Ritrovamenti: spazio a “Il Nilo nel Naviglio” di Mahmood

Le canzoni che sono rimaste nel tempo nonostante non siano state estratte come singoli dai rispettivi album di provenienza. A cura di Giovanni Saracino
Bentrovati a “Ritrovamenti”, la rubrica dedicata alle canzoni che, pur non essendo state al centro della promozione di un progetto discografico, hanno continuato a risuonare nel cuore degli ascoltatori. Ogni settimana, Giovanni Saracino ci accompagnerà in un viaggio tra melodie e parole che meritano di essere riscoperte. Oggi parliamo de “Il Nilo nel Naviglio” di Mahmood.
Queste gemme musicali raccontano spesso storie intime e universali, che svelano sfumature meno note degli artisti a cui appartengono e, forse, anche per questo si sono conquistate una propria dimensione nel tempo. In ogni puntata, andremo a scoprire un pezzo di passato che, in qualche modo, continua a trovare spazio anche nel presente.
Ritrovamenti: spazio a “Il Nilo nel Naviglio” di Mahmood
Presente in “Gioventù bruciata” (2019), album di debutto di Alessandro Mahmood, “Il Nilo nel naviglio” è uno dei brani più autobiografici e intimi dell’intera raccolta, e probabilmente di tutta la discografia dell’artista di Gratosoglio.
Si tratta di un pezzo personale, autentico e liberatorio, che Mahmood ha scelto di inserire all’interno del suo primo lavoro, quello che lo ha consacrato tra i protagonisti della scena musicale italiana.
Il titolo stesso è fortemente evocativo: due mondi apparentemente lontani ma in realtà intrecciati: le radici egiziane e Milano, la città in cui l’artista è nato e cresciuto. “Il Nilo nel naviglio” non è soltanto una canzone, ma una metafora dell’identità di Mahmood, una mescolanza capace di dare forma e allo stesso tempo di plasmarsi, trasformarsi, evolvere.
Dall’album sono stati estratti come singoli la title track “Gioventù bruciata” e, soprattutto, “Soldi”, vincitrice del Festival di Sanremo e poi seconda all’Eurovision Song Contest proprio del 2019. L’enorme successo di quest’ultima ha inevitabilmente messo in ombra gli altri brani, pur a fronte di un disco che ha raggiunto risultati notevoli: numero 1 in Italia, 2 in Estonia e 4 in Lituania per diverse settimane.
Eppure, nonostante sia meno noto, “Il Nilo nel naviglio” resta imprescindibile per comprendere appieno l’universo artistico e umano di Mahmood. Con oltre 13 milioni di streaming e una media di circa 2000 ascolti giornalieri (fonte: Kworb), il brano si colloca infatti al 20esimo posto tra i più ascoltati dell’artista, battendo la concorrenza di altri ben più noti come “Kobra” o “Sabbie mobili” ad esempio.
Lo stesso artista tuttavia lo propone raramente nei suoi concerti, preferendo spesso brani più ritmati e adatti al contesto live. Ma resta comunque un pezzo imprescindibile del suo percorso artistico, un passaggio obbligato per chiunque voglia conoscere l’universo Mahmood non solo come fenomeno pop, ma come artista che ha saputo tradurre la propria identità in musica, arricchendo così il panorama musicale italiano.