Disponibile dal 13 settembre il nuovo singolo del cantautore romano, secondo estratto da “Zero il folle”
Si intitola “La vetrina” l’inedito che, di fatto, anticipa l’uscita del trentesimo album in studio di Renato Zero (qui tutte le info in merito). Il brano, disponibile in radio dallo scorso 13 settembre, rappresenta uno dei tredici tasselli che comporranno il mosaico musicale di “Zero il folle”, progetto che si avvale della produzione di Trevor Horn. A pochi mesi di distanza dal lancio del precedente estratto “Mai più soli“, l’artista torna con un singolo che ricorda melodicamente le sue più recenti produzioni, senza grandi elementi innovativi, ma con una netta ed evidente intenzione di consolidare la propria cifra riconoscibile e, al tempo stesso, piuttosto inconfondibile.
Tra le righe del testo, “La vetrina“ offre molteplici spunti di riflessione, come nella migliore della tradizione del cantautore, sempre molto attento ad infondere messaggi positivi, autocritici e pregni di consapevolezza. “Meglio vivere / tu osa se puoi / il cielo perdona” canta con cognizione di causa Renato, che paragona il nostro vivere oggi ad un continuo voler metterci in mostra, all’importanza che viene data all’apparenza e la sovraesposizione dei nostri trofei, quasi come a voler celare i fallimenti e tutti gli aspetti meno avvincenti del nostro quotidiano, gli stessi che ci fanno sentire vivi e ci rendono esseri umani.
Uno spettacolo, una sorta di corrida, in cui i pregiudizi giocano un ruolo determinante, spesso avvilente, spingendoti in meccanismi difficili da accettare e comprendere, soprattutto per le anime più sensibili, fragili e, di conseguenza, deboli. Ancora una volta Renato Zero fotografa la società, che rispetto a quella de “Il carrozzone” o di “Più su” è profondamente cambiata, mutata nei suoi comportamenti ma non del tutto nei principi, per questa ragione diventa fondamentale cercare di smuovere il più possibile coscienze, attraverso le parole, le note, le immagini o qualsiasi altro canale di comunicazione.
Forse la musica, da sola, non riesce più a spingere e indurre ad una riflessione, non ne possiede ormai il potere, bensì ha il dovere di provarci, di non piegarsi, di non annichilirsi. Ci vuole coraggio nel portare avanti oggigiorno contenuti di questo genere o, molto probabilmente, soltanto un pizzico di sana e zerofolle pazzia.
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La vetrina | Audio
La vetrina | Testo
E’ tutta una vetrina
esposti come fossimo trofei
la vita vale poco
esibirla in questo modo
è disumano
Una sorta di corrida
dopo tutti i sacrifici, eccoci qua
senza rete e protezioni
in balia dei pregiudizi
occorre difendersi
e non arrendersi
giocarsi tutto
Dei soldi che mai te ne fai
con le macchine di lusso dove vai?
Smaniose compagnie, inutili follie
cocaina un’amica non è mai
e poi… dentro di te…
sei consapevole che il rischio c’è
meglio vivere
sopra di te
il cielo è grande
Ho fame dei miei sogni
e dei perduti giorni insieme a te
di quelle aspettative
cercando di plasmare quel futuro
Ho l’anima che piange
per le gioie che non toccherò mai più
dentro questa vetrina
la fine si avvicina
per i più deboli
niente miracoli
qualcuno ci liberi
E’ immenso quel poco che hai
se spendi bene i giorni, se lo fai
si può vincere
col cuore si può
il cielo ci aiuta.
Ho voglia di certezze lo sai
di riaccendere passioni spente mai
meglio vivere
tu osa se puoi
il cielo perdona
Nico Donvito
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