Recensione del brano in gara tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021
“Regina” è il brano con cui abbiamo rivisto Davide Shorty nella sezione “Giovani” del Festival di Sanremo 2021, dopo la partecipazione di qualche anno fa X-Factor. Il brano è stato scritto con Emanuele Triglia, Claudio Guarcello e Davide Savarese, prodotto e mixato da Tommaso Colliva.
Il percorso di Shorty è pieno di musica e gavetta, tra live e sperimentazione (qui il link alla nostra intervista). Questo brano ha dimostrato senz’altro tutto questo oltre alle notevoli capacità del giovane cantante palermitano.
Lo stile ed il sound sono molto funkeggianti, riportandoci in un attimo nel mondo musicale di grandi personalità della musica internazionale come Jamiroquai. Sin da subito si avverte la stilosità della produzione musicale e dell’interpretazione vocale di Shorty, mettendo purtroppo in secondo piano il testo, che diventa di non immediato appiglio. Si parla di un amore finito, di aria che resta tra le dita dopo una storia in cui lei si è voltata decidendo di proseguire per la sua strada.
La ricerca stilistica e compositiva del testo è elevata, purtroppo non diretta per un pubblico che si ritrova a giudicare spesso da un unico e veloce ascolto. Oltre alla complessità testuale bisogna sottolineare la composizione melodica articolata che rende strofe e ritornello di “Regina” quasi un esercizio di stile impeccabile ma difficile se consideriamo che un giovane di solito si rivolge ad un pubblico poco abituato a certi generi. Gli ascoltatori vanno educati al bello, si sa, certo è che il biglietto da visita poteva essere meno colorato in questo caso.
Volendo forse accontentare i più giovani Shorty tira però fuori la carta del rap nello special del brano, il che è fatto bene ma confonde le acque. Era così necessario mostrare tutte le cartucce subito? Sono scelte, e sicuramente entrano in gioco in questo caso il gusto personale e le logiche televisive di una manifestazione musicale che non ha certamente come fine se stessa. Ma “Regina” non è nata certamente per morire con il Festival di Sanremo.
Se ascoltiamo due o tre volte il brano non possiamo certamente non notare la grande capacità espressiva di Shorty, forse unico esempio nel suo genere al momento tra i giovani astri della musica italiana. Bisognerà capire quanto le radio e il mainstream saranno disposti a sostenere questi tentativi musicali forse più facili spesso per il pubblico che per gli addetti ai lavori, troppo abituati a dare ragione solo a ciò che si sa che funziona per antonomasia.
Il brano va bene così, per carità. Non c’ è nessun tentativo di dire che bisognava scrivere o arrangiare diversamente. Ciò che sembra è, come sempre, legato all’ esubero di talento che a volte può mettere una patina tra ciò che si è e chi ascolta. Questo potrebbe infatti essere il caso. Non si vuole sminuire ne ritenere che “Regina” non sia all’ altezza della musica italiana, anzi, probabilmente è la musica italiana che al momento non è all’altezza di “Regina“, ma confidiamo in una pronta smentita dai risultati di vendita o dai prossimi singoli di Shorty.
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Testo | Regina
Così mi fai seguire le tue forme con lo sguardo
Guarda, c’è una casa all’orizzonte
E noi ci urliamo in faccia alla stazione singhiozzando
Per sentirsi più al sicuro dal primo piano di un palazzo
Ed io ti amo, te lo giuro, infatti a volte sono pazzo
Sai, la testa ti va in fumo quando ti manca lo spazio
La strada è una piscina, e quando meno te lo aspetti tu
Diventi una bambina con due genitori assenti
Ma cresciuta una regina con il sole tra i capelli
Aria, tu diventi aria (oh, oh)
Sono sempre il solito, a volte neanch’io mi tollero
Navigo la mente per frasi con senso logico
Panico come un coltello stretto dal manico
Mani nelle mani e come Dani adesso salirò
Sei nei miei piani e sai che ogni promessa è un debito
Anima latina, regina con regno a seguito
E a volte se ti senti sola e la tua vita è un po’ uno strazio
Se la cosa ti consola, io ti sono sempre accanto
Dentro questa vita nuova che ha l’odore di un abbraccio
La strada è una piscina, e quando meno te lo aspetti tu
Diventi una bambina con due genitori assenti
Ma cresciuta una regina con il sole tra i capelli
Aria (aria, aria, aria) oh, tu diventi aria
Aria (aria, aria, aria), aria, oh, oh
La strada è una piscina, e quando meno te lo aspetti tu
Diventi una bambina con due genitori assenti
Ma ritorni una regina con il sole tra i capelli
Aria, tu diventi aria (oh, oh)
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