Ritrovamenti: spazio ad “Acciaio” di Noemi

Le canzoni che sono rimaste nel tempo nonostante non siano state estratte come singoli dai rispettivi album di provenienza. A cura di Giovanni Saracino
Bentrovati a “Ritrovamenti”, la rubrica dedicata alle canzoni che, pur non essendo state al centro della promozione di un progetto discografico, hanno continuato a risuonare nel cuore degli ascoltatori. Ogni settimana, Giovanni Saracino ci accompagnerà in un viaggio tra melodie e parole che meritano di essere riscoperte. Oggi parliamo di “Acciaio” di Noemi.
Queste gemme musicali raccontano spesso storie intime e universali, che svelano sfumature meno note degli artisti a cui appartengono e, forse, anche per questo si sono conquistate una propria dimensione nel tempo. In ogni puntata, andremo a scoprire un pezzo di passato che, in qualche modo, continua a trovare spazio anche nel presente.
Ritrovamenti: spazio ad “Acciaio” di Noemi
“Acciaio” è uno dei brani contenuti in “Made in London“, probabilmente uno degli album più riusciti del panorama musicale italiano degli ultimi quindici anni. All’interno del disco figurano anche il successo sanremese “Bagnati dal sole”, quinto classificato al Festival di Sanremo 2014, e gli altri due singoli estratti: “Don’t Get Me Wrong” e “Se tu fossi qui”.
Paradossalmente, “Acciaio” non venne scelto come singolo, nonostante la sua potenza ritmica, la forza del testo e un ritornello incisivo lo rendessero perfetto per essere trasmesso in alta rotazione radiofonica. Il brano, tuttavia, ha ottenuto il suo meritato riscatto qualche anno dopo: nel marzo 2022, a ben otto anni dalla sua pubblicazione, è diventato un inno contro la guerra in Ucraina e a favore della tutela dei bambini colpiti dal conflitto. L’iniziativa è stata promossa in collaborazione con Save the Children, organizzazione non profit da sempre in prima linea nella protezione dei minori afflitti da fame, guerre e malattie in tutto il mondo.
Così “Acciaio” ha finalmente ricevuto la visibilità che meritava. Anche grazie a questa tardiva, ma nobile, promozione a scopo benefico, il brano ha superato i 600.000 streaming complessivi (fonte: Kworb). Non si tratta di numeri altissimi, è vero, soprattutto per un pezzo che, oggettivamente. avrebbe meritato maggiore spazio e diffusione fin dalla sua uscita, anche considerando che “Made in London” raggiunse la seconda posizione tra gli album più ascoltati di quell’anno.
Il brano, tuttavia, non è stato frequentemente inserito nelle scalette dei concerti che Noemi ha tenuto negli ultimi anni, in particolare durante i tour estivi. Anche in quello del 2025, “Acciaio” non compare nelle scalette. Una scelta significativa da parte dell’artista, che probabilmente ha preferito dare maggiore risalto ai brani che più hanno contribuito alla sua notorietà.
Vorrei concludere con una riflessione su “Made in London“: l’album è il frutto di un lavoro intenso da parte di Noemi, che si è avvalsa della collaborazione di musicisti internazionali, arricchendo il progetto con un sound pensato per superare i confini nazionali. Il risultato, da questo punto di vista, fu solo parzialmente raggiunto. Resta comunque, a mio avviso, il progetto più interessante e qualitativamente affascinante dell’intera carriera artistica dell’artista romana.