giovedì 21 Novembre 2024

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Recensiamo Rap: Gran lavoro di CoCo e Claver Gold, la DPG non sorprende

Tutte le uscite del mondo rap della scorsa settimana

Settimana di rap piena di uscite secondarie ma assolutamente interessanti quella appena passata, a partire da CoCo e il suo riuscitissimo Acquario (VOTO: 8), nuovo album che mischia con gusto rap e r’n’b, tra strofe rappate e melodie più lente, il tutto con l’aggiunta di quattro super ospiti (Gemitaiz, Mecna, Ernia e l’amico Luchè) che alzano un già ottimo livello. L’attesa è stata ripagata con un lavoro freschissimo.

Molto bene anche Claver Gold (con Kintsugi) che si conferma uno dei migliori liricisti italiani con il suo nuovo intrigante progetto Lupo di Hokkaido (VOTO: 8), a più di un anno di distanza dall’ultimo (super) album Requiem. Claver ci propone qui un concept album che si basa tutto sulla cultura giapponese, sette tracce in cui l’artista racconta e si racconta con la solita vena poetica che da sempre lo contraddistingue. Un lavoro poco appariscente ma che merita di essere approfondito e ascoltato, c’è ancora spazio il rap vecchia scuola.

Diverso è invece il discorso per la Dark Polo Gang e la riedizione di Trap Lovers (VOTO 5), in cui più che altro appare chiara la volontà di tornare sul mercato estivo aggiungendo giusto qualche traccia inedita e qualche remix. C’è poco di nuovo in tutti i sensi in un lavoro che arriva preciso con un compito e che probabilmente passerà senza lasciare troppe tracce. E’ la classica DPG, ma stavolta senza guizzi vincenti.

E’ una collaborazione, invece, quella che lega Ketama126 a Massimo Pericolo, ovvero due assolute mine vaganti del terreno underground che si uniscono qui in Scacciacani (VOTO: 7), un pezzo che sintetizza al meglio le caratteristiche dei due artisti. Sulla base prodotta dai Crookers & Nic Sarno i due utilizzano il consueto linguaggio libero e diretto per arrivare al pubblico senza censure o mediazioni. Per chi li ha già apprezzati in passato sarà una conferma, non sarà invece una sorpresa per chi non è pratico del genere.

Chiude la settimana Raige con Affetto placebo (VOTO: 7-), un lavoro che nella concezione sa molto di più di cantautorato pop che di rap, in cui l’artista torinese continua sulla scia degli ultimi progetti e appoggia, su basi soft e leggere, tutta la sua esperienza nel raccontare la propria vita in quelli che appaiono veramente 11 “pezzi di Raige”. Orecchiabile ma allo stesso tempo molto riflessivo, Raige è cresciuto e si è evoluto e la sua musica l’ha fatto con lui.