Il giovane artista torna con un nuovo singolo estratto dall’album Taxi Driver
Rkomi è sempre stato un artista poliedrico. Lo ha dimostrato gli anni passati pubblicando numerosi progetti difficilmente classificabili in un genere e lo ha certificato uscendo quest’anno con il suo nuovo e atteso album di inediti intitolato Taxi Driver (già certificato disco di platino), anticipato dal singolo radiofonico Ho spento il cielo con Tommaso Paradiso e reso disponibile in tutti negozi di dischi e sulle piattaforme digitali a partire da venerdì 30 aprile per Island Records/Universal Music Italy. Dall’album, che arriva a due anni di distanza dal precedente progetto discografico di inediti Dove gli occhi non arrivano, è stato estratto, lo scorso 11 giugno, il secondo singolo dal titolo Partire da te.
‘Partire da te’ è il brano che dà inizio alle danze del nuovo album di Rkomi, dopo l’Intro iniziale. 3 minuti e 41 secondi in cui l’artista di Calvairate trova il modo per proporsi al pubblico proseguendo fedele sulla strada già tracciata con le sue precedenti pubblicazioni. Rkomi non vuole essere esclusivamente inserito in un contesto di “solo” rap, ma allo stesso tempo non vuole essere etichettato come artista pop, vuole essere libero di esprimersi in maniera sincera e sceglie di farlo affidandosi a un base prodotta da Francesco “Katoo” Cattini.
Il brano, che così come la traccia finale non vede al suo interno nessuna collaborazione, a differenza delle altre 11 tracce, rappresenta il punto di ingresso per l’ascoltatore rispetto all’idea di musica del giovane artista. Rkomi parla di vita e d’amore in maniera altalenante, mischiando linguaggio ricercato a un gergo molto più “basso”. Partire da te è un pezzo che riesce ad essere radiofonico senza doversi appoggiare ai classici cliché del brano estivo che deve piacere a tutti i costi e a tutti i tipi di pubblico.
Rkomi parla direttamente a un’interlocutrice e punta su un testo che arriva in maniera immediata, senza grossi colpi di scena. Dopo l’ottimo riscontro dei singoli precedenti e dell’album, l’artista dimostra di aver capito la strada da battere per confermarsi senza snaturarsi del tutto. Chi amava quel Rkomi rapper degli inizi probabilmente resterà deluso dal cambiamento, ma resta la qualità dell’originale proposta.
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Partire da te | Audio
Partire da te | Testo
Sei troppa luce pure per il sole
Ed ho paura anche di uscire da casa
Entri nella mia vita alle due di notte
Mi svegli sempre poco prima dell’alba
Sei così calda, sei così estiva
Mi fai respirare male, serve una piscina
Vorrei
Vorrei che sia
L’unica ragazza che mi tolga l’appetito
Tu mi strappi il cuore e poi ci passi sopra
Come un fulmine che squarcia il cielo
Tu che mi attraversi, fallo un’altra volta
Come un proiettile che lascia il segno
Prima conoscevo solo la paura
Lascia che tu sia
Una mia fantasia
Prima che riapra gli occhi e ti portino via
La mente è il nostro hotel
Ma tu che stanza sei?
Voglio mettermi nei guai
A partire da adesso
A partire da te
Dimmi solo un’altra parola
Prima di lasciarti da sola
Forse “ciao” suona meglio di “addio”
È una di quelle notti infinite
E chiudi quella porta e sparisci
Forse “ciao” suona meglio di “addio”
E non lascerò mai poggiare la tua testa
sul letto senza la mia mano dietro
Abbiamo il pomeriggio
La tua pelle come porcellana
Le tue labbra sono chewingum da masticare zitti
E tu sei così bella che a volte fai male
Gioco nervosamente con il telefono in mano
Non so nemmeno se esisti
Il mio cuore è cambiato
Hai giocato con lui finché non si è scaricato
E tu mi strappi il cuore poi ci passi sopra
Come un fulmine che squarcia il cielo
Tu che mi attraversi, fallo un’altra volta
Come un proiettile che lascia il segno
Prima conoscevo solo la paura
Lascia che tu sia
Una mia fantasia
Prima che riapra gli occhi e ti portino via
La mente è il nostro hotel
Ma tu in che stanza sei?
Voglio mettermi nei guai
A partire da adesso
A partire da te
Dimmi solo un’altra parola
Prima di lasciarti da sola
Forse “ciao” suona meglio di “addio”
È una di quelle notti infinite
Chiudi quella porta e sparisci
Forse “ciao” suona meglio di “addio”
Immaginarti è difficile adesso
Arrivi e sparisci in silenzio
Mi sta sfuggendo di mano
Di noi conosco solo il divario, i centimetri in mezzo
I miei ricordi confondo i sogni
Sto riempiendo gli spazi con cose di noi
Conosco solo il divario, i centimetri in mezzo
Dimmi solo un’altra parola
Prima di lasciarti da sola
Forse “ciao” suona meglio di “addio”
È una di quelle notti infinite
Chiudi quella porta e sparisci
Forse ciao suona meglio di addio
Giuseppe Currado
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