sabato 23 Novembre 2024

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Sanremo 1962, viaggio nella storia del Festival

La tradizione di Claudio Villa e la rivoluzione di Domenico Modugno si aggiudicano il titolo con “Addio addio“, in una sorta di grande compromesso storico.

Il Festival della canzone italiana va in scena con la sua dodicesima edizione, in programma dall’8 al 18 febbraio del 1962 dal Salone delle Feste del Casinò di Sanremo. Le quattro serate della kermesse canora vengono affidate alla conduzione dell’inedito trio composto dal presentatore Renato Tagliani affiancato dalle attrici Laura Efrikian e Vicky Ludovisi, mentre l’organizzazione passa nelle mani del cantante Gianni Ravera, che aveva partecipato a tre edizioni nel decennio precedente e che gestirà per ben ventiquattro anni la gara sanremese. La formula ed il regolamento rimangono pressoché invariati, a parte l’aumento del numero delle canzoni e dei relativi interpreti in gara. Tra gli esordi, segnaliamo: Emilio Pericoli, Bruna Lelli, Pierfilippi, Wanda Romanelli, Giacomo Rondinella, Mario D’Alba, Corrado Lojacono, Edda Montanari, Miriam Del Mare, Gene Colonnello, Ernesto Bonino, Rocco Torrebruna, Mario Abbate, Lucia Altieri, Gesy Sebena, Rossana, Tanya, Gian Costello, Rocco Montana e il popolare attore comico milanese Gino Bramieri.

Tante le conferme, tra gli artisti che tornano in riviera: da Luciano Tajoli a Betty Curtis, passando per Milva, Tony Renis, Wilma De Angelis, Flo Sandon’s, Johnny Dorelli, Nunzio Gallo, Tonina Torrielli, Joe Sentieri, Arturo Testa, Fausto Cigliano, Giorgio Consolini, Sergio Bruni, Gloria Christian, Narciso Parigi, Aurelio Fierro, Jolanda Rossin, Nelly Fioramonti, Silvia Guidi, Cocky Mazzetti, Jenny LunaAura D’Angelo, oltre che i due illustri vincitori Domenico ModugnoClaudio Villa, per la prima volta in coppia e non l’uno contro l’altro.

Top e Flop di Sanremo 1962

Top
1. Tony Renis – Emilio Pericoli – “Quando quando quando”   
2. Domenico Modugno – Claudio Villa – “Addio addio”
3. Milva – Sergio Bruni – Tango italiano

Flop
1. Pierfilippi – Cocky Mazzetti – Occhi senza lacrime” 
2. Johnny Dorelli – Gloria Christian – “L’ombrellone”
3. Gino Bramieri – Rocco Torrebruno – Pesca tu che pesco anch’io

La canzone che vince moralmente il Festival, e che venderà più delle altre trentuno messe insieme, è “Quando quando quando” del duo formato da Emilio Pericoli e Tony Renis, arrivando ad ottenere un grande successo internazionale e diventando, di fatto, la terza canzone italiana più popolare al mondo passata da questa manifestazione, dopo “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno e “L’italiano” di Toto Cutugno. Da segnalare, infine, la prima esclusione di lusso nella storia della kermesse, ai danni di Adriano Celentano che, nonostante il secondo posto dell’anno precedente con la popolare “24mila baci”,  che , fu bocciato dalla commissione esaminatrice con il brano “Vedrai che passa”.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Anche il 1962 prosegue sulla scia della “rivoluzione” in quel di Sanremo: all’introduzione in gara dei cantautori, avvenuta massicciamente per la prima volta nel ’61, si va sommando in questa nuova edizione la presenza del primo “non-cantante ufficiale”: Gino Bramieri, attore comico allora molto popolare. Da allora il palco della kermesse ligure ospiterà in gara, spesso e volentieri, volti non esattamente “del mestiere” affianco a veri e propri artisti. Dagli attori Gigi Proietti, Christian De Sica e Francesco Nuti, ai personaggi televisivi come Lorella Cuccarini, Fiorello, Biggio & Mandelli e Platinette fino alla reale (e rumorosa) presenza di Emanuele Filiberto di Savoia senza dimenticare i comici Francesco Salvi, Sabrina Guzzanti ed Enrico Berischi che resero non poco frizzante la gara con la loro presenza.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.