saranno interamente dedicate a Sergio Staino, scomparso lo scorso anno proprio durante l’ultima serata della rassegna.

Apre la conferenza Giovanni Block, cantautore voce del concerto “Retrò”, che abbiamo ascoltato ieri in concerto al Pigna Santa Brigida: «Io sono un cantautore profondamente indipendente. La mia storia é storia di passaparola»Il suo progetto musicale, vuole richiamare la canzone d’autore anni ’60 e ’70.

La parola passa a Francesco Tricarico, che quest’anno si esibirà tutte e tre le sere del festival sul palco dell’Ariston. Viene accolto dal conduttore con una battuta sui suoi testi, spesso provocatori.

«Quando c’è qualche insulto in un testo la canzone arriva meglio – ammette il cantautore – trovo sia un momento che si presta agli insulti, li trovo appropriati in questo caso. “Mi state tutti immensamente sul cazzo” é un brano particolare. Io sono arrabbiato da sempre, con tutti, fa parte della mia natura, sto cercando di migliorare ma faccio fatica. Prima o poi ci riuscirò».

Il focus si sposta sullo stato di salute del cantautorato italiano. «È un momento difficile per la canzone d’autore  continua Tricaricochi lavora in questo settore senza avere un tornaconto starà facendo cose bellissime che troveranno di certo una loro giustificazione e necessità. Io vado in giro in ogni luogo a suonare, c’è sempre voglia di sentire, di ascoltare, non dobbiamo trascurare anima e spirito».

Mimmo Locasciulli, Premio Tenco 2024, è stato a tantissime edizione della rassegna: «Io sono il più sconosciuto tra i cantanti conosciuti! Che è anche un merito. Nel 2019 son stato qui con una band strepitosa, porto nel cuore quel concerto, ma quest’anno andró molto oltre al ritmo, mi avvicino a una umanità differente. Suonerò accompagnato da mio figlio al contrappasso e da un quartetto d’archi realizzati interamente con materiale recuperato da barche di migranti per mano di un gruppo di carcerati. Al di là del risultato artistico, sento il soffio di una umanità più intensa e vera».

Locasciulli ringrazia poi Arnoldo Mosca Mondadori, l’ideatore di questa iniziativa. Si mostra emozionato di presentare questo progetto (che avrà seguito discografico e teatrale), dicendosi certo che piacerà al pubblico.

Teresa Parodi – musicista, figura politica e attivista – icona della musica folk tradizionale popolare d’autore, è stata la prima donna ministra della cultura in Argentina. Racconta così il suo impegno politico: «É stata una esperienza meravigliosa. Ho smesso di fare musica in quegli anni e ho messo in piedi il Ministero della Cultura in Argentina, qualcosa che sognavamo da tanto. Purtroppo è stata una esperienza breve, il governo successivo ha cambiato le cose…»Teresa parla di Tosca, la prima volta che ha cantato in Italia la deve proprio a lei. Quando capita di esibirsi insieme è sempre felicissima.

Poi è la volta di Tosca, ormai di casa al Premio Tenco: «Per me questo luogo è una riserva protetta. Il Tenco va amato e preservato, coccolato, c’è bisogno di bellezza, di qualcosa che sia fuori dal tempo, che per me è un grande complimento: qualcosa che rimarrà, rimane ed è stato. Il Tenco é immortale».

L’interprete romana racconta del suo rapporto con Teresa Parodi, con cui condividerà il palco questa sera: «Dovevo fare una serie di concerti in Argentina e ho chiesto subito di collaborare con Teresa Parodi, lei appartiene a quel mondo musicale e concettuale che io amo (come anche Mercedes Sosa). Teresa in Argentina é come Maradona. Stasera faremo due brani insieme, tra cui un omaggio a Sergio Endrigo. Teresa é un simbolo di libertà, mi piacerebbe che in Italia ci fossero di nuovo personaggi così. Per me portare Teresa in Italia era molto importante».

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Sara Garlaschelli

Classe 2001, gusto anni ‘80. Conduttrice e autrice radiofonica, collaboratrice giornalistica, laureata in Comunicazione, Innovazione e Multimedialità. Penna della newsletter settimanale “SaraCinesca” su Substack. Quando non scrive, pensa a cosa scrivere.