Recensione del nuovo album
Ti chiami Irene Grandi, hai appena creato un disco che non ha confini temporali in cui passato, presente e futuro si mescolano in modo ordinato e coerente, gli hai dato una struttura precisa adatta ad accompagnare l’ascoltatore lungo tutto il viaggio temporale e proprio con questo album sei pronta a festeggiare 25 anni di carriera. Decidi di chiamarlo Grandissimo ed il titolo è fondamentale, essendo la prima informazione, il primo biglietto da visita con cui il tutto si presenta al pubblico.
Una parola, nel dettaglio grammaticale un superlativo assoluto che racchiude e accomuna 16 tracce a livello strutturale separate in tre gruppi ma a livello concettuale profondamente collegate tra di loro e che crea un parallelismo evidente con il cognome dell’artista “Grandi” come ad indicare che siamo davanti al risultato di un percorso di lavoro e crescita durato parecchi anni; e in effetti è proprio così, perché Grandissimo prende tutto quello che Irene è stata ed è tutt’ora: un’artista di alta sensibilità.
Lei è sempre stata una sperimentatrice, basti pensare al meraviglioso racconto tra musica ed immagini realizzato con il duo Pastis, e questo disco ne è un’ulteriore conferma. In primo luogo è interessante evidenziarne la struttura, che divide l’album in tre parti: le prime cinque canzoni, infatti, sono tutte inediti che raccontano di un’Irene vicina ai sentimenti veri e pronta a descrivere con delicatezza l’amore; tra una Lontano da me, in cui si ricerca la giusta via interiore per scacciare pensieri negativi ed inutili sofferenze, e l’ormai conosciuto singolo di lancio I passi dell’amore si entra in contatto con Quel raggio nella notte, brano volto ad indagare l’essenzialità dell’amore e a dimostrare quanto possa far bene alla nostra vita, tema trattato anche nella successiva Sono qui per te con la speranza che una melodia arrivi alla persona amata. Irene ha negli ultimi anni studiato con attenzione la propria interiorità e questo percorso di attenzione consapevole si percepisce in modo particolare nel quinto brano, Accesa, che trasmette il forte messaggio di non spegnerci mai davanti alle possibili difficoltà del nostro vivere quotidiano.
Per quanto concerne questa parte di inediti in sostanza risulta molto chiaro il nuovo approccio emotivo adottato dall’artista che, subito dopo, inserisce brani tratti dal proprio passato in collaborazione con grandi nomi del panorama musicale. Nei duetti con Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Levante e Carmen Consoli la caratteristica di fondo è la capacità di Irene di adattarsi, di volta in volta, alla collega ospitata all’interno del proprio brano. Molto concretamente il lavoro svolto ha seguito una duplice direzione: da un lato c’è stata la scelta di coinvolgere altri all’interno di propri pezzi, dall’altro l’applicazione nell’utilizzare la propria voce per valorizzare al massimo quella dell’ospite. Ed ecco che la voce di Irene Grandi introduce perfettamente la grinta della Bertè espressa in maniera esemplare, e si intreccia in un dialogo perfettamente lineare con quella di Levante, ottima nel sfruttare le proprie caratteristiche.
All’interno di un album è giusto ricercare i dettagli e per questo degna di nota risulta la doppia dimensione per cui è verissimo che ogni ospite abbia dato tanto di sé per entrare a far parte di un brano non suo ma è altrettanto vero che Irene Grandi abbia messo ognuna di loro nelle condizioni di potersi esprimere al meglio, riuscendo a creare sinergia in tutti i pezzi.
In secondo luogo, sempre nell’ambito di collaborazioni, troviamo due cover: una dolcissima e spirituale Amore Amore Amore Amore con Stefano Bollani, punto di incontro tra la raffinatezza del pianista e la sensibilità della cantautrice, e la celebre Time is on my side con Samanda Meitreyia.
A concludere il discorso, invece, una terza parte composta da 5 brani del proprio repertorio (Lasciala andare, La cometa di Halley, Prima di partire per un lungo viaggio, Bruci la città e Bum bum) vestiti di un nuovo arrangiamento colorato di elettronica. Protagonista indiscussa di questa parte finale è la grande energia tipica dell’artista toscana; c’è da dire che rivisitazioni di questo tipo dimostrano l’idea di essere legati al proprio passato e di volerlo colorare con la sensibilità di oggi. Riprendere in mano canzoni vecchie può essere un rischio, ma in questo caso portare all’interno le novità musicali e caratteriali di oggi è stata una scelta corretta.
Migliori tracce | I passi dell’amore / La tua ragazza sempre / Bruci la città
Voto complessivo | 8,5/10
Acquista qui l’album |
Riccardo Castiglioni
Ultimi post di Riccardo Castiglioni (vedi tutti)
- Giulia Mutti : “Un sentimento senza macchia lo puoi bere senza che ti faccia male” – INTERVISTA - Aprile 14, 2023
- Per un tema una canzone: Giulia Mutti e il confronto con le contraddizioni in “Notte fonda” - Aprile 13, 2022
- Per un tema una canzone: Le tragedie dei nostri giorni in “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro - Marzo 9, 2022
- Per un tema una canzone: l’accettazione della contraddizione in “Scatola” di Laura Pausini - Febbraio 16, 2022
- Isotta: “A volte le persone vengono usate come oggetti” – INTERVISTA - Gennaio 23, 2022
[…] aver pubblicato la sua ultima specialissima raccolta di successi (di cui qui la nostra recensione) per festeggiare i venticinque anni di carriera Irene Grandi ha pensato di tornare nuovamente in […]
[…] a Sanremo 2020 con “Finalmente io” Irene Grandi uscì con un album molto articolato dal titolo “Grandissimo”volto a celebrare i suoi 25 anni di carriera. Questo lavoro discografico era stato aperto da un […]