Trionfa il trio composto da Umberto Tozzi, Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri con “Si può dare di più“, spiccano Fiorella Mannoia e Michele Zarrillo
La trentasettesima edizione del Festival della canzone italiana, in scena al Teatro Ariston di Sanremo dal 4 al 7 febbraio del 1987, è stata condotta per la quarta volta da Pippo Baudo, che annunciò in diretta televisiva la scomparsa di Claudio Villa nel corso dell’ultima serata. Ventiquattro le canzoni in gara che si contendono il titolo della sezione Campioni, interpretate da soli due esordienti, Tony Esposito e Sergio Caputo, e da numerosi veterani: da Mango a Fiorella Mannoia, passando per Toto Cutugno, Fausto Leali, Marcella Bella, Nada, Patty Pravo, Ricchi e Poveri. Al Bano Carrisi e Romina Power, Peppino Di Capri, Eduardo De Crescenzo, Nino Buonocore, Dori Ghezzi, Luca Barbarossa, Christian, Scialpi, Flavia Fortunato, Mario Castelnuovo, Le Orme, Lena Biolcati e Rossana Casale. Ad aggiudicarsi il primo posto nella kermesse è, per la prima volta nella storia, un trio composto da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi con “Si può dare di più”, che diventerà l’inno della Nazionale Italiana Cantanti.
Tra le Nuove Proposte, invece, segnaliamo le presenze di: Mariella Nava, Paola Turci, Andrea Mirò, i Future, Alessandro Bono, Enrico Cifiello, Claudio Patti, i Chiari e Forti, Berger, Miki, Teo, Charley Deanesi, Ricky Palazzolo, Paolo Scheriani, Umberto Marzotto e del vincitore Michele Zarrillo, che si aggiudica la categoria con “La notte dei pensieri”. Tanti gli ospiti internazionali in questa prolifica annata, dai Duran Duran agli Spandau Ballet, passando per i Simply Red, Bob Geldof, Paul Simon, Tom Robinson, le The Bangles, i Level 42, gli Erasure, i Pet Shop Boys, gli Europe, Nick Kamen e l’indimenticata Whitney Houston.
Top e Flop di Sanremo 1987
Top
1. Fiorella Mannoia – “Quello che le donne non dicono”
2. Tozzi – Ruggeri – Morandi – “Si può dare di più”
3. Michele Zarrillo – “La notte dei pensieri”
Ad imporsi nelle classifiche di vendita all’indomani del Festival, oltre ai due brani vincitori della manifestazione “Si può dare di più” e “La notte dei pensieri”, sarà soprattutto “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia, che si aggiudica l’ambito Premio della Critica. Tra gli altri pezzi di successo, ricordiamo: “Io amo“ di Fausto Leali, “Figli“ di Toto Cutugno, “Nostalgia canaglia” di Al Bano e Romina, “Tanti auguri“di Marcella Bella, “Canzone d’amore“ dei Ricchi e Poveri, “Il sognatore”di Peppino Di Capri, “Come dentro un film”di Luca Barbarossa, “E non si finisce mai“di Dori Ghezzi, “L’odore del mare“ di Eduardo De Crescenzo, “Rosanna”di Nino Buonocore e “Dal cuore in poi”di Mango. In sordina, invece, i ritorni di Nada con “Bolero” e di Patty Pravo con “Pigramente signora”, due artiste innovative che hanno contribuito alla crescita della storica kermesse canora e che, in futuro, torneranno a splendere di luce propria.
LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
Il Festival del 1987 scorre via senza troppe sorprese incoronando per la seconda volta nella storia della kermesse sanremese un brano cantato a molteplici voci (la prima vittoria di un duo fu nel 1984 con il trionfo di Al Bano e Romina). Gianni Morandi, Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri risultarono i vincitori assoluti con un brano rimasto un classico della nostra cultura musicale firmato dallo stesso Tozzi insieme a Giancarlo Bigazzi e Raf. Dietro di loro non poteva che classificarsi Toto Cutugno, eterno secondo, e la coppia di Al Bano e Romina con un altro classico come “Nostalgia canaglia”. Fiorella Mannoia con il suo più classico successo, “Quello che le donne non dicono”, scritto da uno dei tre vincitori (Enrico Ruggieri), si classificò soltanto all’8° posto generale. Ma, a destare l’attenzione generale in un Festival apparentemente tranquillo, fu la notizia della morte improvvisa del “Reuccio” della canzone italiana: a soli 61 anni Claudio Villa si spense all’ospedale di Padova in seguito ad un infarto. E’ tutt’oggi l’artista, insieme a Domenico Modugno, ad aver vinto più edizioni del Festival di Sanremo: ben 4.
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
4 thoughts on “Sanremo 1987, viaggio nella storia del Festival”
[…] i tanti pezzi, ben tre riguardano Riccardo Fogli, vale a dire “Io ti prego di ascoltare” nel 1991, “In una notte così” del 1992 e “Il segreto del tempo” in coppia con Roby […]
[…] al Festival di Sanremo partecipando a due edizioni consecutive tra le Nuove Proposte, nel 1987 con “Fai piano” e nel 1988 con “Uno spiraglio al cuore”, entrambe contenute […]
[…] nella storia del Festival di Sanremo prosegue nel segno della risonanza, infatti, quella del 1987 è ricordata come l’edizione più seguita, vale a dire quella con maggior picco di share […]
[…] Tra i vari cantautori omaggiati e “mannoizzati”, spazio anche per Vasco Rossi e la sua indimenticabile “Sally”, l’amico Francesco De Gregori (“Cuore di cane”, “I muscoli del capitano” e “Ninetto e la colonia”), i validi Daniele Silvestri (“Il fiume e la nebbia”) e Samuele Bersani (“Crazy boy”), per finire con Franco Battiato (“La stagione dell’amore”) e l’immancabile Enrico Ruggeri, presente in veste di autore di ben quattro canzoni: “Il tempo non torna più”, “I dubbi dell’amore”, “Ascolta l’infinito” e la celebre “Quello che le donne non dicono”, brano che ha rappresentato la consacrazione di Fiorella a Sanremo ’87. […]
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