La canzone italiana vive i suoi anni migliori, splendono i grandi interpreti, tornano gli abbinamenti con le star internazionali e trionfano i Pooh con “Uomini soli”
La quarantesima edizione del Festival della canzone italiana, in scena al Pala Fiori di Sanremo dal 28 febbraio al 3 marzo del 1990, poiché il Teatro Ariston era in ristrutturazione. Alla conduzione il cantante Johnny Dorelli, vincitore per due edizioni consecutive nel ’58 e nel ’59, affiancato da Gabriella Carlucci. Tra le novità: il ritorno alle due categorie, la reintroduzione dell’orchestra (assente da dieci anni) e l’abbinamento con i cantanti internazionali. Trentasei le canzoni in gara, affidate per la sezione campioni a numerosi veterani: da Anna Oxa a Mia Martini, passando per Milva, Caterina Caselli, Mango, Amedeo Minghi, Mietta, Riccardo Fogli, Toto Cutugno, i Ricchi e Poveri, Marcella Bella, Gianni Bella, Peppino di Capri, Mino Reitano, Christian, Sandro Giacobbe, Lena Biolcati, Tony Esposito, Francesco Salvi, Paola Turci, oltre agli altrettanto interessanti debutti di Grazia Di Michele, Eugenio Bennato e dei Pooh, vincitori assoluti con “Uomini soli”.
Tra le Nuove Proposte trovarono spazio: i Future, Franco Fasano, Silvia Mezzanotte, Gianluca Guidi, Rosalinda Celentano, Lijao, Dario Gay, Beppe De Francia, Bea Giannini, Armando De Razza, gli Elite, le Lipstick, i Proxima, Rosè Crisci, Sergio Laccone, Maurizio Della Rosa e il detentore della categoria Marco Masini, che conquistò le giurie con la sua “Disperato”. Numerosi gli ospiti, da Rod Stewart ai i Depeche Mode, da Tina Turner a Liza Minelli, oltre ai vari artisti internazionali che interpretarono nella propria lingua le canzoni in gara, tra di loro ricordiamo: Ray Charles, Toquinho, Nikka Costa, Kaoma, La Toya Jackson, Manuel Mijares, Sarah Jane Morris, Miriam Makeba e Dee Dee Bridgewater.
https://www.youtube.com/watch?v=KsDsh6cbg0Q
Top e Flop di Sanremo 1990
Top
1. Amedeo Minghi e Mietta – “Vattene amore”
2. Pooh – “Uomini soli”
3. Toto Cutugno – “Gli amori”
Flop
1. Francesco Salvi – “A”
2. Peppino di Capri – “Evviva Maria”
3. Ricchi e Poveri – “Buona giornata”
Ad imporsi nelle classifiche di vendita all’indomani dalla manifestazione, oltre alla vittoriosa “Uomini soli” dei Pooh, sarà soprattutto “Vattene amore” della coppia formata da Amedeo Minghi e Mietta, che con il loro “du du du da da da” sono entrati nella memoria collettiva degli italiani. Tra gli altri brani di successo, ricordiamo: “Gli amori“ di Toto Cutugno (che di lì a pochi mesi ci regalerà l’ultima vittoria italiana all’Eurovision Song Contest con “Insieme”), “La nevicata del ’56“ di Mia Martini (scritta da Franco Califano), “Donna con te” di Anna Oxa, “Verso l’ignoto” dei fratelli Marcella e Gianni Bella, “Bisognerebbe non pensare che a te“ di Caterina Caselli (alla sua ultima incursione discografica), “Sono felice” di Milva, “Io e mio padre“ di Grazia Di Michele, “Tu.. sì” di Mango, “Ringrazio Dio” di Paola Turci e “Disperato” di Marco Masini.
LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
Nel 1990 a Sanremo è l’anno degli scontri a distanza: i Pooh vincono la manifestazione nell’anno della loro unica partecipazione al Festival e sbaragliano la concorrenza di Riccardo Fogli, figlio prodigo della band, in gara con la sua “Ma quale amore”. Ma tra gli “scontri” fratricidi va annoverato anche quello che vede protagoniste due signore della musica italiana di quegli anni: Patty Pravo ed Anna Oxa. La famosa “Donna con te”, scritta da Danilo Amerio e Luciano Boerio, fu pensata per l’eterna ragazza del Piper che, però, ritirò la propria candidatura a pochi giorni dall’inzio della manifestazione perchè non pienamente convinta del testo del brano. Fu solo in questo momento che la canzone fu affidata ad Anna Oxa che all’età di 29 anni si presenta in gara al Festival per l’ottava volta in carriera rendendo il proprio brano un suo personale grandissimo successo. Sorte pressoché simile toccò anche all’altro celebre successo discografico in gara nel 1990: “La nevicata del ’56”. Il brano scritto da Carla Vistarini, Luigi Lopez, Fabio Massimo Cantini e, solo per il verso d’apertura, da Franco Califano era stato proposto nel 1975 a Gabriella Ferri, allora giovane interprete particolarmente legata al racconto della realtà romana. L’artista, pur apprezzando particolarmente il brano, non lo pubblicò mai lasciandolo inedito fino al 1990 quando Franco Califano rielaborò il pezzo in una versione personale, su invito del produttore Gianni Sanjust, non riuscendo, però, a convincere gli autori e gli editori della canzone che, pensarono, dunque a Mia Martini che ne fece il capolavoro che tutti noi conosciamo vincendo per la terza volta (su un totale di 3 partecipazioni) il Premio della Critica, il secondo consecutivo. |
Nico Donvito
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