Rocco Hunt, tutto quello che c’è da sapere su “Ragazzo di giù”

Rocco Hunt

È disponibile da oggi in tutti gli store il nuovo album di Rocco Hunt, intitolato “Ragazzo di giù”, il sesto in carriera, anticipato dal singolo sanremese “Mille vote ancora”

È disponibile da oggi, venerdì 25 aprile, “Ragazzo di giù” (Epic Records / Sony Music Italy), il nuovo album di Rocco Hunt che unisce il realismo del rap urbano con un’estetica sonora moderna e versatile. Il progetto è ricco di diverse collaborazioni, segno della sua trasversalità artistica: Gigi D’Alessio (“Giura”), Irama (“Cchiu bene e me”), Baby Gang e Massimo Pericolo (“Fratmo”), Clementino (“Yes I know my way”).

Quattordici tracce, tra cui “Mille vote ancora”, presentata al Festival di Sanremo 2025, e la bonus track “Yes I Know My Way feat. Clementino”, che alternano liriche dirette e autentiche a pezzi più melodici e riflessivi, mentre i testi esplorano temi centrali per l’artista: la vita nei quartieri popolari, il riscatto personale, l’amore, il senso di appartenenza e le ambizioni di chi cresce in un contesto spesso marginalizzato. In brani come la title track “Ragazzo di giu’”, “Aria nova”, “Demone santo” e “Fratmo”, Rocco Hunt coniuga il racconto della realtà sociale del Sud Italia con una scrittura diretta, capace di parlare a diverse generazioni.

Tra italiano e napoletano, l’uso della lingua napoletana non è solo una scelta stilistica, ma un atto identitario che rafforza la potenza evocativa delle sue canzoni, rendendole immediatamente riconoscibili e autentiche. Se “Primm’ de 30” è un bilancio dei suoi primi 30 anni di vita e musica, con “Donami chissà” lo sguardo si allarga sull’incertezza del futuro di una generazione intera. In “Bonafortuna” troviamo la storia di una donna che con coraggio riesce a liberarsi da una relazione tossica, riconquistando sé stessa e la sua indipendenza. A chiudere il disco “A’ notte” con un personale omaggio alla poetica di Eduardo De Filippo.

Rocco Hunt, track by track di “Ragazzo di giù”

1 – ARIA NOVA

È l’introduzione dell’album, un brano crudo, cupo e introspettivo, ispirato dalla necessità che accomuna ogni ragazzo di periferia: il desiderio incessante di cambiare aria, di vedere posti e facce nuove, allontanandosi dalla monotonia che a volte può diventare snervante.

2 – RAGAZZO DI GIU’

È la title track, il brano che dà il nome all’album. Nelle strofe torno a rappare in italiano come non facevo da tempo, fornendo all’ascoltatore, con molta sincerità, una visione personale della mia vita attuale. Davvero, ora che abbiamo tutto, possiamo ritenerci felici? “L’ambizione è la croce che porta sul collo ogni ragazzo di giù” che, partito dal niente, continua a sentirsi perennemente in sfida con se stesso.

3 – MILLE VOTE ANCORA

È il racconto della mia storia: parla di un ragazzo, del suo legame con la propria terra, delle sue contraddizioni, della nostalgia di casa quando si è costretti ad andare via. Ricordo gli anni della giovinezza, il profumo del caffè, le partite di pallone in strada, le ginocchia sbucciate.

4 – BONAFORTUNA

È una dedica a tutte quelle donne che quotidianamente portano “il mondo sulle spalle” e che, nonostante tutto, cercano di andare avanti senza dipendere da nessuno. “Se Dio ti ha fatto angelo perché non voli?” è il ritratto di una donna coraggiosa che, nonostante le sofferenze arrecate da un uomo, ha la forza di andare avanti e dirgli: questo amore tossico è finito, adesso Bonafortuna! Il sound è curato da Valerio Nazo, e la wave love napoletana di questo brano segue quanto di bello fatto insieme in passato, ricordando brani come “Ngopp’ a Luna”, “Nisciun”, “Buonanotte amò”, “Stu core t’appartene”, che hanno contribuito a una svolta importante nel sound urban campano.

5 – SULO

Una storia d’amore complicata che non trova più modo di andare avanti, che inevitabilmente ti lascia SULO di fronte a mille dubbi sul futuro. Una produzione dai ritmi afro-mediterranei curata da Madfingerz che non può non farti muovere la testa mentre l’ascolti, nonostante il testo veicoli contenuti seri.

6 – CCHIU BENE E ME feat. Irama

Segue la wave love napoletana di cui parlavo prima. Quando ho chiesto a Filo (Irama) di fare qualcosa insieme, mi ha detto: “Ok, ma dobbiamo fare qualcosa come quei pezzi urban in napoletano che fai, perché mi piacciono tanto”. Ovviamente la cosa mi entusiasmava, ma ho alzato la posta dicendogli: “Ok, ma canti napoletano pure tu eh!”. Così è nata “Chiu bene e me”, questa canzone che comincia con un piano-voce molto conscious ma che poi si apre con una batteria “trap” che la rende molto stilosa. Parla di lettere d’amore e di lacrime mai corrisposte, da parte di quella ragazza che forse avrà trovato qualcuno che le vuole bene più di me, anche se sa che non esiste chi le vuole più bene di me.

