Addio alle star internazionali, la kermesse punta sugli interpreti italiani. Trionfano i coniugi Celentano-Mori con “Chi non lavora non fa l’amore”
A questi interessanti debuttanti venne aggiunta la sapiente esperienza di veterani del calibro di: Iva Zanicchi, Bobby Solo, Caterina Caselli, Ornella Vanoni, Claudio Villa, Fausto Leali, Gigliola Cinquetti, Sergio Endrigo, Nicola Di Bari, Luciano Tavoli, Rita Pavone, Anna Identici, Little Tony, Orietta Berti, Mal, Antoine, Nada, Carmen Villani, i Dik Dik, Marisa Sannia, Renato Rascel, Pino Donaggio, Rosanna Fratello, Tony Del Monaco, Nino Ferrer, Rocky Roberts e Tony Renis. A trionfare la coppia più bella del mondo composta da Adriano Celentano e Claudia Mori con “Chi non lavora non fa l’amore”, il primo brano di protesta ad aggiudicarsi il titolo nella storia della kermesse.
Top e Flop di Sanremo 1970
Top
1. Nicola Di Bari – Ricchi e Poveri – “La prima cosa bella”
2. Patty Pravo – Little Tony – “La spada nel cuore”
3. Ornella Vanoni – Camaleonti – “Eternità”
Flop
1. Claudio Villa – Tony Del Monaco – “Serenata“
2. Rita Pavone – Valeria Mongardini – “Ahi ahi ragazzo!“
3. Ragazzi della via Gluck – Paolo Mengoli – “Ahi! Che male che mi fai“
LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
Per la prima volta a Sanremo una canzone “impegnata” riesce a raggiungere la vittoria creando la prima eccezione che vuole le canzoni d’amore strappalacrime come quelle perfette per conquistare il consenso più ampio possibile tra il pubblico della kermesse aggiudicandosi, di conseguenza, il leoncino d’oro. Celentano e la Mori vanno contro-tendenza ed inaugurano, a proprio modo, la (limitata) serie di vittorie “impegnate”: la più recente è quella di Simone Cristicchi che nel 2007 cantò la situazione di un malato mentale con la sua “Ti regalerò una rosa”. Da segnalare riguardo all’edizione del 1970, però, c’è anche il debutto di Patty Pravo, regina incontrastata della musica italiana che da allora partecipò alla kermesse altre 8 volte senza riuscire mai ad andare oltre il 5° posto, e di Ron, cantautore sopraffino che tanto donerà, da quel momento in avanti, alla musica italiana attraverso la propria voce, ma anche per mezzo della propria penna autorale. |
Nico Donvito
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