sabato 23 Novembre 2024

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“Prima di essere principi”, Niccolò Agliardi dialoga con Roberto Vecchioni

In libreria a partire dal 22 ottobre “Prima di essere principi”, il nuovo volume di Niccolò Agliardi che dialoga con Roberto Vecchioni e con il figlio Sam

Esce il 22 ottobre per Salani “Prima di essere principi”, il nuovo libro di Niccolò Agliardi, il racconto di una notte come poche, in cui la bellezza, discreta e radiosa, si offre a chi è capace di coglierla, a chi tiene gli occhi aperti.

Tre uomini, seduti intorno a un tavolo, immersi in una conversazione che non teme la profondità, pronti a scambiarsi verità che forse non sanno nemmeno di possedere.

Uno è Sam, il figlio che il destino ha affidato a Niccolò e l’altro è il padre che suo padre non è e non è stato, Roberto Vecchioni, l’uomo che molti anni prima aveva scritto ad un giovane Niccolò che sognava di fare il cantautore una lettera che oggi è pronta per essere passata come un testimone a suo figlio.

Annunciando l’uscita del suo nuovo libro, Niccolò Agliardi ha condiviso sui suoi social queste riflessioni: «So quanto sia difficile definire questo libro: non è un romanzo, non è un saggio e a ben vedere non è nemmeno un memoir.  È la narrazione di un appuntamento cruciale con due uomini fondamentali, il viaggio di una sola notte attraverso tre generazioni: Sam ha 20 anni, Roberto Vecchioni ne ha più di 80.  Io, al centro, sono a mezz’ora dal compiere 50 anni».

Con la sua voce profonda e potente che abbiamo imparato a conoscere attraverso le sue canzoni e i suoi podcast, Agliardi ha aggiunto: «Ho intrecciato in queste pagine tutti i miei goffi tentativi di diventare un cantante agli incontri memorabili – e ben più riusciti – che hanno segnato gli ultimi 30 anni della mia vita. Trent’anni mi separano da Sam e altri trenta dal Professore. E sono stati anni di canzoni, di cadute catastrofiche, di fratture, di arcobaleni insperati. Di maestri severi, di giornalisti coraggiosi, e di colpi di scena spettacolari. 
Tutto questo era già scritto in una lettera profetica che il Prof. aveva spedito ad un ventenne milanese che sperava di fare il cantautore. Il destinatario della lettera ero io, anche se lui ancora non lo sapeva. Quella stessa lettera, oggi l’ho consegnata a Sam, con l’augurio che possa sovvertire i piani con lo stesso stupore che è toccato a me. Perché al termine della folle danza con l’inatteso, possa scoprire che la felicità era nascosta proprio lì. Nel modo in cui tutto è andato». 

 

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