giovedì 21 Novembre 2024

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“Qualcosa di nuovo”, Max Pezzali riscopre la bellezza nella semplicità – RECENSIONE

Disponibile da venerdì 16 ottobre il nuovo singolo del cantautore lombardo, un invito a sentirsi vivi

Strofa, ponte, ritornello e special, tutto suona a regola d’arte. Max Pezzali sceglie una ballad come singolo apripista del suo nuovo atteso progetto discografico, intitolato Qualcosa di nuovo, proprio come l’omonimo estratto in uscita oggi 16 ottobre. Non serve altro all’ex leader degli 883 per arrivare al cuore del pubblico, la semplicità è la chiave universale per aprire qualsivoglia tipo di serratura, anche quella con più mandate.

La vita è troppo breve per restare ad osservarla, per non rischiare ed evitare di mettersi in gioco. Una riflessione importante, matura e consapevole, che sfida la noia, l’abitudine e la nostalgia… con un occhi strizzato al presente e l’altro rivolto al futuro, piuttosto che al passato. Torna ad emozionare Max Pezzali, lo fa con più saggezza e qualche anno in più rispetto alle intense ballate realizzate in età giovanile.

Un approccio quasi inedito, che lo stesso artista ha mostrato di rado negli ultimi anni, rispetto alla verve da eterno adolescente che lo accompagna da tempo immemore. Per certi versi, “Qualcosa di nuovo” si avvicina per intensità e intenti a “L’universo tranne noi” e “Quello che comunemente noi chiamiamo amore”, due tra i brani più apprezzati del suo repertorio post nuovo millennio.

Quando meno te l’aspetti la novità arriva, magari proprio quando non lo stai nemmeno cercando, quando ti sei già accontentato e tutto sommato le cose vanno bene anche così. Questo brano ci ricorda di come la vita sia imprevedibile, che per quanto possiamo sforzarci di comprenderla… resterà sempre il mistero più grande e affascinante dell’intero universo.

Quante volte ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare in determinate situazioni, altrettante ci siamo risposti che avremmo rifatto esattamente tutto allo stesso modo, perchè con il famoso “col senno di poi” non si va mai troppo lontano. Max Pezzali non riscrive la sua storia, bensì né elogia l’istintività, il coraggio, errori compresi… guardando al passato senza rimpianti.

Conservare intatti i ricordi, custodirli e considerarli come nostro patrimonio personale, senza lasciarli contaminare dal rammarico o dal pentimento. Un messaggio universale, terapeutico e profondamente condivisibile. Scritto a sei mani con Jacopo Ettore e Michele Canova, Qualcosa di nuovo rappresenta un ulteriore upgrade nel suo percorso artistico, nonché uno dei pezzi più puri, eleganti, genuini e rappresentativi di questo difficile 2020.

Max Pezzali si distingue ancora una volta per il suo linguaggio semplice, comprensibile e diretto. Un pezzo che arriva dove deve arrivare senza troppi giri di parole, arzigogoli e artifizi, che ci regala un po’ di serenità in un momento storico a basso contenuto speranzoso. La melodia ha il potere di abbracciare le persone, consolarle e coccolarle, senza violare le misure di contenimento e il distanziamento sociale.

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Qualcosa di nuovo | Video Lyric

Qualcosa di nuovo | Testo

Te lo ricordi quell’anno
mi sembra una vita fa
forse anche più lontano
della maturità
quando eravamo diversi
è così strano se ci penso
a quanto stavamo stretti
in uno spazio grande come il mondo
sì, te lo ricordi quell’anno
l’estate dopo l’inverno
la fine o soltanto l’inizio
del nuovo millennio
ci credevamo immortali
senza obblighi, senza orari
e volevamo soltanto osare
e volevamo soltanto andare

Guardavamo avanti
e non nello specchietto
senza accomodarci
mai in sala d’aspetto
sperando arrivasse
qualcosa di nuovo

Solo qualcosa di nuovo
nella notte come un tuono
senza avere paura mai
di sbagliare lo sai
che poi la vita è troppo breve
per fermarsi e non rimettersi in gioco
stammi accanto, manca poco
la corrente ci porterà
di preciso dove non si sa
ma qualcosa di nuovo si troverà

Te lo ricordi quel giorno
è passata più di una vita
il giorno in cui è cambiato tutto
e sembrava finita
ci siamo svegliati strani
e sembravamo rallentati
ci siam tenuti le mani
e poi ci siamo abbracciati

E noi e i nostri occhi
abbiam visto il futuro
quel poco abbastanza
per prendere il volo
per credere ancora a qualcosa di nuovo

Solo qualcosa di nuovo
nella notte come un tuono
senza avere paura mai
di sbagliare lo sai
che poi la vita è troppo breve
per fermarsi e non rimettersi in gioco
stammi accanto, manca poco
la corrente ci porterà
di preciso dove non si sa
ma qualcosa di nuovo si troverà

Se fosse possibile cancellare
le nostre vite e ricominciare
io farei tutto esattamente uguale
ti troverei ancora
e ci capiremmo senza parlare
sapremmo già dove bisogna andare
la corrente ci porterà
e qualcosa di nuovo si troverà

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.