sabato 23 Novembre 2024

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Rino Gaetano, quarantacinque anni di “Mio fratello è figlio unico”

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Sono passati quarantacinque anni dalla pubblicazione di “Mio fratello è figlio unico”, il secondo album di inediti di Rino Gaetano. Reduce dal non proprio gratificante debutto discografico con Ingresso libero, rilasciato nel 1974, e dopo il buon successo del singolo Ma il cielo è sempre più blu“, datato 1975, il cantautore calabrese è in cerca della definitiva consacrazione, con un progetto che potremmo definire più maturo e strutturalmente complesso del precedente.

In scaletta alcune delle canzoni più celebri del suo repertorio, tra cui “Berta filava”, “Sfiorivano le viole” e l’omonima title-track, oltre che un piccolo gioiello nascosto, vale a dire la splendida ballata romantica intitolata “Cogli la mia rosa d’amore”, la cui interpretazione passionale e sentita rimane ancora oggi una goduria per i nostri padiglioni auricolari, soprattutto se consideriamo che, all’epoca di questo lancio, Rino aveva soltanto ventisei anni.

Con questa sua seconda prova in studio, Gaetano prende ulteriormente le distanze dallo stereotipo del tipico cantautore anni ’70, riuscendo nel complesso compito di unire una scrittura semplice e dissacrante a temi piuttosto complicati per l’epoca. Filastrocche graffianti e per nulla rassicuranti, che descrivevano la realtà in maniera concreta, seppur con poesia e un pizzico di sarcasmo, canzoni dalle quali vengono fuori le sfumature e le contraddizioni dell’essere umano.

Trovatemelo un altro artista che possiamo considerare ancora oggi contemporaneo, provateci, ma pur sforzandovi son certo che non ci riuscirete. Perchè nelle canzoni di Rino Gaetano c’è l’eleganza e la lungimiranza di chi si è voluto scagliare contro un sistema, senza paura di puntare il dito, di pronunciare fatti e imputati, di sdoganare un certo modo di fare musica, forse un po’ troppo distante dai malumori della classe operaia e dai movimenti socio-politici dell’epoca.

In tale senso, “Mio fratello è figlio unico” è un manifesto anti-anacronistico di un passato che non smette mai di riproporsi, della ciclicità di una storia fatta di esseri umani. Un inno per gli “sfruttati malpagati e frustrati”, per chi “non ha mai vinto un premio aziendale”, per chi “non ha mai viaggiato in seconda classe sul rapido Taranto-Ancona”, per chi “è convinto che nell’amaro benedettino non sta il segreto della felicità”, per chi, “non ha mai criticato un film senza prima vederlo”.

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Mio fratello è figlio unico | Tracklist e stelline

  1. Mio fratello è figlio unico ★★★★★
    (Rino Gaetano)
  2. Sfiorivano le viole ★★★★★
    (Rino Gaetano)
  3. Glu glu ★★★☆☆
    (Rino Gaetano)
  4. Cogli la mia rosa d’amore ★★★★★
    (Rino Gaetano)
  5. Berta filava ★★★★★
    (Rino Gaetano)
  6. Rosita ★★★★☆
    (Rino Gaetano)
  7. Al compleanno della zia Rosina ★★★☆☆
    (Rino Gaetano)
  8. La zappa… il tridente il rastrello la forca l’aratro il falcetto il crivello la vanga ★★★★☆
    (Rino Gaetano)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.