Rap Italy, il ricambio generazionale del rap italiano

Viaggio nella storia e nell’evoluzione dell’hip hop, tra derive, evoluzioni e sottogeneri. Oggi parliamo del ricambio generazionale del rap italiano. A cura di Mattia Cantarutti
Nato nei ghetti d’America come espressione di ribellione e rivalsa sociale, l’hip hop ha attraversato l’oceano per piantare le sue radici anche in Italia. Quello che inizialmente era visto come un fenomeno d’importazione, con il tempo è stato assorbito e trasformato, diventando qualcosa di profondamente nostro. Oggi parliamo del ricambio generazionale del rap italiano
Dalle rime grezze dei pionieri fino alla conquista delle classifiche, il rap italiano ha saputo imporsi come una nuova forma di cantautorato contemporaneo, capace di raccontare le sfide e i sogni di un’intera generazione. In questa rubrica, Mattia Cantarutti ci guiderà attraverso la storia e l’evoluzione di un genere che, da sottocultura, è diventato parte integrante della nostra identità musicale.
Rap Italy, il ricambio generazionale del rap italiano
Nel corso di questa rubrica abbiamo provato a riassumere i dischi, i periodi e le wave che
hanno accompagnato l’arte più celebre dell’hip hop: il rap.
Dagli albori e dai pionieri siamo arrivati a questa ultimissima era in cui l’arrivo nel
mainstream ha portato al genere opportunità forse mai viste prima, causando
inevitabilmente anche fraintendimenti a chi mancano codici e linguaggi specifici e una certa
saturazione, anch’essa inevitabile, nei suoni e nel mercato.
Anticipiamo che la rubrica cambierà momentaneamente forma dal prossimo appuntamento
in poi: passeremo ad analisi più mirate inerenti carriere e percorsi singoli di nomi già citati
lungo questi approfondimenti e soprattutto di artisti che non abbiamo ancora avuto occasione di
raccontare.
Giungiamo quindi alla fine di questo lungo filo rosso raccontato nel corso della rubrica
provando a raccontarvi gli ultimissimi nomi che si stanno facendo avanti negli ultimi mesi e
sono quasi pronti ai doverosi passi successivi.
Ciò che emerge con forza da questa nuova generazione è la varietà di sonorità che stanno
portando: dalla drill più al gangsta rap, fino al rap tecnico più ricercato. Suoni nuovissimi e
stili sempre più ricercati uniti a ritorni di flow e beat vecchia scuola ma dal sapore
freschissimo. Queste diverse correnti potrebbero essere proprio quelle che nei prossimi anni
influenzeranno e daranno l’ennesima nuova linfa al mainstream, offrendo alternative
concrete alla saturazione sonora di cui parlavamo.
Vogliamo partire quindi portando all’attenzione di voi lettori un nome come quello di
22simba. Il rapper ha colpito il sottoscritto con il brano, bellissimo, “20 anni” con un Silent
Bob al top della forma. Un racconto di una giovane vita in provincia con un immaginario
seppur non nuovissimo nei temi generali, in qualche modo inedito e quindi personale.
È di recente uscita un album a nostro giudizio molto valido e che fa ben sperare per il futuro
di uno stile che si differenzia da molto di quello che le playlist italiane spingono in questi
anni. Di un album (“V per Ventidue”) di cui, oltre al disco intero, consigliamo caldamente la
collaborazione con un Massimo Pericolo sempre più preciso in “Opel” e la traccia
“Roccia”.
Un artista molto attento alle nuove generazioni è Night Skinny, da anni molto attento alle
nuove scene e agli ultimi arrivati. Con il consueto Players Club quest’anno ha parlato di
molti dei nomi da cui ci aspettiamo l’esplosione molto prossimamente: da nomi sempre più
frequenti come Sayf e Ele A, arriviamo ad un altro artista che sta facendo sempre più
rumore, eccoci quindi a Rrari del tacco.
Seguendo la posse track del maestro Night Skinny, vi citiamo MC promettenti come
Promessa, Latrelle, Glocky, Faneto e Melons. Rimandando agli approfondimenti precedenti, da “Nuova scena 2” ci sentiamo di confermare Cuta, un rapper estremamente tecnico e con tante cose ben pensate da dire, una speranza per punchline e flow killati.
Questi nomi rappresentano non solo il futuro prossimo del rap italiano, ma soprattutto la
dimostrazione che la scena ha ancora molto da dire. Dopo anni di mainstream dominante, è
proprio da queste nuove voci che potrebbe arrivare il rinnovamento di cui il genere ha
bisogno.