Rap Italy, “Sirio”: il viaggio di Lazza nel cosmo della musica

Viaggio nella storia e nell’evoluzione dell’hip hop italiano, tra derive, evoluzioni e sottogeneri. Oggi parliamo di “Sirio” di Lazza. A cura di Mattia Cantarutti
Nato nei ghetti d’America come espressione di ribellione e rivalsa sociale, l’hip hop ha attraversato l’oceano per piantare le sue radici anche in Italia. Quello che inizialmente era visto come un fenomeno d’importazione, con il tempo è stato assorbito e trasformato, diventando qualcosa di profondamente nostro.
Dalle rime grezze dei pionieri fino alla conquista delle classifiche, il rap italiano ha saputo imporsi come una nuova forma di cantautorato contemporaneo, capace di raccontare le sfide e i sogni di un’intera generazione. In questa rubrica, Mattia Cantarutti ci guiderà attraverso la storia e l’evoluzione di un genere che, da sottocultura, è diventato parte integrante della nostra identità musicale.
Rap Italy, “Sirio”: il viaggio di Lazza nel cosmo della musica
Filo rosso continuo (e quasi al termine) di questo racconto del rap in Italia è stata la descrizione dell’ascesa di questo genere nel nostro panorama nazionalpopolare. Volendo raccontare ciò che è diventato “molto”, chiaramente non è sempre possibile fin da subito raccontare il percorso di tutti i membri delle nostre scene e i loro percorsi. Con la consapevolezza che gli approfondimenti in merito continueranno, e così la narrazione di quanti più artisti possibili coinvolti nel nostro paese, ci avviamo sempre di più verso la conclusione di questo primo ciclo di racconto, avvicinandoci settimana dopo settimana “ai giorni nostri”.
Ricordandoci quindi quanto appena scritto, è naturale passare al racconto di un album che ha rappresentato l’approdo definitivo delle rime e delle sonorità di questo mondo nella musica popolare italiana: “Sirio” di Lazza.
Nel panorama mainstream italiano, pochi artisti hanno saputo fondere con maestria la tecnica musicale con l’energia del rap. Lazza, con il suo terzo album in studio “Sirio”, pubblicato nel 2022, ha intrapreso un percorso audace e innovativo, iniziando una strada ancora oggi in corso con il nuovo album “Locura” (di cui vi rimandiamo alla recensione).
Dalla continuazione della gloriosa saga con “Ouv3rture“, si percepisce forte forse come mai prima il percorso e la potenza che avrà l’album. Un perfetto bilanciamento continuo tra le barre del rap e un lavoro certosino sulle melodie. Creando atmosfere sonore che poco hanno da invidiare alla qualità della musica straniera e madre come quella americana.
E proprio l’internazionalità, cavallo di battaglia sempre più pronunciato e ci auspichiamo efficiente nella carriera di Lazza, troviamo anche importanti featuring all’interno del disco: parliamo di French Montana in “Puto”, in cui permetteteci un colloquiale (ma necessario) “manata”, è uno dei banger internazionali meglio riusciti del disco e Tory Lanez con “Bugie“.
Il disco trova delle importanti collaborazioni nostrane come un sempreverde Noyz Narcos ma anche la riunione con l’hitmaker italiano per eccellenza: Sfera Ebbasta. La loro “Piove” diventa un importantissimo cavallo di battaglia non solo dei live di Lazza, ma anche in quelli in solitaria del trapper di Cinisello. Confermando la riuscita e la potenza di un brano molto potente.
Anche il solidale Geolier non manca nel progetto, “Nessuno” si conferma come una delle canzoni più riuscite del disco, e il binomio tra i due artisti sembra non deludere mai, ricordiamo doverosamente (e con piacere, visto che è impossibile dimenticarla) la grande “Chiagne“.
Elemento molto importante e assolutamente degno di nota è la bravura non così scontata come sembra in un’epoca di playlist e brani usa-e-getta da parte di Lazza stesso nel costruire un album con veramente lui al centro, portando nel disco brani dal grande successo commerciale come Panico (su un beat perfettamente pensato da parte di Takagi e Ketra) e “Molotov“. Il disco però si avvale anche di altri brani in solitaria riuscitissimi come “Cinema“, “Nulla di” e “Replay“.
La hit per eccellenza del disco, non arriverà però con la prima uscita del disco, con grande successo già avviato (discorso che riprenderemo a brevissimo), Lazza partecipa da fuoriclasse al Festival di Sanremo del 2023 con “Cenere“. Hit da nove platini, di quelle che capitano poche volte in una carriera, il brano lancia ulteriormente nello spazio pop un progetto già di enorme successo. Contribuendo a regolare un’ascesa di Lazza incredibile.
Il successo del disco ci racconta di 21 settimane, non consecutive, nella vetta della classifica FIMI, superando il recordman italiano per eccellenza: Vasco Rossi.
Con oltre un miliardo di streaming, una pioggia di certificazioni e live strabordanti, “Sirio” raccoglie il disco di diamante. Segnando un momento storico per il genere nel nostro paese. Prima di lui, con i vecchi parametri, solo i venerandi Articolo 31 erano riusciti nell’impresa. Contando le nuove certificazioni, Lazza segna il primo rapper a raggiungere questo risultato, segnando il suo nome nell’industria musicale italiana.
“Sirio” quindi non si limita a consolidare lo stile di Lazza, sempre in ascesa dopo un riuscitissimo progetto come “Re Mida” (album di gran successo, a cui comunque rimandiamo volentieri ad un ascolto approfondito) e un’ondata di featuring molto importanti negli album di mezza scena italiana, ma mostra il suo continuo percorso verso una maturità artistica decisamente notevole. Tra brani che strizzano l’occhio al suo percorso, nuovi lidi e delle soluzioni vocali veramente personali e difficilmente replicabili da altri.