giovedì, Marzo 28, 2024

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Riki: stonare si può, rifarlo è già una prova

L’ultimo tean-idol figlio di Amici di Maria de Filippi torna a casa e regala un’esibizione dubbia al suo pubblico che ne critica l’efficacia vocale scatenando la rete

Sabato 12 novembre ebbi modo di esprimermi su una dubbia esibizione live (qui è possibile rivederla) eseguita da Riki durante un’ospitata a sorpresa a Tu si que vales per presentare il suo nuovo singolo Se parlassero di noi. Assistendo alla messa in onda della puntata ho di getto commentato quanto ascoltato scrivendo un post che recitava testualmente:

“Vedere l’ex presidente della più importante etichetta discografica italiana fingere di emozionarsi di fronte ad un esibizione canora tutt’altro che inattaccabile tecnicamente (senza parlare della canzone) fa venire il latte alle ginocchia. #ChiHaOrecchiPerIntendereIntenda

Il riferimento mi sembrava quanto mai chiaro e preciso ed, infatti, in molti l’hanno colto esattamente. Fan e non. Vi lascio immaginare le reazioni. D’altronde non sono quelle ad interessarmi, fortunatamente. Forse un po’ di più m’interessa la reazione dei, cosiddetti, addetti ai lavori che, in ben altre situazioni, hanno saputo essere molto più pungenti. Ecco, mi sono chiesto: perché la verità si può dire solo in alcune circostanze mentre, in altre, occorre illudere, celare e, cosa ancor più grave, imbrogliare il pubblico creando false reazioni e falsi elogi a un qualcosa che non lo merita? L’emozione per un incontro la posso comprendere ma per un qualcosa di artisticamente brutto ed imbarazzante è davvero preoccupante. Almeno per me. Possibile che non ci sia nessuno che abbia avuto il coraggio di sottolineare come un’esibizione fosse stata oggettivamente brutta per un motivo o per l’altro?

Tempo nemmeno una settimana ed il bel giovane milanese è tornato a presentare la stessa canzone ad Amici di Maria de Filippi aprendo di fatto la nuova stagione televisiva, la stessa che troverà il nuovo “talento” pronto a sotterrare le sue memorie. Anche in questo caso il caro Marcuzzo si è mostrato bello come il sole con i suoi fantastici occhi blu ed un look perfettamente alla moda ma, ahimè, con un’intenzione vocale non proprio delle migliori. L’ennesima esibizione alquanto discutibile dal punto di vista tecnico ha scatenato in rete un vero e proprio putiferio mediatico che ha portato anche a delle risposte ufficiali da parte dello stesso artista tramite i suoi canali social. Il video dell’esibizione, intanto, è già stato prontamente eliminato dalla piattaforma web Witty TV che da qualche anno ospita tutti i contenuti delle trasmissioni prodotte da Fascino compreso, ovviamente, Amici. Sarà solo un caso? Almeno sospettarlo è lecito.

Malgrado tutto, però, torno a prendere le fila del discorso e vengo finalmente a spiegare il perché ho deciso di parlare di un paio di esibizioni che, tutto sommato, non rappresentano di certo il peggio che si sia sentito in anni e anni di musica in TV. So già che i fan del tenebroso ed uggioso milanese (perché così ora si definisce grazie al nuovo album) grideranno al complottismo, all’odio personale ingiustificato, all’unica volontà di acchiappare facili like e visite e che, ancora una volta, mi troverò a dover negare tutto ciò senza riuscire a ricavare l’inizio della matassa. Non ce l’ho con Riki, non ce l’ho con la sua musica, non ce l’ho con niente che lo riguardi. Anzi, ho avuto anche l’onestà intellettuale di promuovere alcune delle sue proposte con delle valutazioni più che sufficienti (ancora disponibili, le mie).

Il mio compito, però, è di dire quello che vedo, quello che sento e, soprattutto ciò che penso. Penso che sia innegabile che dal punto di vista tecnico le (uniche) due esibizioni live in cui il nuovo singolo è stato finora proposto siano state tutt’altro che perfette. A tal proposito mi sono avvalso della consulenza di due esperti ed illustri musicisti  da anni impegnati nel settore musicale ed entrambi hanno convenuto con me che esiste “una sensazione generale per cui, quando la dinamica si fa impegnativa, emerge una netta incertezza vocale”. In effetti il brano registrato in studio evidenzia come “le parti alte dell’inciso siano indubbiamente molto editate. Da qui si deduce che il ragazzo faccia la canzone mediamente con grande fatica”.

Alla prima occasione la scusa è stata l’emozione, alla seconda le urla impazzite del pubblico che non hanno consentito di sentire la base (certo, nel primo caso gli applausi e le grida sono state montate dalla regia visto che la trasmissione è registrata, nel secondo caso, visto lo studio denso di ormoni, tutto ciò non è stato necessario). Trovo, però, abbastanza strano che, se effettivamente il problema fosse stato d’audio, nel momento in cui fossero iniziate le difficoltà tecniche Riki abbia tolto gli ear-monitor: se effettivamente non si sente la base non si dovrebbero tenere quegli aggeggi per sentire il più possibile invece che toglierli? Mah… mistero. Anche se fosse, però, mio caro Riki oramai cantare è il tuo lavoro quello che, come hai prontamente risposto tu, oggi ti porta a “festeggiare il quinto disco di platino”: non credi, dunque, di aver l’obbligo, perlomeno morale, di fare il tuo lavoro al massimo? E per farlo, caro mio, occorre essere preparati per farlo, quindi, se una canzone è per te tecnicamente difficile occorrerebbe studiarla o, al massimo, abbassarla di una tonalità durante il live per consentirti di portare a casa un’esibizione sufficientemente degna perchè, mettiamolo bene in chiaro, in queste due occasioni non lo hai fatto.

Per arrivare, dunque, ad una conclusione che sia, per quanto possibile, la più oggettiva ma anche rispettosa e sincera possibile: nessuno ce l’ha con nessuno, nessuno critica nessuno per la semplice voglia di farlo ma perchè, effettivamente, esistono delle ragioni che lo consentono (e questa volta ho supportato la mia tesi, da bravo giornalista, con delle prove autorevoli ed inconfutabili). La realtà, dunque, è che Riki oggettivamente dal vivo ha dei problemi tecnici su questa canzone che solo lo studio ed una migliore attitudine vocale potrebbero risolvere e quindi mi sento di ritornare a proporre quella lettera scritta un mese fa da un mio collaboratore che, a tal proposito, consigliava saggiamente e lungimiramente al cantautore milanese di fare le cose per bene, prendendoisi il giusto tempo, studiando e non smettendo mai di migliorarsi come effettivamente, e lo dico con assoluta onestà, all’interno della scuola di Amici, sotto l’attenta ed illuminata guida di Elisa, stava riuscendo a fare.

Riki, invece di postare i video dei concerti in cui non stoni (ma canti su di un “fake playback” visto che alla tua voce live si aggiungono tutta una serie di basi vocali pre-registrate che sorreggono e proteggono la resa) per dimostrare le tue capacità e rispondere così alle critiche, impara a renderti conto dei tuoi errori, chiedi scusa per un’esibizione brutta e, la prossima volta, impegnati per farne una migliore. Sbagliare è umano, perseverare, steccando anche alla seconda chance, è diabolico.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.