giovedì 24 Ottobre 2024

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Sanremo 1959, viaggio nella storia del Festival

La coppia d’oro della canzone italiana, composta da Domenico Modugno e Johnny Dorelli, si conferma sul gradino più alto del podio con “Piove“.

In scena dal 29 al 31 gennaio del 1959 dal Salone delle Feste del Casinò di Sanremo, la nona edizione del Festival della canzone italiana è stata presentata dal conduttore Enzo Tortora e dall’attrice Adriana Serra. La formula vincente dell’anno precedente non si cambia, così la rivoluzione lascia spazio alla consacrazione, la vecchia guardia continua a perdere colpi e il gradimento del pubblico nei confronti della manifestazione tocca i massimi livelli storici. Tanti i debutti: da Wilma De Angelis a Betty Curtis, passando per Fausto Cigliano, Miranda Martino, Arturo Testa e Anna D’Amico, oltre alle altrettante numerose conferme di: Nilla Pizzi, Gino Latilla, Claudio Villa, Julia De Palma, Achille Togliani, Natalino Otto, Tonina Torrielli, Aurelio Fierro, Teddy Reno e i due vincitori Domenico Modugno e Johnny Dorelli, che riconquistano il titolo con “Piove”, meglio conosciuta anche come “Ciao ciao bambina”.

Top e Flop di Sanremo 1959

Top
1. Domenico Modugno – Johnny Dorelli – “Piove”   
2. Betty Curtis – Wilma De Angelis – “Nessuno”
3. Jula de Palma – Tonina Torrielli – Tua

Flop
1. Claudio Villa – Betty Curtis – Un bacio sulla bocca” 
2. Nilla Pizzi – Tonina Torrielli – Il nostro refrain
3. Anna D’Amico – Natalino Otto – Così così

Per rappresentare l’italia all’Eurofestival viene scelto nuovamente il Mimmo nazionale che, questa volta, non riesce ad andare oltre il sesto posto, diventando, però, uno degli interpreti più importanti della manifestazione canora europea. “Quando canta lui sembra che indossi un abito su misura, mentre noi altri sembriamo vestiti dai grandi magazzini” dichiara uno sportivo Teddy Reno, tra i primi sostenitori di Modugno. Il fenomeno di Mister Volare è destinato a proseguire nel tempo e ad estendersi sempre più a livello internazionale, “Piove” è di fatto una delle canzoni più suonate dalle radio e dai jukebox sul finire degli anni ’50. Tra le altre canzoni che passeranno alla storia, ricordiamo “Nessuno” del duo Wilma De Angelis e Betty Curtis, resa celebre qualche anno più tardi dall’interpretazione di Mina a “Canzonassima”, e la controversa “Tua” eseguita da una critica Julia de Palma, rea di aver interpretato il pezzo in maniera troppo sensuale.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Sul Festival del 1959 svolazza l’ombra di un fantasma: quello di Mina. La Tigre di Cremona muoveva i primi passi della sua carriera proprio in quel fortunato anno interpretando in quel di “Canzonissima” Nessuno, il brano portato in gara al Festival di Sanremo da Wilma De Angelis e Betty Curtis. Da allora la Mazzini fu legata a doppio filo alla kermesse ligure: non solo vi presenziò per due volte in quanto gareggiante (ma mai vincitrice) ma più volte interpretò brani presentati da altri interpreti (spesso con scarsa fortuna) rendendoli veri e propri successi. Nel 1998 fu realizzata un album-raccolta con tutti i brani della storia del Festival interpretati nel corso della sua carriera dalla voce di Busto Arsizio: dalla celebre “Almeno tu nell’universo” (di cui Mina fu la prima a realizzare una cover) a “E se domani”, “Ancora” e “Ma che freddo fa”.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.