Viaggio nella storia e nell’evoluzione dell’hip hop italiano, tra derive, evoluzioni e sottogeneri. A cura di Mattia Cantarutti
Nato nei ghetti d’America come espressione di ribellione e rivalsa sociale, l’hip hop ha attraversato l’oceano per piantare le sue radici anche in Italia. Quello che inizialmente era visto come un fenomeno d’importazione, con il tempo è stato assorbito e trasformato, diventando qualcosa di profondamente nostro.
Dalle rime grezze dei pionieri fino alla conquista delle classifiche, il rap italiano ha saputo imporsi come una nuova forma di cantautorato contemporaneo, capace di raccontare le sfide e i sogni di un’intera generazione. In questa rubrica, Mattia Cantarutti ci guiderà attraverso la storia e l’evoluzione di un genere che, da sottocultura, è diventato parte integrante della nostra identità musicale.
Cinque voci, un anno: il rap che ha risuonato nel 2024
Bentornate e bentornati nella rubrica “Rap Itay” ed eccoci al primo approfondimento dell’anno! La pausa dalla storia del rap italiano continua ancora per un pochino, ma sfruttiamo l’occasione per tirare le fila di questo velocissimo 2024 appena passato per raccontarci cinque album che hanno particolarmente brillato nel corso dell’anno.
- Vera baddie (Anna)
Molto ci si aspettava da Anna e parecchio fortunatamente abbiamo ottenuto. La fortissima rapper, nuova star della scena italiana, killa le classifiche con un primo album dalle ottime sonorità e dalle tante hit contenute (risultato assolutamente non scontato per un primo disco). Tra i brani che mi sento di segnalare all’interno del progetto, non possono mancare la istant cult “I got It”, ma anche “BBE” con un Lazza in formissima. Chiaramente impossibile non citare le hit “30°C”, “Tt le Girlz” con il sempre più lanciato Niky Savage e “I love it” con il sempre skillato Artie 5ive.
- Protomaranza (Articolo31)
Come avrete ampiamente notato nel corso degli articoli della rubrica Rap Italy, chi scrive è un grandissimo fan della band capitanata dai sempre brillanti J-Ax e Dj Jad. Il nuovo album della ritrovata amicizia e collaborazione, “Protomaranza”, non si guadagna però il posto in questa speciale classifica solo per stima e simpatia, ma anche per un disco che è a dir poco inaspettato (e sottovalutato). Nell’album viene cantata e rappata la maturità del duo, i loro sentimenti sinceri ed allo stesso tempo la voglia di continuare a far andare avanti la festa ad oltranza, in pieno stile Articolo31. I brani veramente belli, significativi e anche divertenti sono molti, ma posso segnalare la splendida e profonda “Scusi Maestra” con un ispirato Tedua (sorta di remake della bellissima “A pugni col mondo” degli stessi Articolo31) e “Nel Drink”, ottimo brano che segna una nuova collaborazione (fin troppo aspettata) tra J-Ax e Guè. Pienissimi complimenti, ovviamente, anche i beat curatissimi e mai casuali del sempre talentuoso Dj Jad ai piatti. Ci rivediamo nel 2026 per i trent’anni del capolavoro “Così com’è”.
- È finita la pace (Marracash)
Per tutto il 2024 ci si è chiesti quando il king del rap sarebbe tornato a dominare le scene, i dibattiti e le classifiche italiane e all’improvviso un venerdì di dicembre siamo stati non solo accontentati, ma cosa ancora più importante, sorpresi. Marracash ci fa schiantare contro un muro invisibile di pensieri, parole e sonorità che ci costringe a rivalutare noi stessi e la società che, volenti o nolenti, sproniamo e spremiamo ogni giorno. Il rapper della Barona non offre necessariamente soluzioni, ma le idee e i dubbi che innesta nella nostra mente non restano sicuramente ferme. La bolla è scoppiata ed è finita la pace. Il disco meriterebbe di essere ascoltato per intero, segnalo in ogni caso le tracce “Power Slap”, “Mi sono innamorato di un AI”, “Pentothal” e “Vittima” meritano sicuramente più di un ascolto e di una riflessione. Ribadiamo però l’ascolto intero, anche per godersi l’ultima bellissima traccia “Happy End”.
- Locura (Lazza)
Come già anticipato nell’apposita recensione: “Locura” è una sorta di seguito non ufficiale di “Sirio” dal punto di vista musicale, ma con una propria identità nei testi. Il disco riflette gli ultimi due anni di fama crescente dell’artista e i testi esplorano temi personali e profondi, evidenziando un malessere interiore e una forte voglia di esprimersi. Il brano d’apertura, “Zeri in più (Locura)”, vede la collaborazione inaspettata con Laura Pausini, sfidando le aspettative del pubblico. Lazza sperimenta con vari generi, dal rap di “Giorno da cani” al pop di “Certe cose” e “Male da vendere”. “Locura” conferma il talento di Lazza, consolidando la sua posizione nella scena musicale italiana. Segnaliamo anche i featuring di Kid Yugi nella bellissima “Mezze verità” e Lil Baby nella riuscitissima “Canzone d’odio”.
- Lettera Q (Nayt)
Con quasi un album all’anno, Nayt si conferma come una delle rare eccezioni in cui l’essere prolifici non tradisce la qualità delle proprie opere. “Lettera Q” è un album profondo, ispirato, in cerca di maturità e con tante cose da dire (e pure bene, strizzando l’occhiolino direttamente a William). Le produzioni di 3D sono, a detta di chi scrive, le migliori dell’anno. Come nel caso di Marracash vi consigliamo di ascoltare il disco nella sua interezza, regalandovi il giusto tempo per assimilarlo, cercare di capirlo e perchè no, farlo anche vostro. Le qualità artistiche e di scrittura di Nayt sono da molti anni ormai apprezzate, così come le leggendarie produzioni di un grande maestro con 3D. La svolta personale e ricercata di nayt in questi anni ‘20 così insicuri ci conferma un artista che sa e saprà sempre curarci le parti più sensibili di noi e ci farà sentire meno soli. “Certe bugie”, “Non è fortuna”, “Bad vibes” e “Serie tv” sono i singoli che più mi sento di consigliare. Ascoltateli con orecchie, mente e cuore aperti!
Questi erano i cinque album che più mi sono rimasti dentro nel 2024 appena archiviato, ovviamente altri dischi e singole canzoni si sono dimostrate più che meritevoli, di alcune ne abbiamo anche parlato nel corso dell’anno e verranno anche citati nei prossimi mesi. Con l’occasione anche dal mondo dell’hip-hop italiano vi mandiamo un caloroso saluto e vi auguriamo un anno all’insegna della musica, dell’arte e del pensiero. A presto!