giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 1965, viaggio nella storia del Festival

Annata uggiosa. Vince Bobby Solo con “Se piangi, se ridi”, brano che riscatta la squalifica dell’anno precedente di “Una lacrima sul viso”.

Prosegue il nostro viaggio nella storia del Festival della canzone italiana, giunto alla sua quindicesima edizione, condotta per il terzo anno consecutivo da Mike Bongiorno e affiancato dall’attrice Grazia Maria Spina. In scena dal 28 al 30 gennaio del 1965, come sempre dal Salone delle Feste del Casinò di Sanremo, alla kermesse prendono parte ben quarantatrè artisti che interpretano le ventiquattro canzoni in gara. Pochi i veterani, tra cui i ritorni di Betty Curtis, Pino Donaggio, Milva, Bruno Filippini, Fabrizio Ferretti, Robertino e della giovanissima vincitrice dell’Eurofestival Gigliola Cinquetti. Tra i debuttanti, invece, troviamo alcuni grandi nomi del nostro panorama discografico: da Ornella Vanoni a Iva Zanicchi, passando per Nicola Di Bari, Bruno Lauzi, Fred Bongusto, Peppino Gagliardi, Franco Tozzi, Beppe Cardile, Gianni Mascolo, Don Miko, Giordano Colombo, John Foster, Remo Germani, Le Amiche, Vittorio Inzaina, Ricky Gianco e Wilma Goich.

A trionfare è Bobby Solo che si riprende con gli interessi dall’esclusione dell’anno precedente quando, a causa di una raucedine, si era esibito in playback con la sua “Una lacrima sul viso”. La formula del regolamento prevedeva l’abbinamento delle ugole nostrane a grandi nomi di caratura internazionale, tra cui: il francese Danyel Gérard, i britannici Anita Harris, Dusty Springfield, Kiki Dee e Petula Clark, i tedeschi Audrey e Bernd Spier, l’austriaco Udo Jürgens, il gruppo malgascio dei Les Surfs, la giapponese Yukari Ito e gli statunitensi Connie Francis, Joe Damiano, Jody Miller, Kenny Rankin, i The New Christy, Johnny Tillotson, Timi Yuro e Gene Pitney.

https://www.youtube.com/watch?v=Wnyfa-7Tic4

Top e Flop di Sanremo 1965

Top
1. Pino Donaggio – Jody Miller – “Io che non vivo (senza te)”   
2. Bobby Solo – The New Christy Minstrels – “Se piangi, se ridi”   
3. Wilma Goich – The New Christy Minstrels – “Le colline sono in fiore”

Flop
1. Don Miko – Timi Yuro – E poi verrà l’autunno” 
2. Iva Zanicchi – Gene Pitney – I tuoi anni più belli
3. Franco Tozzi – Johnny Tillotson – Non a caso il destino (Ci ha fatto incontrare)

Più di “Se piangi, se ridi”, la canzone vincitrice morale di questa edizione è senza ombra di dubbio “Io che non vivo (senza te)”, composta da Pino Donaggio e il maestro Vito Pallavicini, che verrà di lì a poco riadattata in inglese in “You don’t have to say you love me”, incisa da artisti del calibro di Elvis Presley, Dusty Springfield e, in tempi più recenti, anche da Il Volo, Morgan, Francesco Renga, Gianna Nannini e molti altri. Altro brano che riscosse particolare successo, sia in Italia che all’estero (tra cui in Giappone grazie ad una successiva versione di Gigliola Cinquetti), è “Le colline sono in fiore”, composto da Mogol per la debuttante Wilma Goich. Nessuna delle altre ventuno canzoni viene ancora oggi ricordata, sinonimo del fatto che non fù una delle migliori edizioni, a causa del forfait della RCA, all’epoca uno dei più grandi colossi discografici, che ritirò all’ultimo le candidature di Paul Anka, Dalida, Claudio Villa, Domenico Modugno e Gino Paoli, quest’ultimo davvero molto richiesto grazie al successo riscosso l’anno precedente dalla sua “Il cielo in una stanza”, affidata all’immensa vocalità di Mina.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Malgrado il 1965 non sia un anno particolarmente fruttuoso per la kermesse ligure si rivelerà di straordinaria importanza per la canzone italiana, e per il Festival stesso, in ottica futura. A Sanremo, sotto la guida di Mike Bongiorno, debuttano per la prima volta le due storiche voci di Ornella Vanoni e Iva Zanicchi che andranno a combattere l’assoluto monopolio del canto femminile nelle mani di Mina da qualche stagione. Se la prima tornerà in Riviera per altre 6 edizioni (in 6 anni ben 5 partecipazioni) senza mai riuscire, però, a trionfare; la seconda ottenne ben 3 vittorie sulle 10 partecipazioni (dal 1965 al 1970 partecipò ad ogni edizione per ben 6 anni di seguito). Oltre alle due presenze femminili, però, il palco di Sanremo 1965 ospiterà anche 3 uomini chiave per i Festival che verranno: Bruno Lauzi, storico autore che alla musica italiana regalò successi come “Almeno tu nell’universo”, e Nicola di Bari, altro immortale cantautore molto legato alla kermesse.

 

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.