giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 1964, viaggio nella storia del Festival

La kermesse diventa internazionale con le star straniere. Trionfa la giovanissima Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età”,  che si aggiudica anche l’Eurofestival.

Il quattordicesimo Festival della canzone italiana è andato in scena dal 30 gennaio al 1 febbraio del 1964, come al solito, dal Salone delle Feste del Casinò di Sanremo. Alla conduzione confermato per il secondo anno consecutivo Mike Bongiorno, affiancato dall’attrice Giuliana Lojodice. Ventiquattro canzoni in gara, interpretate da tanti veterani, tra cui i ritorni di Domenico Modugno, Claudio Villa, Gino Paoli, Pino Donaggio, Milva, Little Tony, Giorgio Gaber, Tony Renis, Emilio Pericoli, Cocky Mazzetti, Tony Dallara, Fausto CiglianoAurelio Fierro, oltre agli esordienti: Antonio Prieto, Bruno Filippini, Fabrizio Ferretti, Laura Villa, Remo Germani, Piero Focaccia, Lilly Bonato, Roby Ferrante, Nicola Arigliano, Robertino, Bobby Solo e la vincitrice Gigliola Cinquetti.

La sedicenne veronese si aggiudica la vittoria finale con “Non ho l’età”, eseguita in coppia con l’italo-belga Patricia Carli. Si tratta della prima edizione che vede cantanti stranieri affiancare i nostri interpreti, tra cui ricordiamo: lo svizzero Richard Moser jr, l’austriaco Peter Kraus, la tedesca Peggy March, la francese Frida Boccara, la brasiliana Marina Moran, i cubani Los Hermans Rigual, gli statunitensi Ben E. King, Bobby Rydell, Frankie Laine, i The Fraternity Brothers, Frankie Avalon, April Stevens, Gene Pitney e Paul Anka.

https://www.youtube.com/watch?v=0bTv1-fb61U

Top e Flop di Sanremo 1964

Top
1. Gigliola Cinquetti – Patricia Carli – “Non ho l’età”   
2. Bobby Solo – Frankie Laine – “Una lacrima sul viso”   
3. Fausto Cigliano – Gene Pitney – E se domani

Flop
1. Aurelio Fierro – Marina Moran – Sole pizza e amore” 
2. Tony Renis – Frankie Avalon – I sorrisi di sera
3. Piero Focaccia – Bobby Rydell – L’inverno cosa fai?

La canzone che si afferma nelle classifiche e nel tempo è proprio “Non ho l’età”, che ci regala la prima vittoria italiana all’Eurofestival di Copenaghen. I pezzi di successo sono tanti, molti di più delle precedenti edizioni, tra tutte “Una lacrima sul viso” che viene in realtà esclusa dalla serata finale perché cantata in playback da Bobby Solo, colpito da una raucedine. Altra storia quella dell’incantevole “E se domani”, che troverà una seconda vita grazie all’interpretazione di Mina di qualche mese più tardi. Tra le altre canzoni in gara in questa prolifica annata, ricordiamo: “Un bacio piccolissimo” di Robertino, “Venti chilometri al giorno” di Nicola Arigliano, “Sabato sera” di Bruno Filippi, “Quando vedrai la mia ragazza” di Litte Tony, “Ogni volta” di Paul Anka, Che me ne importa a me” seconda classificata che segna il ritorno di Domenico Modugno.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Edizione particolarmente ricca quella del 1964 in cui la guida di Mike Bongiorno inizia davvero a dare i suoi frutti a partire dalla brillante idea di aprire il Festival alla dimensione internazionale introducendo nella gara artisti stranieri in coppia con le voci italiane. L’edizione, nel suo complesso, fruttò alla discografia italiana la spaventosa cifra di 6 milioni di copie vendute: se si pensa che il Festival di Sanremo del 2017, particolarmente fruttuoso dal punto di vista commerciale, ha collezzionato appena 675.000 (includendo l’enorme apporto dello streaming digitale non esattamente considerabile come “vendite”) il paragone risulta davvero impietoso. La vincitrice, Gigliola Cinquetti, detiene tutt’ora il record di vincitrice più giovane in assoluto al Festival oltre ad essere stata la prima italiana ad aver vinto quello che attualmente è l’Eurovision Song Contest: dopo di lei ci riuscì soltanto Toto Cutugno nel 1990.

 

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.