Recensione dell’ultimo capitolo della nuova trilogia discografica del cantautore
A distanza di un mese dal precedente “capitolo” discografico (di cui qui la nostra dettagliata recensione) e a due dall’esordio di questa fortunata trilogia (di cui qui la nostra recensione), Renato Zero è tornato, come promesso, a regalare al proprio pubblico la terza ed ultima parte del suo colossale nuovo progetto discografico pensato per festeggiare in grande stile i suoi 70 anni. ZeroSettanta – Volume Uno, uscito il 27 novembre 2020 è la chiusura di quest’opera gigantesca pensata dal cantautore romano per regalare al proprio pubblico tutte le sfaccettature del Renato di oggi oltre che la sua personale visione sulle cose, sul mondo e sulle persone che lo circondano in un modo o nell’altro.
Se per il primo capitolo era la visione sul mondo a farla da padrona nella narrazione, l’amore lo è stato per la seconda uscita. In questo terzo e conclusivo progetto è, invece, il tempo ad assumere un ruolo centrale. Lo fa a partire da Gli anni della trasparenza che, più di ogni altro brano, torna a dedicarsi alla dimensione del tempo partendo da quegli “anni della leggerezza [che] non torneranno più” ma che hanno lasciato il posto a quel “tempo [che] va, ci sfiora e va, lascia lettere e ricordi e se ne va, ci cambierà fino a darci il coraggio per vivere nuove occasioni” che sanno colorare “questo immenso vivere”.
Attorno alla dimensione del tempo, poi, si sviluppa gran parte di questo nuovo racconto del cantautore romano che trova l’occasione per affrontare l’idea di un passato da tornare a vivere in una narrativa Ti ricorderai di me piuttosto che di una fine di una relazione che suona come una liberazione per una divertita Finalmente te ne vai. Al polo opposto si colloca, invece, una melodica Io non mi stancherò mai di te che sa trasmettere l’idea di un amore che continua a rimanere vivo ed accesso trovando, giorno dopo giorno, quella forza rinnovata che suggerisce anche l’idea di base di un arrangiamento che si arricchisce e si riempie nel corso della canzone esplodendo grazie ai contro canti della seconda metà.
Ovviamente la narrativa dell’amore continua ad occupare una rilevanza tutta particolare anche all’interno di questo terzo ed ultimo progetto di ‘ZeroSettanta’ come testimoniano la marcia-portabandiera di C’è, tutta incentrata a celebrare l’esistenza di un amore per ogni uomo, Un mondo perfetto, caratterizzata, invece, dalla voglia di tornare a manifestare fiducia e speranza negli altri come in sè, ed una intensissima Io e te tutta poggiata su di un’interpretazione teatrale che sfrutta gli archi ed una struggente dedica all’idea di libertà attorno ad un sentimento che non si può misurare con l’unità di misura del tempo.
Ovviamente non manca nemmeno in questo capitolo il lato più “leggero” di Renato Zero che prende spazio in Nemico caro, in cui la ritmica si fa notare nell’arrangiamento, e in L’ultimo gigolò, che guarda ancora una volta al lato fisico e corporeo dell’amore per celebrarne nuovamente la libertà attraverso la figura di un oscuro professionista del sesso. Tra i temi toccati tornano anche quelli della politica per L’Italia si desta? dove si tratteggiano i confini di una comunità così eterogenea che si trova ad essere “trasformati come automi qui: mettiamo all’asta il genio, l’esperienza, il gusto e la creatività” dimenticandosi di un’Italia grande fatta di “passione e gelosia, sogni e spavalderia, spaghetti in compagnia, le risse e gli abbracci, cuori grandi e cieli blu”. Non manca, naturalmente, nemmeno un pensiero alla musica che in Amara melodia viene raccontata con nostalgia a causa di “voci lontane dal sentimento” che hanno determinato un’abbandono di quella melodia che ci ha resi grandi nel mondo e che oggi fanno si che “hanno vinto i plugin, l’arte passa la mano: allora copia ed incolla è la formula bella ma dal tuo pentagramma è sparita la stella”.
A distinguersi particolarmente sono una Orfani di cielo, che sa sfruttare atmosfere blues coniugate al linguaggio pop per aprirsi nel ritornello mentre s’implora il cielo a guardare questa terra aiutandola a vincere le nuove sfide del presente, ed una conclusiva Il tuo eterno respiro, che recupera quell’idea del tempo per tracciare dei versi che guardano al superare “le crudeltà e tutta l’ipocrisia” di quegli “uomini così piccoli e soli” che hanno smesso di sognare in grande ma che possono e devono risvegliarsi e a donarsi vita.
Con questo ZeroSettanta – Volume Uno, terzo capitolo di un’opera davvero colossale ed impensabile sotto la luce delle logiche musicali di oggi, Renato Zero chiude un cerchio. Lo fa con un album che narra del tempo nelle sue diverse declinazioni e che, in qualche modo, ne porta anche il peso. Se nei primi due volumi non sono mancati i guizzi, la follia, il carattere istrionico a tratti provocatorio, a tratti riflessivo, in questo ultimo volume l’atmosfera spesso si mantiene cupa, pesante ed asciutta quasi a voler ascendere verso una dimensione estremamente sospesa ed irraggiungibile. Non manca l’eterogeneità della proposta, sempre abilmente calibrata, ma viene piuttosto a risultare assente quel piccolo gruppo di tracce davvero capaci di andare oltre nella narrazione, nella performance vocale o nella melodicità dell’armonia. Un disco che mantiene intatte le indiscutibili abilità del suo interprete ma che, forse complice anche la lunghezza del tragitto fin qui percorso da questa trilogia, a tratti, rispetto ai due precedenti volumi, risulta più pesante che avvincente, più impegnante che impegnato, più soffuso che concreto.
Migliori tracce | C’è – Io e te
Voto complessivo | 7.3/10
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ZeroSettanta – Volume Due | Tracklist e stelline
- Amara melodia ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Maurizio Fabrizio] - Io non mi stancherò mai di te ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Maurizio Fabrizio] - Orfani di cielo ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Danilo Madonia] - Nemico caro ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero, Renato Zero, Gianluca Podio] - Io e te ★★★★★★★★☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Danilo Madonia] - L’ultimo gigolò ★★★★★★½☆☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Danilo Madonia] - Ti ricorderai di me ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Danilo Madonia] - Finalmente te ne vai ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Adriano Pennino] - Gli anni della trasparenza ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Lorenzo Vizzini] - C’è ★★★★★★★★☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Lorenzo Vizzini] - L’Italia si desta? ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Danilo Madonia] - Il tuo eterno respiro ★★★★★★★½☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Dario Baldan Bembo] - Un mondo perfetto ★★★★★★★½☆☆
[Renato Zero]
Ilario Luisetto
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