Ritrovamenti: spazio a “Sono solo nuvole” di Laura Pausini

Le canzoni che sono rimaste nel tempo nonostante non siano state estratte come singoli dai rispettivi album di provenienza. A cura di Marco Zollo
Benvenuti a “Ritrovamenti”, la rubrica dedicata alle canzoni che, pur non avendo rappresentato a livello promozionale un progetto discografico, hanno continuato a vivere nel cuore degli ascoltatori. Ogni settimana, Marco Zollo ci guiderà in un viaggio attraverso melodie e testi mai dimenticati, ma che meritano di essere riscoperti. Oggi parliamo di “Sono solo nuvole” di Laura Pausini.
Queste perle musicali, raccontano spesso storie profonde e universali, e rappresentano sfaccettature meno conosciute degli artisti di riferimento, al punto da vivere una vita propria. In ogni puntata scopriremo insieme un pezzo del passato che, per qualche motivo, ha saputo sfidare il tempo e trovare una sua dimensione nel presente.
Ritrovamenti: spazio a “Sono solo nuvole” di Laura Pausini
A novembre 2015 si fa largo nei negozi “Simili” di Laura Pausini, decimo album di inediti che, a solo un anno dalla pubblicazione, ottiene dalla FIMI il triplo disco di platino per le oltre 150mila copie vendute. È stato senza alcun dubbio un disco importante, che si è affermato in tutto il mondo grazie ad alcuni singoli di successo dei quali è impossibile non citare proprio la traccia omonima, scritta insieme a Niccolò Agliardi ed Edwin Roberts (più di 22 milioni di ascoltatori Spotify). Ma questa volta ho deciso di riportare alla luce una delle tracce in fondo all’album, la dodicesima: “Sono solo nuvole”.
Oltre ai due nomi sopra citati, gli autori del progetto discografico sono stati molteplici, da Biagio Antonacci a Paolo Carta, da Jovanotti a Tony Maiello, da Daniel Vuletic a Laura Abela, in arte semplicemente L’Aura. In uno stuolo così folto c’è un altro “soggetto” di spessore, Giuliano Sangiorgi, autore unico del pezzo di oggi. Ebbene sì. Dopo aver parlato qualche settimana fa di “E ruberò per te la luna” dei suoi Negramaro, ora è il momento di disturbarlo un’altra volta. Sappiamo a tal proposito che “Sono solo nuvole” è stato richiesto a gran voce dalla stessa Pausini, e i fatti li ha spiegati lei durante la conferenza stampa di presentazione dell’album: «Storia particolare. Lui ha scritto per Malika Ayane la canzone “Niente” [presentata in gara a Sanremo nel 2013, NDR.] e mi sono ingelosita appena l’ho sentita. Gli ho scritto ‘Come mai non scrivi mai canzoni per me?’ e lui mi ha detto ‘Cercherò di fare qualcosa’». Intanto passa un biennio di silenzio ma poi… continua Pausini: «Mi è arrivata “Sono solo nuvole”. […] Credo che questa sia una delle canzoni più belle della mia carriera. Ha una magia e una scrittura che mi ricorda Modugno e la modernità della scrittura di oggi. Per me è veramente qualcosa di unico.».
Cara Laura, mi solletica una domanda: se questo brano per te ha rappresentato molto sin dal primo ascolto, perché non hai deciso col tuo team di promuoverlo a dovere attraverso le radio e i network televisivi? Avrebbe avuto di certo tutte le carte in regola. Ma ecco che ci vengono incontro le piattaforme streaming. Il risultato non è entusiasmante in senso assoluto, però meglio di niente: solo su Spotify la canzone ha oltrepassato il milione di stream. E voi direte che non è male. Ci potrei anche stare, se non fosse che Laura Pausini su Spotify è l’artista italiana più riprodotta (conta quasi 12 Mln di ascoltatori mensili). Un peccato.
“Mi dici che quel sogno più non ha da dormire su un cuscino arreso alla mia infedeltà, e più mi dici e parli e a me non va. Io voglio stare ancora appesa al filo, tagliare il cielo a metà”. È un testo di rassegnazione dopo la consapevolezza che qualcosa nel rapporto si è rotto. Quindi al centro troviamo l’amore, anzi, quello che resta dell’amore. Ma non c’è solo questo. c’è chiaramente anche una spinta al futuro molto netta; infatti la protagonista vorrebbe prendere tutta la sua energia e farne linfa vitale per un nuovo inizio.
Accompagnate da un imponente crescendo emotivo di piano e archi, le parole che sceglie Sangiorgi sono particolarmente poetiche, lasciando spazio a chili di immaginazione. Adesso funzionerebbe un brano con questo tipo di approccio? A giudicare solo dalla rotta del cantautorato attuale potrei azzardare un responso negativo, ma resterebbero comunque supposizioni e niente più. Quel che conta è certamente anche il peso specifico e la notorietà di chi scrive e chi interpreta, e chi ha scritto e chi ha interpretato alla fine qualche contentino lo hanno concesso.
E così Laura Pausini è stata ospite dei Negramaro nella tournée “La rivoluzione sta arrivando” del 2015, mentre Sangiorgi ha ricambiato il favore partecipando al varietà di Rai1 “Laura & Paola” nell’aprile 2016, varietà che la cantante romagnola ha ideato e condotto con Paola Cortellesi, raccogliendo peraltro un ottimo consenso di pubblico (in media ben oltre 4 Mln di spettatori). E in entrambe le occasioni è stata eseguita dal vivo “Sono solo nuvole”.
Persino Jonathan Redavid, curatore delle coreografie del “Simili World Tour” e coreografo di Pharrell Williams, Christina Aguilera, Justin Bieber…, aveva rilasciato un’intervista alla testata 2DueRighe in cui, alla domanda diretta su quale momento dello show preferisse, dichiarava: «Sono molto soddisfatto ed entusiasta della messa in scena di “Sono solo nuvole”, hanno raccontato che è il pezzo più suggestivo dello spettacolo. Mi sono ispirato al surrealismo di Magritte, ed è molto bella, tutta bianca. E’ sempre da pelle d’oca». Insomma, a questo punto non ci accontentiamo più; pronti a dare una meritata rivincita a questa canzone: “Sono solo nuvole tra noi, e si dileguano di schiena, andando via di scena senza dire una parola, come quando il tempo passa e non aspetta più per noi”.