Rap Italy, evoluzione e successo: la storia di Salmo
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Viaggio nella storia e nell’evoluzione dell’hip hop italiano, tra derive, evoluzioni e sottogeneri. A cura di Mattia Cantarutti
Nato nei ghetti d’America come espressione di ribellione e rivalsa sociale, l’hip hop ha attraversato l’oceano per piantare le sue radici anche in Italia. Quello che inizialmente era visto come un fenomeno d’importazione, con il tempo è stato assorbito e trasformato, diventando qualcosa di profondamente nostro. Salmo
Dalle rime grezze dei pionieri fino alla conquista delle classifiche, il rap italiano ha saputo imporsi come una nuova forma di cantautorato contemporaneo, capace di raccontare le sfide e i sogni di un’intera generazione. In questa rubrica, Mattia Cantarutti ci guiderà attraverso la storia e l’evoluzione di un genere che, da sottocultura, è diventato parte integrante della nostra identità musicale.
La storia di Salmo, l’artista che ha cambiato le regole del gioco
Dopo aver raccontato nei capitoli precedenti l’esplosione della trap in Italia, affrontiamo nell’approfondimento odierno il percorso di un grandissimo esponente della scena rap del belpaese: lo straordinario Salmo.
La sua grandissima passione per la musica e per le forme d’arte in generale (vedasi le sue frequenti regie nei videoclip e i percorsi paralleli nella recitazione) lo hanno reso nel tempo un artista a tutto tondo, capace di esprimere concetti personali e sempre estremamente ben comunicati su ogni tipo di beat.
Il suo lungo e variegatissimo percorso artistico inizia lontano dai riflettori, in Sardegna, dove coltiva la sua passione per la musica fin dall’adolescenza. Le sue prime sperimentazioni musicali lo portano a fondere rap, hardcore e punk. Dalle ceneri di questi primordiali progetti, nascono negli anni successivi delle contaminazioni nella sua scrittura, attitudine e nella musica che il rapper porterà per molti anni in avanti. Ancora oggi molti di questi semi piantati anni fa sono ancora presenti in parecchi suoi lavori, sapientemente mescolati ovviamente ad una costante evoluzione artistica e umana.
L’uscita di “The Island Chainsaw Massacre” nel 2011 fa emergere maggiormente la figura di Salmo, l’artista si presenta al grande pubblico come una figura tutta nuova del panorama hip-hop italiano. L’intero progetto è un unico grande cult per la fanbase del rapper sardo, dei brani che possiamo portarvi all’attenzione possono essere le famosissime “Yoko-Ono” e “Machete Flow” in compagnia del frequente collaboratore El Raton (inserita successivamente nel progetto).
Gli album successivi risalgono al 2012 e 2013, nella fattispecie “Death USB” e “Midnite”, progetti che aiutano notevolmente la scalata di Salmo e della crew “Machete” (la Machete Crew è stato ed è un collettivo fondato dallo stesso Salmo, Slait, il rapper En?gma e il già citato Hell Raton) .
Proprio da “Midnite” escono pezzi parecchio cult del suo repertorio musicale, parliamo di “Russell Crowe”, “Rob Zombie” con Noyz Narcos e “S.A.L.M.O.” L’avvento di YouTube coincide proprio con quel periodo storico e Salmo coglie l’occasione al volo per realizzare e rilasciare dei prodotti veramente diversi dalla “concorrenza” e dalla forte valenza artistica, ricevendo quindi apprezzamenti pure su quel versante e fortificando un suo pubblico in merito.
La sua presenza diventa quindi una costante nella scena rap ed è proprio nell’anno di cui tanto abbiamo parlato negli approfondimenti precedenti, il blasonato 2016, che Salmo ottiene il primo grosso successo nel pubblico italiano con un progetto sotto tanti aspetti veramente all’opposto rispetto alla musica hip-hop di quell’anno: “Hellvisback” (2016).
Il disco contiene tantissimi pezzi riuscitissimi e al momento la sua certificazione corrisponde al terzo disco di platino. Tra i brani che possiamo citarvi ci sono sicuramente la bellissima “1984”, ma anche “L’alba”, “Io sono qui”, “Giuda” e “Il Messia” (con Victor Kwality e il leggendario Travis Barker). Successivamente verrà aggiunta al disco anche la fortissima “Don Medellìn” con Rose Villain, brano accompagnato da un riuscitissimo videoclip a tema western. Il grande successo del disco si tramuta in tour sempre pieni e grandi attese per il prossimo progetto. Hype che trova la sua conclusione nel travolgente successo di “Playlist” (2018), ad oggi il disco più venduto di Salmo e con all’attivo ben sette platini nel suo palmares. Il disco si dimostra completissimo, sia musicalmente che nella promozione, ricordando anche un grandissimo lavoro effettuato nei già citati videoclip. Tutto ciò porta l’artista a suonare la sua musica prima nei palazzetti e poi in una data finale direttamente nel luogo dei sogni di tantissimi artisti: San Siro.
Per quei pochi a cui l’ascolto di questo disco è venuto meno, per dovere di cronaca vi citiamo alcuni brani del progetto, sicuri che di molti ne avrete sentito parlare: iniziamo con la hit “Il cielo nella stanza”, la grandissima e sfortunatamente sempre veritiera “90min” e ovviamente “Cabriolet”, nella quale troviamo un’inedita e sorpresissima collazione con il trapper Sfera Ebbasta, autore di una breve strofa diventata cult e conosciutissima. Ricordiamo ovviamente “Ho paura di uscire”, “Sparare alla Luna” con Coez e un videoclip inserito addirittura nella piattaforma Netflix e chiaramente la toccante “Lunedì”, altro brano che vede un bellissimo videoclip con la partecipazione del grande Alessandro Borghi e una versione attoriale di Salmo estremamente convincente.
Il percorso di Salmo continuerà poi nella pubblicazione del quarto capitolo del “Machete Mixtape” (del 2012 e 2014 sono i precedenti capitoli), che troverà nel grosso momento di hype dell’artista un riscontro parecchio più grande degli altri lavori della Machete Crew. Seguiranno poi l’album “Flop” (2021), la soundtrack “Blocco 181” (2022) e il joint album con il frequente collaboratore e amico Noyz Narcos in “Cult” nel 2023.
A fine 2024 sappiamo che il prossimo anno ci riserverà un nuovo attesissimo disco e una data speciale a Milano. La curiosità di sapere cosa ci riserveranno i prossimi progetti è tanta, in particolare osservando il mood estremamente libero che Salmo ha avuto nei recenti progetti singoli, in feat e paralleli (vedasi il side project de “Le carie”).
La sua capacità di reinventarsi e di sfidare le convenzioni lo rende un unicum nel panorama rap italiano, un artista che continuerà a sorprendere e a influenzare per molti anni a venire.