Recensione dell’ultimo atteso lavoro del rapper napoletano
Tante cose si potrebbero dire riguardo alla fase precedente alla pubblicazione di Libertà, il nuovo album d’inediti di Rocco Hunt, uscito lo scorso 30 agosto e fresco di debutto al primo posto in classifica FIMI: dalle lunghe attese allo strano e sorprendente annuncio del ritiro dalla musica. Strategie di marketing o di hype, annunci o proclamazioni, il punto della discussione alla fine rimane, comunque, sempre uno: il prodotto finale.
In questo caso si può certamente dire che, in relazione a tutta la carriera dell’artista partenopeo, Libertà sia uno dei suoi prodotti musicali migliori e più riusciti. Insomma, detto in poche parole: pur senza sorprendere il disco funziona eccome. Una cosa principalmente resta dopo l’ascolto di questo lavoro: la facilità del rapper di risultare orecchiabile e comprensibile mischiando, però, temi ed argomenti vari, riuscendo a passare abilmente dal pezzo “hit” a quello più riflessivo.
Basta ascoltare brani come Ti volevo dedicare, con ospiti i Boomdabash e J-Ax, per capire quanto al rapper sia comunque rimasto lo smalto necessario per produrre una hit dal successo assicurato del calibro di Nu juorno buono, così come la vena poetica e narrativa che si ritrova in Mai più insieme ad Achille Lauro o nell’intensa Se tornerai con Neffa. Anche i tanti altri ospiti, scelti abilmente e con cura, sono tanti piccoli pezzi che insieme completano e danno colori diversi ad un interessante puzzle che merita di essere scoperto e risolto.
Rocco ci tiene a dire la sua e lo fa con il suo classico linguaggio, usa il napoletano (ricordandoci ancora una volta quanto sia adatto questo dialetto per rappare) e usa l’italiano, parla di strada ma soprattutto parla di sé, inserendo all’interno dell’album numerosi spunti autobiografici anche scollegati ma che, anche presi singolarmente, contribuiscono a dare tono ed eterogeneità all’intero lavoro.
L’unico appunto, ma che non deve essere per forza visto come un difetto, è forse il fatto di non trovare un massimo filo conduttore tra alcuni brani, molto distanti tra loro. Si poteva osare di più, forse, in qualche scelta e scavare ancora più affondo anche a costo di risultare meno commerciale o contabile, resta il fatto che Libertà sia un disco riuscito, dal sound fresco e soprattutto che arriva per Rocco Hunt nel momento perfetto per ripartire.
Migliori tracce | Mai più / Se tornerai
Voto complessivo | 7/10
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