Sangiovanni dipinge i colori di una nuova alba in “Luci allo xeno” – RECENSIONE

Analisi del nuovo singolo di Sangiovanni, intitolato “Luci allo xeno”, fuori dal 9 aprile per Sugar Music. La nostra recensione del pezzo che segna il suo atteso ritorno
Un gradito ritorno quello di Sangiovanni che, con le sue “Luci allo xeno”, fa capolino sulla scena dopo una lunga, coraggiosa e necessaria pausa. E così l’artista sceglie per la sua rentrée un pezzo profondo quanto psichedelico che racconta di chi, camminando al buio, ha imparato a orientare e calibrare in modo nuovo i propri passi.
Il pezzo, disponibile in radio e in digitale per Sugar Music da mercoledì 9 aprile, è un viaggio introspettivo che si muove su un sound elettro-pop moderno, ipnotico e pulsante, prodotto con eleganza e precisione da Zef e Zazu. Ma è soprattutto un dialogo con sé stessi, un confronto tra la tensione e la tregua, tra l’ansia e l’alba.
Le “Luci allo xeno” diventano così una metafora potente: quel faro che si adatta alla strada, che permette di vedere anche quando tutto sembra sfocato, confuso, sbagliato. Sangiovanni sembra aver ritrovato non solo la voglia di raccontarsi, ma anche un modo più profondo e consapevole di farlo.
E “in questo inutile show” della vita, le paranoie scivolano via e lasciano spazio a una nuova rettitudine. C’è del personale in questo racconto, ma “Luci allo xeno” vuole anche essere l’ecografia di una generazione stanca delle maschere, affamata di verità, che cerca una sua identità ammettendo la propria vulnerabilità.
Il testo, scritto a quattro mani con Alessandro La Cava, è diretto e tagliente, ma mai distratto o banale. Descrive chi si sente sbagliato, chi ha bisogno di uscire da una stanza ma non ce la fa, tra piccoli segnali di speranza e una bottiglia di Tequila, rimorsi e il desiderio di un nuovo inizio.
In questo pezzo c’è tutto, compreso il desiderio di trovare la giusta strada. E Sangiovanni, oggi più che mai, sembra averla imboccata. “Luci allo xeno” vuole essere questo e molto altro ancora, un invito a lanciarsi nel buio per tornare a vedere la luce, tra le pieghe di un’alba qualsiasi.
Sangiovanni – “Luci allo xeno” | Testo
È da un po’ che non vedo tutto in bianco e nero
forse la Tequila che ho bevuto a sorsi
mi ha fatto ritornare azzurri questi occhi
Lo stesso copione
mesi di Hangover
sempre l’errore di
bruciare le Roi
in ciò che non vuoi
sentire non dire
E dopo questa notte insonne
non ritornerà mai la calma
per questo sono uscito per strada
a vedere i colori dell’alba
e non potevo più rimanere
rinchiuso dentro la mia stanza
non c’è niente da perdere
non sono io il colpevole
Accendo luci allo xeno
non ho il pedale del freno
mi piace solo se è vero
sono vestito di nero
sotto le luci allo xeno
di questo inutile show
Sto ancora in para
c’è una tensione che si taglia con una lama
la gente dice tutto passa
però si accorcia la distanza tra me e l’ansia
E dopo questa notte insonne
non ritornerà mai la calma
per questo sono uscito per strada
a vedere i colori dell’alba
e non potevo più rimanere
rinchiuso dentro la mia stanza
non c’è niente da perdere
non sono io il colpevole
Accendo luci allo xeno
non ho il pedale del freno
mi piace solo se è vero
sono vestito di nero
sotto le luci allo xeno
di questo inutile show
Mi piace solo se è vero
sono vestito di nero
sotto le luci allo xeno
di questo inutile show