Sanremo 1966, viaggio nella storia del Festival
Torna Domenico Modugno che trionfa con “Dio, come ti amo” in coppia con Gigliola Cinquetti. Spopola il beat di Caterina Caselli e desta parecchio clamore l’eliminazione di Adriano Celentano.

Tra gli stranieri, abbinati ai nostri interpreti, in gara: il gruppo malgascio dei Las Surfs, il brasiliano Ricardo, il paraguaiano Luis Alberto del Paranà, i francesi Richard Anthony e Françoise Hardy, le band britanniche dei Renegades e dei Yardbirds, gli statunitensi: Bobby Vinton, Chad & Jeremy, Vic Dana, P. J. Proby, i The New Christy Minstrels, Gene Pitney e Pat Boone.
Top e Flop di Sanremo 1966
Top
1. Adriano Celentano – Trio del Clan – “Il ragazzo della via Gluck”
2. Caterina Caselli – Gene Pitney – “Nessuno mi può giudicare”
3. Domenico Modugno – Gigliola Cinquetti – “Dio, come ti amo”
Flop
1. Bobby Solo – The Yardbirds – “Questa volta”
2. Gino Paoli – Ricardo – “La carta vincente“
3. Luciana Turina – Gino – “Dipendesse da me“

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
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Edizione scintillante quella del 1966 che, finalmente, raccoglie i frutti coltivati durante il primo biennio condotto da Mike Bongiorno: in quel di Sanremo spopola Celentano, trionfa la canzone più tradizionale cantata dalla coppia più popolare dell’anno (Domenico Modugno e Giglio Cinquetti) e si fa strada l’innovazione portata da Caterina Caselli. Come successo appena due anni prima per la Cinquetti anche la nuova esordiente si presenta in Riviera giovanissima (ha appena vent’anni) portando con sè un fuorviante beat moderno ed accattivante rifiutato da Celentano. Il caschetto biondo da allora rimane fedelmente legata al Festival facendoci ritorno per altre 5 volte senza mai riuscire, però, a vincere. Il Festival di Sanremo deve però a Caterina Caselli ben più presenze: il caschetto biondo, infatti, all’indomani del suo ritiro dalle scene si è dedicata senza sosta allo scouting per la sua etichetta discografica (Sugar Music) che ha portato a trionfare al Festival di Sanremo numerosissimi artisti: da Elisa ad Andrea Bocelli fino a Raphael Gualazzi, gli Avion Travel e Giovanni Caccamo. |