7 – DEMONE SANTO

Questa canzone parla del sacro e del profano del nostro Sud, delle mille sfaccettature e contraddizioni con cui siamo cresciuti. Una denuncia forte anche a chi ci governa, quando dico, riferendomi alla strage di Scampia: “Quelle povere creature morte sotto al ballatoio per me sono vittime dello stato e dell’abbandono”. E poi: “A cosa serve dopo, il presidente che fa le condoglianze, il tricolore sulle bare bianche, a cosa serve il crocefisso se poi Cristo in queste case non ci entra? Troppi baci senza amore, nessuno di noi nasce cattivo, ognuno di noi combatte la propria guerra. Non ci sarà sole che asciugherà il pianto, ma ancora per quanto?”

8 – COSA TI AMO A FARE?

È il momento leggero di questo album, un raggio di sole che passa in mezzo ai vicoli e ai palazzi scuri di questo viaggio musicale. A volte si ama così tanto una persona quasi da maledirla, in maniera del tutto romantica ovviamente. Scritta insieme a Simonetta e Antonacci, con il suo ritmo country (il mio primo esperimento musicale in tal senso), è una canzone che piano piano entra in testa e si lascia canticchiare e fischiettare.

9 – GIURA feat. Gigi D’Alessio

Gigi è proprio l’esempio del RAGAZZO DI GIU’ che diventa qualcosa di gigantesco. Se penso a un riferimento musicale, o a una persona a cui chiedere consigli, chiamo lui. Avevo voglia di tornare a collaborare con zio Gigi ed ecco che nasce GIURA. Su questa base urban lui calza a pennello, il ritornello mi ricorda anche il primo Gigi che ha praticamente cresciuto ogni ragazzo dei quartieri, e in mezzo a due mie strofe rap, uniamo il mondo urban al pop.

10 – DOMANI CHISSÀ

Questo è un pezzo molto cantautorale nell’approccio alla scrittura. Le immagini di questo brano rappresentano l’incertezza sul futuro della mia generazione e quella voglia di rivivere la vita con spensieratezza, la stessa che ha un gruppo di ragazzi che dagli scogli della costiera fanno un tuffo a bomba. Vengo da una città di mare, questa cosa la avverti, la senti proprio nella scrittura. Oggi piove, ma domani chissà, potrebbe essere meglio. Quindi mai mollare, mai darsi per vinti, quando meno te lo aspetti le cose possono accadere per tutti.

11 – FRATMO feat. BABY GANG, MASSIMO PERICOLO

Questa traccia e questa collaborazione profumano di strada. Con Baby e Massimo Pericolo, facciamo la conta dei fratelli (Fratmo) che sono ancora al nostro fianco e quelli che purtroppo non ci sono più. Le nostre insicurezze, il nostro stato d’animo, ma anche il nostro orgoglio e la nostra appartenenza si riversano in questa collaborazione inedita, che colpisce per l’effetto west coast della prima parte del beat e per il sapore drill UK che prende il beat quando si apre nella seconda parte del pezzo.

12 – SPERO CHE DIO NON ME LA PORTI VIA

Questo pezzo è un inno alle cose semplici della vita che vorremmo non ci fossero mai portate via. Una ballad introspettiva che forse non avevo mai scritto prima. Questo pezzo è una chicca, una gemma incastonata in RAGAZZO DI GIU’. Lei che mi dorme accanto e non sa quanto è bella, la voglia di salire su una nuova stella, mia madre che canta in cucina, i vicoli e gli “inciuci” della mia città… spero che Dio non me li porti mai via.

13 – PRIMM’ DE 30

Una canzone rap con ritmo boombap, dove analizzo i miei primi 30 anni di vita e musica. Non credevo nemmeno di arrivare ai 30 anni. Credevo che la mia musica sarebbe stata solo una moda, un trend, e invece sono qua. In queste rime c’è il consiglio che do a mio figlio, quello di non fare i miei stessi errori. La mia emancipazione e il mio riscatto li rivedo nel suo accento milanese. Mi fa piacere anche che lui sia consapevole di quanti sacrifici mi è costato.

14 – A’ NOTTE

Prima della bonus “Yes I Know”, chiudo l’album con un altro pezzo rap street, molto notturno. Infatti, la tematica è proprio la notte, che notoriamente appartiene ai ragazzi, a chi non prende sonno, a chi lavora o a chi fa l’amore senza vergogna. Nelle strofe rap mi apro, parlo del desiderio di avere un altro figlio, della voglia di comprare con i soldi una cura per il tumore di mio nonno. Chiudo la canzone e il disco con una poesia che ho scritto in un periodo in cui ho ripreso a leggere e studiare le poesie di Eduardo De Filippo. L’ho intitolata “A che staje pensanno?”. Tutti, quando ci viene fatta questa domanda, di solito rispondiamo “A’ niente”. Quindi, se non vuoi questa risposta, allora evita la domanda, meglio se mi dai un bacio o mi fai una carezza.

15 – YES I KNOW MY WAY feat. Clementino
Mi faceva piacere inserire un mio amico vero come Clementino in uno dei momenti musicali più belli della mia vita e della mia carriera. Di Pino e di questo pezzo a Sanremo ne abbiamo parlato ampiamente, ecco, su quel palco quella sera ho provato un energia che non avevamo mai provato.
Che momento! Grazie Clem!

Scritto da Redazione RM
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