giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 1960, viaggio nella storia del Festival

Domenico Modugno manca il tris e passa la mano a Tony Dallara, che vince con “Romantica” in coppia con Renato Rascel. Debutto in sordina per Mina.

Il Festival della canzone italiana spegne le sue prime dieci candeline, tra innovazione e tradizione. Andate in scena dal 28 al 30 gennaio del 1960 dal Salone delle Feste del Casinò di Sanremo, le tre serate della kermesse canora sono state condotte dall’attore Paolo Ferrari e dalla giornalista Enza Sampò. La formula e il regolamento rimangono invariati rispetto all’anno precedente, con la commissione selezionatrice dei brani presieduta da Totò. Tra gli interpreti in gara diverse conferme, tra cui: Domenico Modugno, Nilla Pizzi, Gino Latilla, Julia de Palma, Achille Togliani, Betty Curtis, Teddy Reno, Wilma De Angelis, Arturo Testa, Fausto Cigliano, Flo Sandon’s, Giorgio Consolini, Miranda Martino, Gloria Christian e Tonina Torrielli, mentre tra gli assenti illustri figurano il reuccio Claudio Villa, il Duo Fasano e Carla Boni. Diverse le nuove leve, invece, tra cui ricordiamo gli interessanti debutti di Sergio Bruni, Joe Sentieri, Germana Caroli, Irene D’Areni, Mina e la giovane coppia di vincitori composta dal milanese Tony Dallara e il romano Renato Rascel, che convincono la giuria con le rispettive e personali interpretazioni di “Romantica”.

Top e Flop di Sanremo 1960

Top
1. Tony Dallara – Renato Rascel – “Romantica”   
2. Wilma De Angelis – Joe Sentieri – “Quando vien la sera”
3. Domenico Modugno – Teddy Reno – Libero

Flop
1. Mina – Teddy Reno – E’ vero” 
2. Flo Sandon’s – Gloria Christian – A come amore
3. Gino Latilla – Miranda Martino – Vento pioggia… scarpe rotte

Renato Rascel è il grande favorito della vigilia, anche se la versione di “Romantica” che otterrà più successo e che verrà ricordata maggiormente nel tempo sarà quella di Tony Dallara, meno classica e considerata molto moderna per l’epoca. Al secondo posto si classifica Domenico Modugno, acclarata stella internazionale, con un brano intenso ma meno nazional-popolare dei precedenti intitolato “Libero”, mentre riscuote un buon successo anche “Quando vien la sera” della premiata coppia  Wilma De Angelis e Joe Sentieri. Non emerge Mina, destinata a diventare di lì a poco la leggendaria Tigre di Cremona, presente in concorso con i pezzi “E’ vero” e “Non è facile”, due brani minori del suo repertorio che, paradossalmente, si è arricchito negli anni di canzoni provenienti dal Festival di Sanremo, rivisitate e rese delle pietre miliari della canzone italiana, ad esempio, come “Nessuno” e “La voce del silenzio”.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

L’edizione del 1960 è un’altra di quelle edizioni anomale della storia delle kermesse canora di terra ligure: oltre ad ignorare totalmente l’esordio di Mina che, da lì a poco, diventerà in poco tempo la più grande artista italiana di tutti i tempi a detta di molti, sarà anche l’occasione che pose fine all’invincibilità mitica di Domenico Modugno. Il cantautore accettò, almeno stando alla versione ufficiale, assai sportivamente la vittoria del duo Dallara-Rascel e, anzi, forse collaborò egli stesso al risultato finale non presentandosi alla terza ed ultima serata in programma. Al momento decisivo della manifestazione, infatti, l’artista di Polignano a Mare non presenziò a causa dell’assunzione di un potente calmante che lo fece addormentare nella sua stanza d’albergo prima dell’inizio della diretta.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.