Rocco Hunt, la recensione di “Mille vote ancora”
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Tra i protagonisti di Sanremo 2025 c’è anche Rocco Hunt: ecco la nostra recensione di “Mille vote ancora”, brano che segna la sua terza partecipazione in gara al Festival
Torna a Sanremo Rocco Hunt, lo fa con un pezzo che si intitola “Mille vote ancora”, scritto e composto con Kende, Marco Salvaderi, Davide Simonetta, Simone Tognini, Paolo Antonacci e Lorenzo Santarelli.
Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.
Rocco Hunt, la recensione di “Mille vote ancora”
Rocco Hunt torna a calcare il palco di Sanremo a nove anni di distanza dall’ultima partecipazione, e lo fa con una canzone che affonda le radici nel suo amore viscerale per la propria terra natia. “Mille vote ancora” è un brano che parla di quella connessione profonda e indissolubile che lega una persona alle proprie origini.
Il pezzo si sviluppa tra passaggi cantati e rappati, mescolando melodia e parlato, in un perfetto mix che riesce a rendere tangibile il suo messaggio di lotta, speranza e orgoglio. L’uso della lingua napoletana nel ritornello non appare come un semplice vezzo stilistico, ma una scelta che amplifica il messaggio emotivo della canzone.
È un richiamo alle tradizioni, alla cultura popolare che è sempre stata al centro del discorso musicale di Rocco Hunt. Proprio come in “Nu jorno buono”, questo nuovo brano appare quasi come una sorta di sequel, un’evoluzione del suo pensiero e della sua musica. In “Mille vote ancora” il tono si fa più riflessivo, complice naturalmente l’età adulta e la crescita avvenuta in questi anni.
L’accostamento tra passato e presente, il dialogo tra quello che è stato e quello che sarà, è una riflessione che non compete il brano stesso che, anzi, viaggia sui binari del presente per raccontare anche dal punto di vista sociale una situazione che sta a cuore a Rocco Hunt stesso. Insomma, in “Mille vote ancora” ci sono tutti gli elementi per cantare e per riflettere.