giovedì 21 Novembre 2024

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Sangiovanni dice stop, i talent fanno più male che bene ?

I talent rappresentano veramente la strada verso il successo ? Ma soprattutto sono davvero un modo veloce e sicuro per farsi conoscere? Amici nello specifico, grazie anche agli affezionati che guardano il talent sempre e comunque, offre a chi vi partecipa una visibilità immediata, ma non sempre popolarità e talento vanno d’accordo. La scuola della De Filippi, lo ripetiamo da tempo, sembra attualmente un reality mascherato da talent in cui non sono gli allievi il piatto principale, ma il contorno di una macchina che li assorbe, li inghiotte e poi li restituisce pieni di speranze e spesse volte con la consapevolezza sbagliata di avere talento. Tra tutti gli allievi passati dai talent, soltanto il 10% ha poi avuto un futuro nel mondo dello spettacolo, gli altri hanno visto quasi subito sgonfiarsi la loro bolla per tornare nell’anonimato.

LA GRANDE ILLUSIONE DI AMICI

Non è tutto oro ciò che luccica insomma, compreso l’affetto dei fan, più legati al programma e alla fisicità dei personaggi che alle loro reali inclinazioni artistiche. Amici in definitiva è solo un grandissimo bluff, una grandissima illusione, dove non sono i più meritevoli a entrare ma coloro che sono più vicini come vocalità e scrittura ai produttori e alle case discografiche che orbitano intorno alla trasmissione. Forse un singolo, due, tre, un Instore tour e qualche serata estiva poi l’oblio a meno che non si abbiano caratteristiche tali e carisma da distinguersi dalla massa e non essere considerati semplice prodotto. Emma, Alessandra Amoroso, Elodie, Annalisa, Angelina, Sangiovanni, Briga, per citarne alcuni, rappresentano coloro che ce l’hanno fatta o che comunque sono riusciti a emergere, altri sono rimasti nel limbo azzeccando qualche hit qua e là, ma la maggior parte sono spariti.

La grande illusione della De Filippi si infrange quasi sempre davanti al disinteresse delle case discografiche, che una volta spenti i riflettori voltano le spalle a coloro che avevano incensato durante il programma, per non parlare delle radio che orbitano intorno alla trasmissione, i cui speaker rappresentano una fucina di falsità e illusioni. E così che a cantanti mediocri viene fatto intendere di essere i nuovi Vasco o Baglioni, bugie destinate a esaurirsi davanti a una miriade di porte in faccia.

LA CRISI DI SANGIOVANNI

Ci sono poi al contrario, coloro che vengono investiti da una popolarità immediata e infinita, Sangiovanni ne è uno degli esempi, una serie infinita di successi, di singoli azzeccati, tanti dischi di platino e la consapevolezza di essere un punto di riferimento, un frullatore che ha cominciato a girare vorticosamente e che probabilmente lo ha fatto sentire infallibile, due anni e mezzo vissuti al massimo che si sono infranti davanti alla prima crisi e forse davanti a un penultimo posto al Festival di Sanremo.

C’è chi ha trovato giustificazioni nella fine della storia d’amore con Giulia Stabile, ma probabilmente le cause del disagio psicologico che ha investito il cantante risiedono altrove, si è spenta la luce della creatività quando si è reso conto di aver vissuto a 3000 gli anni che avrebbe dovuto dedicare alle sue scelte. Sangiovanni sarà forse arrivato a un punto in cui risvegliandosi dal vortice del successo non ha più capito in quale direzione dovesse andare, ha provato a mettere in musica il suo disagio, ma senza risultato, perchè i fan vogliono sempre di più, capita non siano disposti a capire gli stati emotivi di chi seguono e lo abbandonano proprio nel momento in cui il proprio beniamino avrebbe bisogno di loro.

E così che da amato, idolatrato, osannato e spesse volte giustificato, Sangiovanni si è ritrovato da solo e disorientato senza sapere dove andare, non sappiamo ancora se la De Filippi gli tenderà la mano o lo lascerà al suo destino, chiaro esempio di un programma televisivo che se funzioni, ti prende, ti stritola, ti spreme come un limone e poi ti restituisce disorientato e forse consapevole di aver vissuto per un determinato periodo in una realtà parallela.