Rkomi, la recensione di “Il ritmo delle cose”

Sanremo 2025 Scheda Rkomi

Tra i protagonisti di Sanremo 2025 c’è anche Rkomi: ecco la nostra recensione di “Il ritmo delle cose”, brano che segna la sua seconda partecipazione in gara al Festival

Torna a Sanremo Rkomi, lo fa con un pezzo che si intitola “Il ritmo delle cose”, scritto e composto con Jacopo Ettorre, Matteo Pierotti, Francesco Catitti (Katoo), Luca Faraone e Shablo.

Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.

Rkomi, la recensione di “Il ritmo delle cose”

“Il ritmo delle cose” segna il ritorno di Rkomi sulla scena musicale, un ritorno che si fa sentire con forza e originalità, portando con sé una ventata di freschezza e di sperimentazione. A partire dall’inizio, il brano si distingue per l’uso magistrale delle vocali aperte nelle strofe, ma la vera sorpresa arriva con il ritornello.

Il pezzo sfocia in un “moderno e violento decrescendo”, proprio come sostiene il testo, in un effetto sorprendente, che sfida le convenzioni e lascia il segno. Per quanto riguarda il sound, “Il ritmo delle cose si inserisce in un universo che richiama alla mente l’atmosfera di “Il bene nel male” di Madame. Ci troviamo in un territorio che mescola pop, rap e urban in modo distintivo.

Questo nuovo brano si avvicina più a “Partire da te” che a “Insuperabile”, il pezzo con cui aveva fatto il suo debutto al Festival di Sanremo tre anni fa. Rkomi ha vissuto un periodo di stop e questo è decisamente servito per rielaborare il suo suono e per restituirgli una nuova direzione.

Insomma, “Il ritmo delle cose” segna un ritorno importante, l’artista si reinventa senza perdere la sua essenza. La canzone risulta un inno alla ricerca del proprio ritmo, quanto un manifesto di evoluzione musicale, ed è sicuramente uno dei pezzi da tenere d’occhio per la prossima edizione del Festival.

Scritto da Nico Donvito
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