Ritrovamenti: spazio a “L’uomo che viaggia fra le stelle” di Cesare Cremonini
Le canzoni che sono rimaste nel tempo nonostante non siano state estratte come singoli dai rispettivi album di provenienza. A cura di Giovanni Saracino
Bentrovati a “Ritrovamenti”, la rubrica dedicata alle canzoni che, pur non essendo state al centro della promozione di un progetto discografico, hanno continuato a risuonare nel cuore degli ascoltatori. Ogni settimana, Giovanni Saracino ci accompagnerà in un viaggio tra melodie e parole che meritano di essere riscoperte. Oggi parliamo de “L’uomo che viaggia fra le stelle” di Cesare Cremonini.
Queste gemme musicali raccontano spesso storie intime e universali, che svelano sfumature meno note degli artisti a cui appartengono e, forse, anche per questo si sono conquistate una propria dimensione nel tempo. In ogni puntata, andremo a scoprire un pezzo di passato che, in qualche modo, continua a trovare spazio anche nel presente.
Ritrovamenti: spazio a “L’uomo che viaggia fra le stelle” di Cesare Cremonini
“L’uomo che viaggia fra le stelle” è uno dei brani più intimi e sottovalutati di Cesare Cremonini. La canzone è nell’album “La teoria dei colori”, del 2012, un disco di piena maturità creativa e che consolida l’identità introspettiva e narrativa del cantautore bolognese.
L’album è costruito su atmosfere emotive, immagini evocative e una scrittura che alterna immediatezza pop e profondità poetica. In questo contesto, “L’uomo che viaggia fra le stelle” usa l’immaginario cosmico come metafora dell’amore: un viaggio nello spazio che diventa racconto dell’incertezza, dello stupore e della scoperta dell’altro, con un linguaggio semplice ma ricco di suggestioni.
Secondo Kworb, il brano ha superato circa 1,45 milioni di ascolti, un risultato significativo se non è mai stato pubblicato come singolo ufficiale. Un numero che racconta di una canzone cresciuta nel tempo, ascoltata soprattutto da chi esplora l’album oltre le tracce più note.
I singoli estratti da “La teoria dei colori” sono stati “Il comico (Sai che risate)”, “La nuova stella di Broadway” e “I Love You”, brani con ampia esposizione radiofonica e mediatica. Accanto a questi, “L’uomo che viaggia fra le stelle” è rimasta una traccia più appartata, quasi nascosta, ma proprio per questo capace di conservare una forza espressiva intatta.
Riscoprirla oggi significa rivalutare una canzone che punta tutto su atmosfera e testo, lontana dalle logiche del singolo e dei numeri immediati. È un brano che invita all’ascolto lento e attento, ideale per chi cerca nella musica italiana non solo un ritornello memorabile, ma anche immagini capaci di lasciare il segno.