domenica, Aprile 28, 2024

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Roberto Vecchioni difende Geolier, invidia per Napoli e la napoletanità

Tutto è nato dall’indignazione dell’economista Cottarelli per l’invito a Geolier da parte dell’Università Federico II di Napoli a tenere una lezione agli studenti, null’altro che una testimonianza da parte di un rapper che in questo momento sa arrivare direttamente all’anima dei giovani senza troppi giri di parole. Roberto Vecchioni, uno che di studenti e giovani se ne intende avendo alternato la professione di insegnante a quella di grandissimo cantautore, ospite sabato scorso di “In altre parole”, la trasmissione che Massimo Gramellini conduce su La7, si è profuso in una strenua difesa del rapper, sottolineando quanto le parole di Cottarelli siano state fuori luogo.

L’economista nei giorni scorsi si è lamentato dell’invito a Geolier e citando Bennato ha definito “canzonette” le canzoni del Festival di Sanremo, questa la replica di Roberto Vecchioni :

Questo non ha capito niente, perché Bennato era ironico quando cantava “Sono solo canzonette”, non ha capito niente. Geolier ha cantato una canzone non semplice  ‘ognuno va per la sua strada perché pur amandoci non ci capiamo’ dice il testo. Non è un tema facile”

Il cantautore si è poi soffermato sulle polemiche che hanno accompagnato il rapper partenopeo durante la kermesse, definendo le critiche figlie di una profonda invidia nei confronti di Napoli e della napoletanità :

L’avversità verso il Sud, verso Napoli, sì un po’ c’è anche di quello, secondo me c’è dell’invidia perché Napoli è un regno dal 1200, quando altrove si pascolavano capre. Napoli è una delle città più immense del mondo, ha inventato la musica, ha inventato questo modo di esprimersi. Napoli è una città provvisoria, è sotto un vulcano, quindi ogni giorno è una vita. Può succedere di tutto, ha avuto tutte le dominazioni, possibili e immaginabili, potevano morire da un giorno all’altro, e invece sono diventati napoletani, fortissimi, eccezionali, fantasiosi meravigliosi e fanno conoscere l’Italia. Io amo Napoli”

Vecchioni ha poi concluso :

I miei genitori sono napoletani, ma direi le stesse cose di Napoli anche se non lo fossero. Tutti conoscono l’arte di Roma, ma andate a vedere cosa c’è nelle chiese di Napoli”

Che la polemica su Geolier fosse strumentale lo abbiamo detto dal principio, l’augurio è che le parole di Vecchioni servano ad aprire qualche mente probabilmente ancora pervasa dal pregiudizio, operazione complicata ma non impossibile.