Le canzoni canzoni che sono rimaste nel tempo nonostante non siano state estratte come singoli dai rispettivi album di provenienza. A cura di Marco Zollo
Benvenuti a “Ritrovamenti”, la rubrica dedicata alle canzoni che, pur non avendo rappresentato a livello promozionale un progetto discografico, hanno continuato a vivere nel cuore degli ascoltatori. Ogni settimana, Marco Zollo ci guiderà in un viaggio attraverso melodie e testi mai dimenticati, ma che meritano di essere riscoperti. Calci e pugni Marco Mengoni
Queste perle musicali, raccontano spesso storie profonde e universali, e rappresentano sfaccettature meno conosciute degli artisti di riferimento, al punto da vivere una vita propria. In ogni puntata scopriremo insieme un pezzo del passato che, per qualche motivo, ha saputo sfidare il tempo e trovare una sua dimensione nel presente.
Ritrovamenti: spazio a “Calci e pugni” di Marco Mengoni
Il quinto album di Marco Mengoni è stato per lui un episodio rivoluzionario e volutamente esasperato, per rimettere tutto in discussione, dalle sue abitudini quotidiane all’analisi dell’io interiore. Mi riferisco ad “Atlantico”, pubblicato a fine 2018 e ristampato il 28 ottobre 2019 con l’aggiunta di tre inediti e una raccolta live di canzoni eseguite durante l’anno; parliamo di un tour frequentatissimo che ha portato l’artista ad esibirsi per la seconda volta all’Arena di Verona e a fare successi ovunque. Ma il primo vero tour è stato quello che Mengoni ha fatto in solitaria per scrivere l’album. Proprio così! Infatti per i due anni che hanno preceduto questa pubblicazione ha pensato bene di andare a ritrovare se stesso viaggiando. Un viaggio intercontinentale che gli ha fatto conoscere nuovi popoli, culture, ritmi, di vita e di musica, tra Marocco, Portogallo, Tanzania, Stati Uniti e via discorrendo. Tante influenze musicali per tanta creatività liberata. Tante emozioni contrastanti confluite in testi pieni di consapevolezze acquisite. E se consideriamo che nel 2019 ricorrevano i 30 anni di Marco e i dieci di carriera, penso si sia fatto davvero un bel regalo.
La ristampa dell’album si chiama “Atlantico / On Tour” e tra quei tre inediti c’è anche quello che oggi sono a proporvi, “Calci e pugni”. Il singolo promozionale qui era stato “Duemila volte”; certo, un brano funzionale, un brano pop tradizionale, con una struttura più che rodata, sì, ma non è a mio giudizio il brano che ti lascia senza fiato. “Calci e pugni” invece ti ammalia grazie alla potenza della sua melodia, al suo intimismo elegante, al suo testo. Signore e Signori, e che testo! “E ho ribaltato tutta casa per cercare di ritrovarti, e ho buttato giù l’armadio un’altra volta solo per impressionarti”. Sarebbe stata una scommessa radiofonica tutta da vivere, quantomeno come secondo singolo del progetto. Solo che un secondo singolo di “Atlantico / On Tour” di fatto non c’è mai stato.
Mengoni con questa canzone decide di accogliere per la prima volta un artigiano che negli ultimi anni si è fatto largo tra i cantautori. Gazzelle, all’anagrafe Flavio Bruno Pardini. Occhiali neri, personalità malinconica, penna ormai più che riconoscibile. Un tandem artistico fortunatissimo, se non fosse che i due torneranno a collaborare per “Il meno possibile”, brano del 2021 coscritto e addirittura cantato da entrambi. E quindi, voi direte? Sarà un altro brano splendido che non verrà scelto per l’airplay. Vabbè, ci rinuncio.
Una cosa sola mi rimane da dirvi: qualche anno fa l’artista di Ronciglione ha chiamato proprio Gazzelle tra gli ospiti del suo podcast Il Riff, e in quella occasione, parlando delle loro collaborazioni, Mengoni ha affermato che “Calci e pugni” avrebbe avuto le caratteristiche giuste per diventare la canzone vincitrice di un ipotetico Festival di Sanremo. Allora evidentemente non sono poi così sbagliati tutti questi ragionamenti sul tema. Il brano vale, e vale molto. Mengoni ha anche ammesso che non è stato mai facile interpretarlo, perché racconta di un qualcosa di emotivamente troppo forte: una relazione ormai al capolinea che tenta di essere salvata dal nostro protagonista, il quale cerca di inscenare delle situazioni al limite del consentito per avere l’illusione che qualcosa possa cambiare. O forse solo per spezzare la monotonia. Disperazione, rabbia e richiesta di aiuto per un amore che non ha più la forza neanche di finire: “E spero arrivi qualcun altro che possa aiutarti ad abbandonarmi”.
Marco Zollo
Ultimi post di Marco Zollo (vedi tutti)
- Ritrovamenti: spazio a “Leoni” di Francesca Michielin e Giorgio Poi - 3 Dicembre 2024
- Ritrovamenti: spazio a “Calci e pugni” di Marco Mengoni - 26 Novembre 2024
- “La notte” di Arisa sbaraglia tutti e diventa uno dei brani più ascoltati in Brasile - 22 Novembre 2024
- Ritrovamenti: spazio a “L’attrazione” di Noemi - 19 Novembre 2024
- Ritrovamenti: spazio a “Paura non ho” di Tiziano Ferro - 12 Novembre 2024