Ritrovamenti: spazio a “L’hai voluto tu” di Fedez

L'hai voluto tu Fedez

Le canzoni che sono rimaste nel tempo nonostante non siano state estratte come singoli dai rispettivi album di provenienza. A cura di Giovanni Saracino

Bentrovati a “Ritrovamenti”, la rubrica dedicata alle canzoni che, pur non essendo state al centro della promozione di un progetto discografico, hanno continuato a risuonare nel cuore degli ascoltatori. Ogni settimana, Giovanni Saracino ci accompagnerà in un viaggio tra melodie e parole che meritano di essere riscoperte. Oggi parliamo di “L’hai voluto tu” di Fedez.

Queste gemme musicali raccontano spesso storie intime e universali, che svelano sfumature meno note degli artisti a cui appartengono e, forse, anche per questo si sono conquistate una propria dimensione nel tempo. In ogni puntata, andremo a scoprire un pezzo di passato che, in qualche modo, continua a trovare spazio anche nel presente.

Ritrovamenti: spazio a “L’hai voluto tu” di Fedez

Contenuto all’interno di “Pop-hoolista”, quarto album in studio di Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, il brano “L’hai voluto tu” rappresenta uno dei brani più sinceri e introspettivi della sua carriera. In un disco composto da venti tracce che spaziano tra successi pop e riflessioni personali, questa canzone si distingue per la sua autenticità, non lontana dalle logiche commerciali che dominavano il panorama musicale del 2014, ma capace di includere anche pezzi meno mainstream, più personali e fortemente introspettivi.

Pop-hoolista” segnò un momento importante per Fedez, unendo l’anima più leggera e radiofonica di brani come “Magnifico” con Francesca Michielin o “L’amore eternit” con Noemi, a quella più intimista e riflessiva. In “L’hai voluto tu”, il rapper milanese mette a nudo la propria realtà, raccontando la doppia faccia del successo: la gratificazione di essere riconosciuto e, allo stesso tempo, il peso della fama. È un dialogo con sé stesso, una confessione in musica che affronta i lati oscuri dello show-business — l’isolamento, la pressione costante e la difficoltà di distinguere tra chi ama la persona e chi il personaggio.

Pur non avendo raggiunto la popolarità delle hit più note, “L’hai voluto tu” è rimasta una delle prove più autentiche del suo percorso artistico. Il brano riesce a esprimere tutta la complessità di un artista diviso tra successo e identità personale, confermando la capacità di Fedez di alternare ironia, critica sociale e introspezione. L’intero album, infatti, rappresenta una sintesi della sua maturità creativa, capace di racchiudere tutte le sfumature del suo mondo artistico, segnando forse il suo punto più alto all’interno di un rapporto tra necessità commerciali e capacità di esprimere la sua vera essenza.

Il ritornello del brano riassume perfettamente questo dualismo, con parole che raccontano la solitudine dietro la fama e la distanza dalla vita di un tempo: “La cara vecchia vita scordala / uscire sempre con un bodyguard / perché per ogni applauso c’è sempre nascosto un vaffanculo dietro / le fughe dal retro, le mani sul vetro e chi se lo ricorda più di come è fatta una metro / da quant’è che non ci sentiamo? Ti serve un accredito? Possibilmente un pass backstage con accesso al palcoscenico /’hai voluto tu, l’hai voluto tu, l’hai voluto tu, l’hai voluto tu, l’hai voluto tu”.

Questo brano pertanto andrebbe sicuramente rivalutato, così un po’ come l’intera discografia di Fedez, spesso bistrattata e oscurata dal personaggio, che, tra amore e odio di chi lo conosce artisticamente ha visto la sua spiccata vena artistica oscurarsi per lungo tempo. “L’hai voluto tu” così come l’intero album che la contiene sono l’occasione perfetta per rivalutarlo, riscoprirlo e magari apprezzarne la notevole capacità di scrittura. Ricca di emotività, emozioni e una fragilità espressa nero su bianco.

Scritto da Giovanni Saracino
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