venerdì, Marzo 29, 2024

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Ripartenza per le “nuove” Le Deva che si lanciano in “Un’altra idea”

Sono tornate, o forse meglio sarebbe dire partono ufficialmente da qui, Le Deva, il quartetto tutto femminile che sono pronte al lancio del loro primo album d’inediti riunite sotto un’unica entità artistica. Nel frattempo arriva nelle radio dal 5 maggio 2017 Un’altra idea, il primo singolo di questo progetto congiunto nonché il primo brano cantato da questa nuova formazione venutasi a creare dopo l’abbandono del progetto da parte di Simonetta Spiri, con cui era iniziato il progetto lo scorso anno con i brani “L’amore merita” e “L’origine”, che ha preferito riprendere la sua carriera da solista.

Greta, Verdiana e Roberta hanno trovato in Laura Bono una nuova compagna di avventura capace di dare nuova linfa al progetto che ora riprende la via in modo nuovo e più potente che mai. Un’altra idea porta le prestigiose firme di Antonio Maggio e Zibba (consulente artistico dell’intero album) a cui si sono congiunti Verdiana e Marco Rettani (già autore sia de “L’amore merita” che de “L’origine”).

Il brano è una classica ballata pop-rock, spruzzata di elettronica come il gusto attuale vuole, che parte lentamente con le tastiere da subito protagoniste insieme a qualche sintetizzatore e la voce soave di Verdiana che rompe l’atmosfera per poi lasciare spazio alle compagne che entrano mano a mano fino all’esplosione dell’inciso dove una batteria martellante entra in scena sposando la potenza vocale delle quattro che cantano all’unisono un amore difficile che può essere risolto soltanto cercando un’altra idea.

“Ho imparato cos’è l’amore: dipendenza da facile allegria mentre faccio lo stesso errore” esordisce il testo sbattendo in faccia virtualmente da subito la durezza di un sentimento che rischia di distruggere quanto di buono si è costruito oltre che se stessi. La soluzione però appare difficile visto che “mentre tu mi guardi io non ti vedo, proverei a parlarti ma poi tanto tu non sentiresti me” lasciando come unica via “continuare a fingere, che siamo bravi a fingere di noi”. Ed è così che l’amore finisce con il chiedersi se davvero quello che si è vissuto fosse quel sentimento per poi farlo cadere in una eterna e riparatrice nostalgia.

Il brano torna a ribadire la forza di questo progetto che rappresenta una vera ventata di novità nella musica italiana non tanto per le scelte stilistiche o sonore che ricalcano le tendenze musicale contemporanee, quanto piuttosto nella realtà identitaria dove, al momento, non esiste un progetto alternativo. Un’altra idea esalta l’identità artista e la personalità vocale di ognuna delle quattro ragazze in un mix efficace di timbriche e sfumature vocali. Ovviamente la novità più sostanziosa ricade su Laura, elemento nuovo del gruppo, che dona forza al brano con la sua voce graffiata e sabbiosa sposandosi bene alle tinte rock di Greta, all’eleganza interpretativa di Roberta e alla leggerezza vocale di Verdiana mentre interpreta le strofe dense di trasporto e un ritornello in cui le sue note alte spiccano risultando eteree

4 sarà il titolo dell’album in uscita a giugno per le etichette discografiche New Music International e Dischi dei sognatori a cui va il merito di aver creduto fortemente in un progetto innovativo, fresco e ricco di possibilità come quello di Greta Manuzi, Verdiana Zangaro, Roberta Pompa e Laura Bono.

TESTO:

Ho imparato cos’è l’amore
dipendenza da facili allegrie
mentre faccio lo stesso errore e continuare
Il dolore non fa rumore
finchè resto in silenzio e vado via
la promessa più falsa non si dice ma si ascolta
So già come finirà
e non so più se sono io
la colpa è meno colpa se la si puoi dividere per due
Guardo il mio cielo spento
stanotte ti confesso
ci servirebbe un’altra idea
Ma mentre tu mi guardi, io non ti vedo
proverei a parlarti, ma poi tanto tu non sentiresti me
e quando il rischio è di toccarci
non ci basta, non ci resta che continuare a fingere
che siamo bravi a fingere di noi
Adesso chiedi cos’è l’amore
come faccio a saperlo proprio io?
che vedo sole anche quando piove, non ti fidare pioverà
Ho lasciato andar via l’odore
le tue mani, il tuo nome sopra il mio
la tua parte del letto sfatta adesso è mia
So già come finirà
la butteremo in nostalgia
resto a guardare i giorni e insieme a loro anche i miei sbagli
Io che vorrei dirti “amore mio”
ma riesco a dire solo addio
ci servirebbe un’altra idea
Ma mentre tu mi guardi, io non ti vedo
proverei a parlarti, ma poi tanto tu non sentiresti me
e quando il rischio è di toccarci
non ci basta, non ci resta che continuare a fingere
che siamo bravi a fingere di noi
che siamo bravi a fingere di noi
che siamo bravi a fingere
Ma mentre tu mi guardi, io non ti vedo
proverei a parlarti, ma poi tanto tu non sentiresti me
e quando il rischio è di toccarci
non ci basta, non ci resta che continuare a fingere
che siamo bravi a fingere di noi
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.