giovedì, Marzo 28, 2024

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Sanremo 1954, viaggio nella storia del Festival

Prosegue il nostro viaggio con la quarta edizione della kermesse che prova a rinnovarsi per contenuti e interpreti, ma trionfano la tradizione e la mamma.

Andata in scena dal 28 al 30 gennaio del 1954, come al solito al Salone delle Feste del Casinò municipale di Sanremo, la quarta edizione del Festival della canzone italiana vede il primo storico tentativo di rinnovamento, nonostante la conduzione affidata al fedele Nunzio Filogamo e la conferma dello stesso regolamento della competizione. Assente di lusso è Nilla Pizzi che, dopo aver rotto definitivamente il sodalizio artistico e sentimentale con il maestro Cinico Angelini, diserterà per qualche anno la manifestazione. Venti le canzoni in gara, affidate all’esperienza di Achille Togliani, Katyna Ranieri, alle due ex vincitrici Carla Boni e Flo Sandon’s e al ritorno del Duo Fasano, oltre che agli esordienti Gianni Ravera (che in futuro si occuperà dell’organizzazione di ben diciassette edizioni del Festival), Franco Ricci, Vittoria Mongardi, Natalino Otto e il Quartetto Cetra, alla loro prima e unica storica presenza in gara.

A trionfare è la coppia composta da Giorgio Consolini e Gino Latilla con la canzone “Tutte le mamme”, che segue la scia lasciata qualche decennio prima dalla celebre “Mamma” di Beniamino Gigli. Il pezzo spalanca le porte alla tradizione e rappresenta la prima di una lunga serie di brani dedicati alle madri nella storia del Festival, tra cui ricordiamo: “Ieri ho incontrato mia madre” di Gino Paoli del ’64, “Le mamme” di Toto Cutugno nell’89, “Portami a ballare” di Luca Barbarossa del ’92, “In bianco e nero” di Carmen Consoli del 2000, “Tracce di te” di Francesco Renga del 2002, “Anna” di Andrea Bonomo del 2008 e “La prima stella” di Gigi D’Alessio in concorso nell’ultima edizione 2017.

Top e Flop di Sanremo 1954

Top
1. Giorgio Consolini e Gino Latilla – “Tutte le mamme” 
2. Quartetto Cetra – Vittoria Mongardi e Duo Fasano – “Avevo un bavero” 
3. Katyna Ranieri e Achille Togliani – “Canzone da due soldi”

Flop
1. Duo Fasano e Gino Latilla – Quartetto Cetra  – “Piripicchio e piripicchia”
2. Carla Boni e Duo Fasano – Giorgio Consolini – “Berta filava”
3. Achille Togliani – Flo Sandon’s e Natalino Otto – “Con te”

Confermata la conduzione di Nunzio Filogamo e la formula dell’anno precedente, duplice esecuzione e doppia orchestra, la prima affidata all’esperienza del maestro Angelini e l’altra all’originalità di Alberto Semprini, al suo debutto in riviera. Tra le firme che hanno composto i testi delle canzoni in gara, figura per la prima volta un nome conosciuto e che nome, parliamo del principe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, in arte Totò, autore del brano “Con te”, classificatosi al nono posto della serata finale, collezionando soltanto 10 voti su un totale di 468.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

L’evento storico di questa 4° edizione del Festival è la prima vittoria di un uomo in quel di Sanremo: dopo il doppio trionfo di Nilla Pizzi e la sorpresa di Carla Boni, che nel 1954 non va oltre il 5° posto, a vincere sono Giorgio Consolini e Gino Latilla. Il Festival nasceva come assolutamente “femminista” ma, dal ’54 in poi, si faceva sempre più “maschilista”: nelle 67 edizioni della kermesse solo 29 sono state le donne vincitrici mentre, invece, ben 61 sono stati gli uomini la cui “striscia positiva” è partita proprio dalla coppia Consolini-Latilla. Il 1954 è un anno chiave, quindi, e per il Festival lo sarà soprattutto in orbita futura se si pensa che è da quell’anno che in Italia si rende disponibile il servizio televisivo che inizia le trasmissioni soltanto in alcune aree del Paese a partire dal 3 gennaio. Dall’anno seguente il Festival, oltre che dalla radio, sarà seguito anche per mezzo del televisore che, sicuramente ed inevitabilmente, ne influenzerà notevolmente il futuro.

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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