Rose Villain: “Fuorilegge è il prequel di Click boom!”

Rose Villain

Tra i protagonisti del prossimo Festival ci sarà pure Rose Villain, alla sua seconda partecipazione in gara con “Fuorilegge”, dopo il debutto dello scorso anno con “Click boom!”

Torna al Festival Rose Villain, lo fa con “Fuorilegge”, brano scritto con Federica Abbate, Cripo e il producer Sixpm. Un ritorno, a dodici mesi dal debutto all’Ariston, dopo un’annata piena di successi discografici e live ottenuti grazie alla partecipazione con “Click boom!”, brano certificato tre volte disco di platino.

«È stato un anno fantastico – ha raccontato la cantautrice durante il consueto incontro stampa pre-Festival – anche se denso di cose da fare. Tornare su palco dell’Ariston è bellissimo, lo stimolo è arrivato dalla canzone stessa, scritta prima di “Click boom!” e lasciata in un cassetto. ” che però mi era sembrata più comprensibile per la mia prima apparizione. “Fuorilegge” diventa così una sorta di sequel, anche se in effetti è il prequel. L’ho scelta perché sono convinta che meriti un palco e un’esposizione del genere».

A proposito di “Fuorilegge”, Rose spiega: «Si tratta di un brano che parla di desiderio, di un sentimento viscerale e logorante da far quasi sentire sbagliati. Un fuoco che arde così forte da indurre a pensare e agire fuori dagli schemi, pur di veder avverarsi i propri sogni».

E sull’esperienza di Sanremo in generale, aggiunge: «Rispetto all’anno scorso, non sono più una debuttante, per questo me la sto vivendo molto meglio. Lo scorso anno ho vissuto sulla pelle tanta tensione, perché dovevo far vedere a tutti cosa sapevo fare, mentre stavolta voglio essere più rilassata. Sono fiera della mia musica ed è l’unica cosa che conta».

Poi l’attenzione si sposta sulla quarta serata, dedicata alle cover, e sulla scelta di duettare con Chiello: «Ho deciso di portarlo con me perché è letteralmente il mio preferito, un artista con la A maiuscola. In comune abbiamo il grande amore per Lucio Battisti, a questo si deve la scelta di “Fiori rosa fiori di pesco”. L’anno scorso, durante la serata cover, ho avuto al mio fianco una leggenda del passato e del presente, Gianna Nannini, Chiello sarà quella del futuro».

Essendo Rose Villain un’abile songwriter, prima ancora che una cantante originale e dotata, le rivolgiamo un paio di domande sul testo di “Fuorilegge“. La prima riguarda la definizione “nostalgia puttana”, che rievoca la “Nostalgia canaglia” portata al Festival da Al Bano e Romina nel 1987, o la “Balorda nostalgia” di Olly, in gara quest’anno.

Come descriverebbe il suo rapporto con la nostalgia? «La trovo molto poetica, proprio come la malinconia e la tristezza, anche perché sono stati d’animo che derivano anche dall’amore. Mi piace pensare che ci sia sempre una cosa positiva sotto. E proprio come l’amore, anche la nostalgia è una gran puttana, ti dà e ti toglie, ti prende e ti lascia lì a sperare in qualcosa, lasciandoti spesso sospeso su di un filo».

L’ultima domanda riguarda la citazione di “Almeno tu nell’universo” presente sempre nel testo di “Fuorilegge”. Cosa rappresenta Mia Martini per lei e per le artiste della sua generazione? «Quella è forse una delle canzoni che più mi ha segnato nella vita, l’ho citata proprio perché mi ci rivedo a soffrire in quel modo per amore. Io sono una che si crogiola musicalmente in canzoni struggenti e “Almeno tu nell’universo” me la cantava sempre la mia mamma. Mia Martini per me è stata veramente di grande ispirazione – conclude Rose Villain – ricordo che durante il primo live che ho fatto davanti a tante persone, un saggio della mia scuola di canto, avevo cantato proprio “Gli uomini non cambiano”. All’epoca ero una ragazzina, avrò avuto quattordici anni, e avevo in bocca queste parole che non conoscevo, visto che non avevo mai sofferto per amore, ma sentivo la sua interpretazione in modo talmente emozionante da riuscire a comprenderne l’emotività».

Scritto da Nico Donvito
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