Rap Italy, Rkomi: Taxi Driver, la continuazione del viaggio

Rap Italy

Viaggio nella storia e nell’evoluzione dell’hip hop italiano, tra derive, evoluzioni e sottogeneri. Oggi parliamo Rkomi e il disco “Taxi Driver”. A cura di Mattia Cantarutti

Nato nei ghetti d’America come espressione di ribellione e rivalsa sociale, l’hip hop ha attraversato l’oceano per piantare le sue radici anche in Italia. Quello che inizialmente era visto come un fenomeno d’importazione, con il tempo è stato assorbito e trasformato, diventando qualcosa di profondamente nostro.

Dalle rime grezze dei pionieri fino alla conquista delle classifiche, il rap italiano ha saputo imporsi come una nuova forma di cantautorato contemporaneo, capace di raccontare le sfide e i sogni di un’intera generazione. In questa rubrica, Mattia Cantarutti ci guiderà attraverso la storia e l’evoluzione di un genere che, da sottocultura, è diventato parte integrante della nostra identità musicale.

Rap Italy, Rkomi: Taxi Driver, la continuazione del viaggio

Rkomi: Taxi Driver – Continuazione del Viaggio

Dopo aver tracciato il percorso che ha visto Rkomi diventare parte del racconto della Generazione 2016, con la sua ormai classica miscela di rime, riflessioni e un approccio genuino al racconto, oggi riprendiamo il filo narrativo del suo cammino artistico. Se nell’approfondimento a lui dedicato settimane fa abbiamo messo l’accento sulla sua energia pura degli esordi e sulla spinta verso nuovi territori, ora con Taxi Driver raccontiamo un disco di enorme successo che ha contribuito non poco a mantenere il rap saldamente ancorato nel mainstream italiano.

In Taxi Driver, Rkomi continua il suo viaggio verso altre sonorità, senza dimenticare la sua impronta rap nello stile, ma lasciandosi andare a brani con sfumature che si intrecciano con il pop, il rock e, ovviamente, il “cugino” urban. Il disco si ispira alle atmosfere del capolavoro cinematografico del 1976 del maestro Martin Scorsese, utilizzando la figura del tassista per intraprendere più strade e, soprattutto, per avere più passeggeri a bordo. I viaggi in taxi diventano, quindi, evocativi e intensi, un mezzo per portare nella sua corsa notturna i già citati “passeggeri”.

Il disco ha una vita lunga, attraversando il 2021 e la metà del 2022, e vede al suo interno tantissime collaborazioni, molte delle quali veramente d’effetto e dal sapore cult. Troviamo, quindi, Tommaso Paradiso, Dardust, Gazzelle, Ariete, Irama, Roshelle, Sfera Ebbasta, Ernia, Gaia, Tommy Dali, Chiello e, successivamente, Elodie, Dargen D’Amico, Karakaz e i Calibro 35.

Taxi Driver viene lanciato nel 2021 con un teaser molto efficace e dal fortissimo richiamo cinematografico: alla regia troviamo i talentuosi YouNuts! (Antonio Usbergo & Niccolò Celaia), ormai storici e rispettati registi di tantissimi stupendi videoclip italiani e, da qualche anno, estremamente prolifici nel mondo del cinema italiano. Il video richiama, in qualche modo, le atmosfere del lavoro di Scorsese, unendolo ancor più a uno stile postmoderno direttamente con una citazione esplicita al Travis Bickle di Robert De Niro. 

Nel teaser, profondamente americano, assistiamo anche a un momento che richiama l’atmosfera di un altro grande cult della cultura italo-americana: il bar di C’era una volta l’America di Sergio Leone. Il progetto, dunque, si presenta sin da subito come un lavoro molto importante, anticipato precedentemente dallo stesso Rkomi in una video-intervista con lo youtuber e investitore Marco Montemagno, e la portata visiva e di casting del progetto sembrano volerlo dimostrare immediatamente.

Musicalmente, il progetto si dimostra estremamente valido: Rkomi spicca in solitaria con “Partire da te”, mentre di spettacolare esecuzione abbiamo “Me e le mie canzoni?” con Gazzelle e “Luna Piena” con Irama, brano che darà vita pian piano a un percorso culminante con un sottovalutatissimo joint album nel 2023, intitolato No Stress. Il fraterno Ernia lo accompagna in una nuova collaborazione nell’ottimo No Stress, mentre Chiello e Ariete illuminano la scena con “Cancelli di mezzanotte” e “Diecimilavoci” (concetto che Rkomi aveva anticipato poco prima durante l’ospitata nel disco di Mace con “Non vivo più sulla terra”). 

La traccia di maggior successo, ovviamente, non ci stupiamo più, è quella con Sfera Ebbasta. Il brano “Nuovo Range” richiama sonorità quasi pop punk che stavano tornando molto in quel periodo, portando il pezzo a diventare una hit totale, non solo nella discografia di Rkomi, ma anche in quella estremamente proficua dello stesso Sfera.

A fine anno, il rapper sgancia un’ulteriore bomba: la splendida “La coda del diavolo“, un brano in coppia con Elodie che, dopo un’ottima partenza, vive di una vita lunghissima, diventando l’ennesima grande hit di un disco che al momento conta ben otto platini, un risultato semplicemente incredibile.

Il percorso dell’album non finisce però qui: con un successo decisamente non alle spalle, Rkomi sbarca all’Ariston nel 2022, portando l’ottima “Insuperabile” al Festival di Sanremo. Successivamente, il disco viene arricchito da ulteriori tracce, e ci sentiamo di consigliare la divertente “Maleducata” in coppia con uno dei maestri di Rkomi, il leggendario Dargen D’Amico. Per non farsi mancare nulla, a giugno 2022 esce un ulteriore singolo dell’album, “Ossa rotte“.

Taxi Driver non è soltanto un album, ma la continuazione del percorso musicale e discografico di Rkomi. È il viaggio di un artista che, pur ricordando le sue radici, ha saputo evolversi e trovare nuove strade da percorrere. Il disco ci invita a riflettere, alla guida o sul sedile passeggeri del taxi, su un panorama in continuo mutamento, in cui ogni corsa notturna diventa un nuovo capitolo di una storia con tanti capitoli e bivi.

Il grande successo e la sperimentazione musicale di Rkomi lo hanno portato chiaramente, negli anni, a riflettere su se stesso e sul suo percorso. La splendida “Il ritmo delle cose“, presentata all’ultimo Festival di Sanremo, sembra anticipare un ritorno molto deciso e particolare da parte dell’artista. Un ritorno a uno stile che richiama quello dei suoi primi lavori, ma con un’impostazione che, pur facendo tesoro di quegli anni, non li tradisce, creando così una nuova fase artistica e con dei nuovi concetti al suo interno. Un’ulteriore evoluzione che è stata già accennata nei vari, bellissimi featuring rilasciati dall’artista nel corso dell’anno scorso.

Dal punto di vista di chi scrive questo approfondimento, c’è un mare di curiosità verso il nuovo capitolo di Rkomi, ormai imminente. Ovviamente, gli auguriamo il meglio e una crescita umana e artistica che continui a svilupparsi e a farci riflettere.

Scritto da Mattia Cantarutti
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